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 Attualità

15 Settembre, 2002
Tagli ai treni, Corsaro risponde a Corada
'Sono insoddisfatto e sdegnato - dice il Presidente - Non é tempo di autocelebrazioni. Ripristinate il servizio, subito !'

Tagli ai treni, Corsaro risponde a Corada
"Sono insoddisfatto e sdegnato - dice il Presidente - Non è tempo di autocelebrazioni. Ripristinate il servizio, subito!"

"Sono insoddisfatto e sdegnato". E' questo il commento lapidario del Presidente della Provincia, Gian Carlo Corada, alla risposta fornita da Trenitalia tramite l'Assessore Regionale a Infrastrutture e Mobilità Massimo Corsaro in merito alla decisione di sopprimere tutte le corse sulla linea Cremona - Piacenza e altre della rete lombarda. I carteggi sono arrivati ieri sera sul tavolo del Presidente.
Corada, ricordiamo, aveva tempestivamente sollecitato la Regione, lo scorso 10 settembre, dopo l'annuncio dei tagli e la sostituzione dei treni con i bus, nella certezza la decisione di Trenitalia non potesse lasciare indifferente proprio l'Ente che ha un contratto di servizio aperto con Trenitalia e che, dunque, ha il potere contrattuale per rimettere il servizio in regola, anche facendo leva su penalità di contratto.
Corada entra nel merito: "Trovo apprezzabile che Corsaro si sia mosso subito. Del resto era il minimo che potesse fare almeno per far scudo all'autentica figuraccia istituzionale di essere alle prese con la nuova programmazione regionale in materia di ferrovie, dove si millanta un certo interesse per il trasporto ferroviario, mentre dall'altra parte l'azienda che cura il servizio taglia a tutto spiano. La verità sta nel servizio. E il servizio è lacunoso. E' evidente che non c'è interesse politico in Regione rispetto al trasporto ferroviario. Lo conferma il fatto che Corsaro abbia accettato la banale risposta fornita da Trenitalia (firmata Roberto Renon) dove, non si forniscono spiegazioni utili, ma si coglie l'occasione ancora una volta per fare autocelebrazione! Non c'è davvero nulla di che andare fieri".
Corada non accetta il fatto che si continui ad incolpare il personale. "E' tutta una contraddizione - continua -. Un esempio. Renon di Trenitalia rassicura Corsaro che entro lunedì 15 settembre sarebbero ripresi i collegamenti ferroviari interrotti, perché avrebbero avuto termine in quella data i turni di ferie del personale. Se è vero, sarebbe carino sapere perché allora proprio da lunedì hanno iniziato a calare la scure anche sulla linea Cremona-Mantova!".
Corada spera di non arrivare a vedere il fondo del barile. "C'è una determinazione in questo che oltre a procurarci sdegno, oltraggia una visione della mobilità nella quale noi crediamo profondamente. Continuo a sperare non sia così, ma temiamo possano arrivare alla progressiva dismissione del servizio. Rilancio la domanda, con fermezza: ripristinate il servizio, subito".

*****

di seguito una lettera sul tema giunta in redazione:

Spettabile redazione Welfare Cremona,
Brescia Parma: due città tra le più ricche e moderne del territorio più ricco al mondo.
L'una tra le più avanzate nella gestione urbanistica, l'altra candidata capitale dell'alimentare in Europa. Separate da un centinaio di chilometri sono collegate da una linea ferroviaria. E' questo l'oggetto del mio disagio.
Monobinario ferroviario non elettrificato percorso da littorine a gasolio; è l'unico strumento a disposizione dei pendolari studenti ( trattasi di due città universitarie) e lavoratori che vorrebbero lasciare l'auto a casa ed alleggerire l'immane traffico che acccomuna le due città.
La o le cause sono sconosciute, persino gli organi ufficiali d'informazione ( numero verde FFSS, capostazioni, capotreni...) non sono in grado di dare motivazioni univoche e coerenti ma solo ipotesi e previsioni astrologiche, ma il fatto è certo; ormai da mesi, tutte le corse (anche se chiamarle così è un eufemismo amaramente ironico) sono in ritardo di 45- 60 minuti. Un solo esempio, la tratta che mi riguarda: Piadena Parma, 40 Km di percorso; dopo che il treno ha lasciato la stazione di Piadena con un ritardo in partenza di 30 minuti, impiega altri 45 minuti per raggiungere la stazione di Parma.
Velocità media inferiore ai 60 Km orari. Risultato, il ritardo suddetto.
E si parla di alta velocità?
Ben venga l'alta velocità a me sembra che il risultato sia una rete ferroviaria ipocrita che narsonde la propria miseria sotto un lenzuolo di seta; ma la miseria resta.
Non esiste solo il pendolarismo Milano, Bologna Roma.
Un'altra cosa accertata è che la situazione si protrarrà ancora per mesi, ma non per sempre.
Presumibilmente da marzo, lungo la tratta ( intendo il percorso) verrà interrotta la ferrovia e si istituirà un trasbordo con autobus.
Speriamo dopo aver attraversato il Po' altrimenti ci si potrebbe aspettare un doppio trasbordo con zattera per guadare il grande fiume, visto che il ponte stradale a Casalmaggiore (CR) è chiuso ai mezzi pesanti. E salutandovi una sottolineatura: le FS si fanno pagare l'abbonamento in anticipo, non in ritardo ed una curiosità: non è nemmeno previsto il rimborso per gli abbonamenti in seguito a carenze (o assenze ) del servizio... il tutto nella totale assenza di informazione agli utenti.
sinceramente

Giuliano Leonardi
Isola Dovarese CR

 


       



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