15 Settembre, 2002
Eredità e donazioni 'a maca'? Basta, grazie!
il governo Berlusconi – tra i suoi primissimi atti (sic!) – ha azzerato le imposte di successione e di donazione. I governi dell’Ulivo avevano fissato un tetto di esenzione fino a 350 milioni di vecchie lire, mentre per valori imponibili superiori ......
Carissimi di Welfare Cremona,
il governo Berlusconi – tra i suoi primissimi atti (sic!) – ha azzerato le imposte di successione e di donazione. I governi dell’Ulivo avevano fissato un tetto di esenzione fino a 350 milioni di vecchie lire, mentre per valori imponibili superiori – invece – l’imposta andava pagata secondo determinate aliquote, che andavano da un minimo del 3 ad un massimo dell’8%.
L’imposta di successione – ora annullata in Italia ma vigente in larghissima parte dei Paesi occidentali, non certo governati da beceri comunisti – colpisce normalmente il trasferimento di ricchezza che si verifica a seguito del decesso di una persona. Tale imposta viene pagata dagli eredi. L’imposta di donazione, invece, di norma colpisce i trasferimenti di ricchezza a titolo gratuito posti in essere per spirito di liberalità e, in questo caso, l’imposta va a gravare sul ricevente.
Oggi il nostro Paese attraversa gravissime difficoltà economico-finanziarie, tant’è che il governo si appresta ad imporre ai cittadini pesantissimi sacrifici. La disastrata situazione economica del Paese può ben motivare un nuovo intervento in questa normativa. Ritengo pertanto che il Parlamento dovrebbe dare un segnale, approvando una legge molto semplice nella quale si definisca che ‘per un valore imponibile pari a 250.000 euro l’imposta di successione e di donazione resta azzerata. Mentre per valori di imponibile superiori ai 250.000 euro per le imposte di successione e di donazione vengono applicate le aliquote previste prima della loro totale cancellazione”.
Se si ha la faccia tosta di richiedere sacrifici, ad esempio, ai pensionati ed ai pensionandi, ritengo si possa chiedere un minimo di spirito di solidarietà anche a chi avesse l’opportunità di ereditare o di ricevere in donazione più di mezzo miliardo di vecchie lire. Interessati per somme molto, ma molto più alte, immagino che Piersilvio e Marina - rampolli del nostro Grande Timoniere - insieme al loro riverito padre, non esulterebbero per una simile riforma. La qual cosa, voglio assicurare, a me non farebbe né caldo né freddo!
Deo Fogliazza
Comitato ‘Cremona per l’Ulivo’
 
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