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15 Settembre, 2002
Le ultime news dalla Provincia di Cremoa.
Il CP approva il piano del rischio sismico per Soncino, Romanengo, Casaletto, Ticengo-Corada istituisce la Consulta della Protezione Civile -

Il CP approva il piano del rischio sismico
per Soncino, Romanengo, Casaletto, Ticengo

Il Consiglio Provinciale ha licenziato ad ampia maggioranza il piano di
emergenza per far fronte al rischio sismico nei comuni di Soncino,
Romanengo, Ticengo, Casaletto di Sopra. Queste aree restano le più a
rischio del territorio, anche e soprattutto dopo la revisione della
normativa avvenuta in conseguenza alla tragedia del Molise, che ha
inasprito il giudizio di criticità e dilatato i valori di sensibilità
sismica a tutto il territorio provinciale. La Provincia si è attivata
immediatamente per formulare uno studio intercomunale, comprendendo i 4
comuni "storicamente" più delicati e rinviando al livello comunale una
pianificazione di ulteriore dettaglio. E' la prima volta che viene
realizzato un piano simile. Lo ha realizzato l'Ufficio Provinciale
Protezione Civile, con il supporto dell'Ing. Alberto Dusi. L'Assessore
Fiorella Lazzar,i che ha seguito tutto il processo pianificatorio, in
relazione alla delega in materia di protezione civile, ha riferito che:
"Per garantire piena operatività al piano sono già in programma per
l'inizio di marzo i corsi di formazione per volontari della protezione
civile con le relative esercitazioni pratiche".
L'Ing. Dusi ha spiegato che: "Per la tipologia del fenomeno sismico (non dà
segni premonitori, non c'è preallarme, le scosse possono ripetersi anche
durante le fasi del soccorso, il ritorno alla normalità è lento ecc.), si
tratta di un piano dinamico, pensato per un'interazione frequente fra gli
attori". Lo ha poi descritto: "Il piano identifica con chiarezza i soggetti
sensibili (case con presenza di portatori di handicap, anziani ecc..)
nonché edifici ed attività sensibili (case di riposo, municipi, scuole,
cascine, allevamenti ecc..)". Il piano ipotizza evacuazioni ed organizza in
generale la risposta all'emergenza. Vengono identificate le aree di attesa,
di ricovero e ammassamento di forze e risorse sia livello comunale che
provinciale. Sono visualizzate le aree per allestire eventuali tendopoli di
emergenza, piazze o luoghi aperti sicuri, i punti in cui sia più agevole
stabilire un raccordo tra i soccorritori e la zona colpita dal sisma. A
livello provinciale è individuata a Soresina, zona campo sportivo, la sede
del Centro Operativo Misto Mobile, quale aree di ammassamento a servizio
dei 4 comuni. Il piano identifica anche i posti di blocco da istituire
sulle strade, per regolamentare la viabilità di accesso e in uscita
all'area a rischio. Infine, il piano assegna le responsabilità ai vari
livelli di comando e di controllo per la gestione dell'emergenza.
Il piano propone anche un vademecum "leggero" di pronto intervento, che
dice cosa fare e come comportarsi, pensato appositamente per i volontari e
per tutti coloro che si accostano per la prima volta all'argomento.
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La Provincia inaugura il nuovo Centro
per l'Impiego di Cremona - 3 marzo ore 11,00

Siamo lieti di invitare le S.S.L.L. all'inaugurazione del nuovo Centro per l'Impiego di Cremona.
Viene infatti restituito alla fruizione pubblica il Centro per l'Impiego di Cremona, dopo i lavori di ristrutturazione ed adeguamento degli spazi finalizzati a migliorare la qualità dei servizi offerti a coloro che cercano occupazione e alle imprese che offrono lavoro.
L'inaugurazione dei nuovi spazi, con la Santa benedizione di S.E. Monsignor Dante Lafranconi, è organizzata per mercoledì 3 marzo, alle ore 11,00 nei locali di Via Massarotti 48/A.
