15 Settembre, 2002
Giuseppe Torchio....c'è........
Piccoli comuni e dintorni....gli impegni dell'Anci Regionale

QUASI 15 MILIONI DI EURO AGLI ENTI LOCALI
CREMONESI
IMPEGNI FORTI PER COMUNE DI CREMONA (9,3
milioni di euro) PER UFFICI GIUDIZIARI E
TRASFERIMENTI CAPITALE, AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
(1,666 milioni) PER CONFERIMENTO DI CAPITALE,
CASALMAGGIORE (2 milioni di euro) PER EDIFICI
SCOLASTICI
Il Consiglio di amministrazione della Cassa
Depositi e Prestiti si è riunito ieri per
deliberare alcuni significativi mutui che
riguardano il Comune di Cremona, l’Amministrazione
Provinciale e il Comune di Casalmaggiore
ed una serie di altre realtà amministrative
del territorio.
Come rileva il presidente dell’ANCI Lombardia,
on. Giuseppe Torchio, membro del Consiglio
di Amministrazione dello storico Istituto
di Via Goito, il Comune di Cremona è beneficiario
di un mutuo di 7.700.000 di euro per edifici
giudiziari. In tal modo si potrà completare
- come previsto dall’art. 50 lettera f, della
legge 448/98 -l’importante intervento in
favore degli uffici giudiziari della città.
Inoltre il Comune di Cremona ha ottenuto
un ulteriore mutuo di quasi 1.500.000 di
euro per trasferimento di capitale ed uno
di 130.000 euro per impianti tecnologici.
Per quanto riguarda invece l’Amministrazione
provinciale di Cremona sono stati deliberati
due mutui per complessivi 1.666.450 euro
per conferimenti di capitale in società.
Il comune di Casalmaggiore invece ottiene
un mutuo di 2 milioni di euro per edifici
scolastici vari e con il nuovo erigendo complesso
scolastico.
Inoltre hanno ottenuto mutui i comuni di:
Bordolano (rete fognaria 135), Casteldidone
(strade comunali 29), Cicognolo (impianti
sportivi 99), Gabbioneta Binanuova (impianti
sportivi 70, cimitero 70), Gerre De' Caprioli
(impianti sportivi 550), Moscazzano (scuola
materna 133), Pianengo (rete fognaria 100,
opere di viabilità comunale 100), Pozzaglio
ed Uniti (rete fognaria 90, cimitero 35,
opere varie 14), Sergnano (automezzi pubblici
85), Unione dei Comuni di Solarolo Rainerio
(mezzi di raccolta nettezza urbana 16); Devoluzioni:
Gerre de' Caprioli (impianti sportivi 13),
Pozzaglio ed Uniti (impianto di depurazione
7).
Inoltre il vicino comune di Bozzolo ha ottenuto
i seguenti mutui: farmacia comunale (248),
impianti sportivi (164)
-----------------------------------------------------------------
A Cremona 7 miliardi e 700 mila euro per
i nuovi uffici giudiziari, a Casalmaggiore
due miliardi per edifici scolastici
Momenti decisivi per il futuro della Cassa
Depositi e Prestiti:
le sorti legate al maxi emendamento del Governo.
Torchio chiede la riduzione ai limiti di
rinegoziazione dei mutui
Si è tenuto sotto la presidenza del viceministro
Micciché il Consiglio di amministrazione
della Cassa Depositi e Prestiti, uno degli
ultimi prima dell'annunciata trasformazione
dello storico istituto in Spa. Sono stati
concessi oltre 2100 mutui per un importo
complessivo di 969 milioni di euro, quasi
l'80% di tale importo sarà destinato agli
enti locali. Ancora una volta la Lombardia
in primo piano e, in particolare Cremona
e il suo territorio. Infatti a Cremona sono
stati assegnati 7 miliardi e 700 mila euro
per la costruzione dei nuovi uffici giudiziari,
poco meno di un miliardo e mezzo per trasferimenti
di capitale, all'Amministrazione provinciale
cremonese un miliardo e 666 milioni in conferimenti
di capitale, due miliardi a Casalmaggiore
per edifici scolastici . Sempre per edifici
scolastici sono stati erogati 2 miliardi
e 400 mila euro a Bosisio Parini (Lecco).
I tassi d'interesse applicati sono stati
fissati nella misura del 3,90% per i mutui
sino a 10 anni, del 4,35% per quelli fino
a 15 anni, del 4,65% fino ai 20 anni , del
4,80% tra i 20 e i 25 anni e del 4,95% per
i mutui trentennali. I tassi sono ridotti
dello 0,15% per i mutui infrastrutturali
nei patti territoriali e nei contratti d'area,
nei programmi di riqualificazione urbana
(Prusst), delle spese e per le unioni dei
Comuni. Particolarmente importante la comunicazione
ai risultati della rinegoziazione in atto,
per effetto della risoluzione della Camera
dei Deputati dello scorso aprile. Beneficiari
di tale provvedimento gli enti locali in
presenza delle seguenti caratteristiche al
1 luglio u.s.: tasso d'interesse pari o superiore
al 6%, durata residua di ammortamento pari
o superiore ai 10 anni, residuo addebito
da ammortizzare superiore a 100mila euro.
