15 Settembre, 2002
L’Unione Installazione e impianti incontra i parlamentari del territorio
Detrazioni 55% e ritenuta del 10% sugli interventi oggetto di detrazioni fiscali i temi al centro del positivo confronto
L’Unione Installazione e impianti incontra
i parlamentari del territorio
Detrazioni 55% e ritenuta del 10% sugli interventi
oggetto di detrazioni fiscali i temi al centro
del positivo confronto
Cremona 8 novembre 2010 – Si è svolto questa
mattina alle ore 10.30 presso la sede della
CNA di Cremona un incontro tra la Presidenza
dell’Unione CNA Installazione e Impianti
di Cremona e i parlamentari eletti nel territorio.
All’incontro hanno partecipato il Presidente
di CNA Installazione e Impianti Pierangelo
Gorini, unitamente ai consiglieri dell’unione
Giuseppe Bertoli, Francesco Anselmi, Adriano Lazzari vice presidente
di CNA. Per i parlamentari erano presenti
la Senatrice Cinzia Fontana, l’onorevole
Silvana Comaroli, gli onorevoli Luciano Pizzetti
e Alberto Torazzi. Ha moderato l’incontro
il funzionario responsabile della categoria
per la CNA di Cremona Marco Cavalli.
Tema dell’incontro è stata la scadenza il
prossimo 31 dicembre della vigenza delle
agevolazioni fiscali per la riqualificazione
energetica degli edifici, detrazione del
55% delle spese sostenute, introdotte dalla
Legge finanziaria 2007 (Legge 27 dicembre
2006, n. 296, commi da 344 a 347) e più volte
prorogate dalle leggi di bilancio successive.
«Da numerosi settori della maggioranza e
dell’opposizione - afferma il Presidente Gorini - è emersa
la disponibilità a sostenere la possibilità
di rendere queste agevolazioni permanenti,
come dimostra, tra l’altro, il parere favorevole
reso dalla Commissione Ambiente della Camera,
presieduta dall’On. Alessandri, nell’ambito
della discussione del DL 79/09 (Decreto anticrisi).
Tale proposta, da noi fortemente condivisa,
contribuirebbe non poco a dare certezze sia
agli operatori economici che ai cittadini
e ad evitare che la crisi economica nella
quale si trova il nostro paese si ripercuota
in modo pesante su settori nei quali è estremamente
significativa la presenza di aziende artigiane
e di piccole imprese commerciali e generi
un sostanziale blocco degli interventi di
ristrutturazione edilizia e di riqualificazione
energetica degli edifici con una conseguente
influenza negativa, sia in termini economici
che occupazionali, sui settori delle costruzioni,
dell’impiantistica, della produzione di serramenti
ed infissi e del commercio di materiali edili
ed un aumento dell’economia sommersa con
conseguente danno alle casse erariali. Il
provvedimento in questione ha decisamente
contribuito alla crescita dell’economia del
Paese: infatti le circa 600.000 domande presentate
in tre anni, hanno creato circa 150.000 nuovi
posti di lavoro nel settore delle energie
rinnovabili e generato un volume di poco
meno di 8 miliardi di € di investimenti in
ristrutturazioni ed isolamento di edifici,
in installazione di pannelli solari, di caldaie
a condensazione, infissi ed impianti a maggiore
efficienza.»
Riteniamo infatti utile valutare l’opportunità
di inserire nella Legge Finanziaria, che
il Parlamento si appresta a discutere, una
norma che consenta di mettere a regime le
agevolazioni fiscali del 55%, dando così
una positiva risposta alla richiesta di stabilità
del quadro normativo proveniente dall’intera
filiera produttiva interessata da tali agevolazioni.
Tema questo condiviso da tutti i parlamentari
presenti che hanno rimarcato la positività
dell’iniziativa per la quale hanno garantito
massimo impegno ad affrontare la questione,
già a partire dai lavori delle commissioni
di cui fanno parte.
Altro tema affrontato nel corso dell’incontro
è stato la novità introdotta dal decreto
legge “Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica”
che a partire dal 1° luglio prevede l’assoggettamento
a ritenuta d’accorto, nella misura del 10%,
delle somme disposte con bonifici bancari
o postali da chi sostiene spese per le quali
spettano agevolazioni fiscali (detrazioni
del 36% per le ristrutturazioni edilizie
o del 55% per il risparmio energetico). Questa
novità produce l’effetto di ridurre la liquidità
delle imprese, per di più, nell’attuale negativa
congiuntura, a cui si aggiunge una persistente
difficoltà di accesso al credito. Si istituisce
dunque un ulteriore anticipazione del prelievo
che, peraltro calcolato sui ricavi, anziché
sul reddito, sommandosi ai normali acconti
di imposta già versati, determinerà un incremento
delle posizioni a credito, senza alcun contributo
alla lotta all’evasione fiscale e al lavoro
nero.
I presenti hanno unanimemente condiviso l’inopportunità
del provvedimento per il quale del resto,
già ufficialmente R.E.T.E. Imprese Italia
ha chiesto al Ministro Tremonti di abolire
tale norma che toglie, in un momento di assoluta
difficoltà per le imprese, ulteriore liquidità.
L’incontro di questa mattina ha inoltre permesso
di affrontare altri temi d’interesse per
il settore dell’impiantistica e, più in generale,
per le piccole e medie imprese del territorio:
dal nuovo Conto Energia, al patto di stabilità
a cui sono soggetti i Comuni ed il ritardo
nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
Da parte di tutti i presenti è giunta la
disponibilità al dialogo e l’impegno ad intraprendere
azioni che possano migliorare la situazione
attuale.
 
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