Nel ringraziare per la costante e qualificata attenzione, porgiamo cordiali saluti.
Giorgio Toscani Gian Carlo Corada
Assessore Prov.le al Lavoro, Presidente della Provincia di Cremona
Formazione Prof.le e Attività Produttive
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Corada istituisce la Consulta della Protezione Civile

La Provincia di Cremona ha istituito la Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile. Il Presidente Gian Carlo Corada ha provveduto alla nomina dei componenti. La Provincia di Cremona è rappresentata da Fiorella Lazzari, delegata del Presidente, e da Elena Milanesi, Ufficio Protezione Civile. Le Organizzazioni di Volontariato iscritte nell'albo regionale, sezione provinciale di Cremona sono rappresentate da: Giuseppe Papa, Gruppo A.N.A.I. San Bassano-Cremona Volontari di Protezione Civile; Vincenzo Tinelli, Associazione di Protezione Civile "Lo Stagno"; Sergio Bettoni, Emergenza Radio; Maurizio Stradiotti, Associazione Volontari di Protezione Civile "Le Aquile Oglio-Po"; Vinicio Candoni, Associazione provinciale CB Gruppo Volontari di Protezione Civile; Roberto Aramu, Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia di Cremona; Fabio Paolo Guarreschi, Associazione Il Nibbio; Pietro Giuseppe Ferrari, Associazione Protezione Civile Volontari Olmesi; Franco Bia, Nucleo di Protezione Civile "La Golena"; Raffaele Trabucchi, Nucleo di Protezione Civile "Il Quadrifoglio"; Fabio Giovanni Giannini, Sodalitas Equites Crociferi; Enzo Giancristofaro, Gruppo Volontari di Protezione Civile Tutela Ambientale Ostiano e Volongo.
Per i Gruppi Comunali iscritti nell'Albo regionale sez. provinciale di Cremona sono nominati: Giovanni Luigi Cremonesi, Gruppo Comunale di Rivolta D'Adda "La Torre"; Silvio Garavelli, Gruppo Comunale Protezione Civile Sospiro.
Per le sezioni provinciali delle Organizzazioni di Volontariato o di gruppi Comunali iscritti nell'albo regionale e/o nell'elenco del Dipartimento, intervengono: Giorgio Zavatti, Associazione Radioamatori Italiani - sezione provinciale di Cremona; Fabiano Gerevini, Croce Rossa Italiana Comitato provinciale di Cremona.
Per i Comuni sedi di Organizzazioni di Volontariato o gruppi di volontariato: Agostino Guerci, Comune di Crema; Carlo Loffi, Comune di Cremona, Mario Fantini, Comune di Crotta d'Adda; Pieremilio Bergonzi, Comune di Gerre de' Caprioli; Paolo Sbernardori, Comune di Martignana di Po; Alessandro Lanfranchi, Comune di Ostiano; Milo Francesco Carera, Comune di Rivolta d'Adda; Denis Spingardi, Comune di San Bassano; Roberto Mariani, Comune di Stagno Lombardo; Bruno Canevari, Comune di Pieve d'Olmi; Giampaolo Dusi, Comune di San Daniele Po; Giovanni Scotti, Comune di Sospiro.
La Consulta sarà integrata con i nominativi che perverranno in una fase successiva.
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Rischio alluvioni, il Consiglio Provinciale
approva i piani di Adda, Oglio, Serio

Il Consiglio Provinciale ha approvato a larga maggioranza i piani di rilevazione delle criticità sulla maglia idrica provinciale per la predisposizione della pianificazione di emergenza e per le attività di prevenzione, nonché nello specifico i piani relativi alla emergenza del rischio idraulico dei fiumi Adda, Oglio e Serio.