La proposta è stata trasmessa ad oltre 5mila
enti locali per un totale di 31.200 ammortamenti
per un importo di capitale da rinegoziare
superiore a 11 miliardi di euro.
Al momento attuale quasi il 30% degli enti
locali, per un numero di 1500, hanno chiesto
di rinegoziare 11500 ammortamenti (37%) per
un ammontare di oltre 5 miliardi di euro,
pari al 45% del totale.
La parte del leone l'hanno fatta i comuni
capoluogo e le province con quasi 3,2 miliardi
di euro. A margine di questa comunicazione
il presidente dell'Anci Lombardia on. Giuseppe
Torchio, membro del Cda della Cassa, ha evidenziato
come il provvedimento non abbia portato a
sortire alcun effetto per i piccoli Comuni
in quanto la soglia minima di accesso per
ogni mutuo è stata fissata in 100mila euro.
Pertanto gli enti che hanno chiesto di rinegoziare
sono stati soltanto il 29%, a fronte del
48% che aveva rinegoziato nella precedente
occasione effettuata nel 1996. Serve quindi
una significativa riduzione dei limiti, proprio
per consentire ai piccoli Comuni di poter
beneficiare di questo provvedimento, da cui
altrimenti rimarranno esclusi.
A latere della seduta, non si può tralasciare
il dibattito politico collegato alle sorti
dell'istituto in relazione ai contenuti della
Finanziaria e, del maxi emendamento presentato
dal Governo ed oggetto del voto di fiducia
sulla complessiva manovra finanziaria.
In particolare si precisa che la nuova Cassa
DD.PP. farà intermediazione tra “non creditizia”
potrà cioè effettuare raccolta di fondi solo
presso investitori istituzionali e, sotto
la vigilanza della Banca d’Italia, emettere
anche obbligazioni.
Inoltre lo Statuto della Cassa e la nomina
dei consiglieri di amministrazione verranno
approvati con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro
dell’Economia per il primo periodo di durata
in carica mentre le successive nomine e modifiche
saranno deliberate a norma del codice civile.
In tale contesto si osserva che non è ancora
chiaro se sarà garantita la rappresentanza
alle autonomie regionali e locali nel consiglio
di ammistrazione.
La prossima seduta del Consiglio di amministrazione
è fissata per martedì 25 novembre e le domande
devono pervenire entro le ore 12 di lunedì
17 novembre.
------------------------------------------------------------------
ANCI: SENZA RAPPRESENTANZA ENTI LOCALI NELLA
CASSA DD. PP. MEGLIO NUOVA BANCA DELLE AUTONOMIE
Il Presidente della Consulta piccoli Comuni
dell’ANCI, on. Giuseppe Torchio, in relazione
al maxiemendamento del Governo, oggetto della
fiducia del Senato, esprime, anche in qualità
di rappresentante dei Comuni nel C.d.A. della
Cassa Depositi e Prestiti, riserve per la
mancanza di certezze circa la possibilità
delle Autonomie regionali e locali (Comuni
e Province) di mantenere un proprio ruolo
all’interno degli organi dell’Istituto.
L’argomento è infatti legato allo Statuto
della Cassa DD.PP. e le nomine dei consiglieri
d’amministrazione verranno approvate con
decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia,
per il primo periodo di durata in carica.
Dirimente sarà l’applicazione delle norme
del Codice Civile per le successive nomine
e modifiche e cioè, in altre parole, la decisione
del solo azionista di riferimento, senza
alcuna apertura all’utenza ed alle Autonomie
locali.
In mancanza di rappresentanze degli Enti
locali - afferma Torchio - diventa decisiva
l’azione dei Comuni e delle Autonomie locali
nella realizzazione di una vera e propria
banca delle Autonomie locali al di fuori
della Cassa DD.PP., con l’apporto di istituti
bancari, Enti locali e fondazioni.
Tale posizione - conclude Torchio - è conseguente
ai deliberati ANCI a partire da quanto sostenuto
dall’allora Presidente Enzo Bianco e ribadito
dall’attuale Presidente Leonardo Domenici
e dal Comitato Esecutivo.
---------------------------------------------------
TORCHIO (ANCI) L’ASSOCIAZIONISMO DELLE FAMIGLIE
ANTIDOTO A POVERTA’ E VIOLENZE SUI MINORI.
FORTE AZIONE NEI PIANI DI ZONA LEGGE 328
Si è tenuto presso il Teatro Parenti al Pier
Lombardo di Milano il convegno organizzato
dall’assessorato alla Famiglia e Solidarietà
Sociale e dalla Consulta Regionale delle
Associazioni Familiari sul tema: “Noi famiglia.
Prospettive dell’associazionismo familiare
in Lombardia”, con la partecipazione dell’assessore
Gian Carlo Abelli e di molti qualificati
relatori ed esperti tra cui la dott.ssa Marina
Gerini della Direzione Generale dell’assessorato.
