15 Settembre, 2002
60esimo anniversario della battaglia di El Alamein
I racconti dei superstiti sono terribili
In questi giorni la destra tenta di imbastire la retorica del 60esimo anniversario
della battaglia di El Alamein. I racconti dei superstiti sono terribili.
In mezzo alla sabbia, con una temperatura infernale, i collegamenti che
non funzionavano, le munizioni insufficienti, l'acqua e il cibo che non
arrivavano mai. Con i cannoni anticarro italiani che non riuscivano a perforare
le corazze dei carri armati degli attaccanti. Poi, ancora, i nostri pochissimi
carri armati, le famose *scatole di sardine*, che non reggevano neanche
alle fucilate. I fanti della *Ariete* e i paracadutisti della *Folgore*,
per sopravvivere, dovevano bersi la propria urina o l'acqua bollente dei
radiatori delle macchine e dei camion.
Ci fu eroismo ad El Alamein. I paracadutisti morirono a migliaia, dopo essersi
battuti con grandissimo coraggio. Ma lo fecero anche gli inglesi, gli indiani,
gli australiani e i neozelandesi e poi i soldati di «Francia libera» e gli
americani.
Ci vorrebbe dunque, oggi, da parte di chi promuove, a destra, le celebrazioni
per i sessanta anni della battaglia nel deserto, anche il coraggio di provare
vergogna per chi mandò a morire migliaia di ragazzi in una guerra assurda,
condotta senza i mezzi necessari e per la criminale megalomania di Mussolini
che aveva deciso di entrare ad Alessandria o al Cairo su un cavallo bianco,
come gli antichi condottieri, magari impugnando la «spada dell?Islam». Come
è noto, e come è provato da una serie di fotografie, quello sciagurato aveva
addirittura già fatto alcune prove di una eventuale sfilata della vittoria.
Con lo stesso spirito «imperiale» di conquista e la stessa mancanza di mezzi,
i nostri soldati furono poi mandati a farsi massacrare anche in Grecia,
in Albania, in Jugoslavia, in Russia. Per essere abbandonati alla vendetta
dei tedeschi e al trasferimento nei campi di prigionia, dopo l?8 settembre,
con la fuga del re e degli stati maggiori. Tutto questo non può essere dimenticato!
Molti di quei soldati, al ritorno a casa (quelli che ebbero la foruna di
ritornare!), scelsero di combattere nelle file della Resistenza. Nei deserti,
sulle montagne o in mare, avevano finalmente capito da che parte stava l?onor
di Patria.
Adriano Ferrazza
 
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