E' la prima volta che la Provincia si cimenta in un'azione pianificatoria di questo tipo. Vi hanno collaborato l'Ing Riccardo Telò, con i funzionari del Settore Territorio, diretti da Maurizio Rossi, in particolare con Elena Milanesi dell'Ufficio Protezione Civile. Soddisfatta l'Assessore Fiorella Lazzari che sottolinea come "l'indagine metta in evidenza con precisione i punti più critici, comprendendo anche quei segmenti di territorio interessati solo in casi estremi, in occasione di piene storiche (es. tutta Rivolta D'Adda, Formigara e Crotta d'Adda nel caso di esondazione dell'Adda, Gabbioneta nel caso di esondazione dell'Oglio, frazioni di Sergnano nel caso di esondazione del Serio ecc….)".
I tecnici hanno poi illustrato i piani per fronteggiare l'emergenza, definendoli "speditivi": indicano, cioè, in maniera diretta cosa fare e come agire in caso di alluvione. Occorre infatti essere tempestivi, perché le alluvioni legate a questi fiumi solitamente non concedono tempi lunghi di preavviso, come per esempio per il Po. Gli studi comprendono una parte descrittiva, con il censimento delle attività e delle abitazioni presenti, una parte cartografica, con l'inquadramento territoriale e della viabilità. Viene poi fornito un modello di intervento, per dare una risposta organizzata e immediata all'emergenza, attivando le azioni opportune e i soggetti competenti (Sindaci, Forze dell'ordine, Vigili del Fuoco, Provincia, volontari ecc… ).
Il piano si prefigge di proteggere persone, animali e strutture. Il fiume Adda, che nasce sulle Alpi Retiche, in provincia di Sondrio ed è affluente del Po, si snoda in provincia di Cremona per 63 km, lambendo 11 comuni (Rivolta D'Adda, Spino, Casaletto Ceredano, Credera Rubbiano, Moscazzano, Montodine, Ripalta Arpina, Gombito, Formigara, Pizzighettone, Crotta Adda). Parliamo di 44 abitazioni sparse, 1159 nuclei familiari per oltre 5 mila persone, quasi 100 mila capi di bestiame, quasi 70 imprese produttive.
Il fiume Serio nasce dai laghi del Barellino, Prealpi Orobiche, in provincia di Bergamo. In provincia di Cremona percorre 32 km, lambendo 11 Comuni (Castelgabbiano, Casale C.sco V.co, Sergnano Ricengo, Pianengo, Crema, Madignano, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Ripalta Arpina, Montodine). Sono censite 43 abitazioni sparse, 432 nuclei familiari per 1140 persone, 46 aziende, 18 mila capi di bestiame.
Il fiume Oglio nasce in provincia di Brescia sulle Alpi Orobiche e finisce la sua corsa nel Po. Percorre sul territorio provinciale 73 km. I Comuni interessati dal suo itinerario sono 17 (Soncino, Genivolta, Azzanello, Castelvisconti, Bordolano, Corte Cortesi, Ribecco Oglio, Corte Frati, Scandolara Ripa Oglio, Gabbioneta, Ostiano, Pessina, Volongo, Isola Dovarese, Drizzona, Piadena, Calvatone. Si contano 19 abitazioni sparse, 991 nuclei familiari per oltre 2350 persone, 40 aziende, 150 mila capi di bestiame.
La Provincia è in attesa dei contributi regionali per proseguire i rilevamenti delle criticità sul reticolo idrico provinciale.