Il presidente dell’ANCI Lombardia onorevole
Giuseppe Torchio, intervenendo alla tavola
rotonda, ha invitato a cogliere appieno il
significato della legge regionale 328 sulle
politiche per la famiglia che sancisce la
fine di una visione egemonica e totalitaria
del ruolo delle istituzioni pubbliche, aprendosi
ad una forte integrazione con l’associazionismo
diffuso sul territorio.
Si tratta del riconoscimento di un ruolo
crescente del privato-sociale, in una società
contrassegnata da sempre nuove emergenze
e povertà nell’ambito familiare, nella scelta
della procreazione, dei servizi, delle reti
primarie di solidarietà, della tutela degli
orfani e dei minori privi di assistenza,
delle vittime della violenza sessuale, degli
abbandoni.
“La questione dei minori non accompagnati
che arrivano in Stazione Centrale al pari
di Malpensa o Linate e che tanto preoccupa
il sindaco Albertini – ha detto Torchio –
non è diversa dalle preoccupazioni dei tanti
altri colleghi sindaci ed assessori ai servizi
sociali di comuni grandi e piccoli sempre
più alle prese con affidi familiari automatici
decisi dai Magistrati di Sorveglianza che
comportano conseguenze assai gravose sui
già tiratissimi bilanci degli Enti Locali.”
ANCI Lombardia ha già tentato di affrontare
la questione nei tavoli tecnico-politici
dedicati alla più generale questione carceraria
e minorile ma è necessario fare di più, soprattutto
in direzione dell'associazionismo e del solidarismo
familiare, soprattutto laddove è evidente
la disponibilità di famiglia all’accoglienza
di tali problematiche concrete.
Torchio ha poi parlato dell’attuazione in
Lombardia dei piani di zona in applicazione
della legge Turco n. 328 soffermandosi sulla
necessità di integrare, nell’attività distrettuale,
anche la legge 23 sulla famiglia, realizzando
forme di consultazione permanente con le
associazioni familiari e costruendo una rete
sempre più fitta e coesa di solidarietà nell’ambito
di quell’immane sforzo economico quantificabile
in oltre settemila miliardi di lire che comuni
e regione, 2/3 i primi, 1/3 la seconda, investono
annualmente nel settore socio assistenziale
con una percentuale di intervento sei volte
superiore alla media nazionale.
In questo senso la collaborazione pubblico
privato è la migliore dimostrazione dell’operatività
pratica del modello ambrosiano di welfare.
-------------------------------------------------------
ANCI E ANPCI - SI’ AL TERZO MANDATO DEI SINDACI
Anci e Anpci chiedono al Parlamento l’approvazione
rapida della legge che abolisce il vincolo
del secondo mandato per i sindaci.
La posizione comune è scaturita nell’incontro
tra le rispettive delegazioni che si è svolto
stamani, presso la sede dell’Anci a Roma.
La delegazione dell’Anci era guidata dal
vicepresidente nazionale, on.Osvaldo Napoli,
e dall’on. Giuseppe Torchio, presidente della
Consulta nazionale dei piccoli comuni; la
delegazione dell’Anpci era guidata dal presidente
Franca Biglio. Era presente inoltre all’incontro
il senatore Egidio Petrini, presentatore
di un ddl in materia di mandato dei sindaci.
Il Presidente Torchio ha evidenziato come,
dopo i convegni estivi di Fiuggi e Lerici,
fosse stato unanimemente ribadito il comune
impegno associativo a realizzare le condizioni
per il superamento del mandato almeno per
i comuni di minore dimensione demografica.
Tale linea è stata nuovamente approvata dall’Assemblea
Nazionale di Firenze, che ha ripreso i contenuti
delle Assemblee di Rieti e di Torino dei
piccoli comuni.
Giova inoltre ricordare come il Presidente
della Repubblica abbia richiamato ufficialmente
il potere legislativo ad un’iniziativa che
superasse tale assurdo limite, un appello
che fin ora è rimasto lettera morta.
Si è sostenuta all’unanimità la necessità
di intensificare le azioni e le iniziative
associative per sbloccare l’iter che porti,
iniziando dal Senato, ad una sollecita e
positiva evoluzione della vicenda, in altri
termini al superamento del limite del secondo
mandato dei sindaci, quantomeno per i comuni
fino a 5mila abitanti. L’auspicio comune
è che il vincolo sia rimosso al più presto,
e comunque entro l’anno. In attesa delle
decisioni dei gruppi parlamentari, Anci e
Anpci hanno concordato una serie di iniziative
politiche e di manifestazioni pubbliche,
sia a livello territoriale che nazionale.
Le delegazioni, che hanno avvito un monitoraggio
comune sull’evolversi della situazione, torneranno
ad incontrarsi giovedì 6 novembre prossimo.
Tra i partecipanti e promotori dell’incontro
di stamani, Silvio Aiassa, vice presidente
dell’Anci Piemonte, il sindaco di Valdengo
Roberto Pella, Arturo Manera e Ubaldo Zerbinati,
entrambi vice presidenti dell’Anpci.
------------------------------------------------------
|