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IL CONSIGLIO APPROVA IL PIANO MERCI
Spostare su ferro e acqua i trasporti su gomma

Il futuro è nell'intermodalità. Lo scenario interessa potenzialmente le 1300 imprese, con 2000 addetti, coinvolte nel trasporto merci. Ci crede la Provincia di Cremona, che mette a disposizione conoscenze tecniche, concertate con il territorio. Sono le proposte contenute nel Piano delle Merci e della Logistica, che ha ottenuto il giudizio favorevole di una larga maggioranza del Consiglio Provinciale. Ad illustrarne i contenuti è l'Assessore Provinciale alla Viabilità, Fiorella Lazzari, che ha seguito tutto l'iter di elaborazione. "La filosofia è quella di alleviare la pressione del trasporto sulla strada, che lambisce i livelli di saturazione, e rilanciare l'idrovia e la ferrovia: nodi che nei prossimi anni richiederanno una chiara convergenza politica e tecnica".
Il piano è offerto a beneficio della programmazione integrata. "Oggi - continua l'Assessore - siamo in grado di visualizzare uno sviluppo dei trasporti in tutte le sue diverse espressioni. L'80% circa delle merci viaggia in gomma. Sono utilizzate poco le ferrovie. Pochissimo le idrovie. La previsione di crescita, secondo i dati della Commissione Europea Trasporti, è del 40% oltre i prossimi 10 anni. Occorre governare il fenomeno, integrando mobilità e servizi".
Entrando nel cuore della ricerca, scopriamo che: "il territorio della provincia di Cremona movimenta in Lombardia 6 milioni di tonnellate all'anno di merci. Ne movimenta 8 milioni di tonnellate, nel suo rapporto di interscambio con le altre regioni. L'80% del trasporto che interessa il territorio è di breve percorrenza, sta entro i 250 km. I sistemi di interscambio interni sono obsoleti, rarefatti. Occorre favorire la concentrazione delle origini. Occorre potenziare le reti sul territorio".
La proposta è precisa: "Le relazioni lunghe - spiega l'Assessore -, ovvero quelle collocabili oltre i 250 km, le spostiamo dalla gomma al ferro, quelle brevi cerchiamo di governarle dall'interno con una buona rete viabilistica provinciale, correggendo i punti critici. Un buon vantaggio, per la tipologia di trasporto locale, arriverà dalle azioni relative a Peduncolo tra 415 e porto di Cremona, riqualificazione della Paullese e terzo ponte e poi dagli itinerari autostradali e ferroviari programmati (Pedemontana, Bre.Be.Mi, Cremona-Mantova e Ti.Bre.)".
Molto resta da fare per idrovia e ferrovia. Incalza l'Assessore: "Con tutti i soggetti istituzionali interessati occorrerà assolutamente concentrarsi su questi 'nodi'. Per le idrovie, dopo la recente inaugurazione dei magazzini raccordati al porto di Cremona, potrà concretizzarsi una nuova fase di sviluppo. Per il rilancio del servizio occorrerà dare compiutezza al raddoppio tra Cremona e Cavatigozzi e provvedere al trasferimento dello scalo merci a Cavatigozzi. Ma servono anche nuovi orizzonti di progettualità".
Il servizio ferroviario è pressoché saturo, anche per le merci che viaggiano quasi sempre di notte, occupando spazi residuali. "La rete è al limite - afferma Lazzari -. La Provincia fornisce ipotesi di lavoro. La nostra proposta è nell'immediato di correggere le criticità, di eliminare i passaggi a livello e di adeguare le reti; in futuro ci auguriamo il territorio entri nell'orbita dell'alta capacità, con il tracciato Pavia, Casalpusterlengo, Codogno, Ponte Adda, Castelleone, Crema, Treviglio, quale itinerario della gronda sud di Milano".
Chi risponde? "Tutti, la Regione Lombardia e RFI in primis - conclude Lazzari -, ma anche la Provincia e i Comuni, per alcuni aspetti. Lo sviluppo intermodale è possibile. Dobbiamo crederci tutti anche i privati". Concertazione tra pubblico e privato oggi ancora più necessaria in previsione della realizzazione di un'Agenzia dell'Intermodalità, che è tra gli obiettivi primari del Piano merci.
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IMMIGRATI E PARTECIPAZIONE
Sì del Consiglio alla proposta di modifica dello statuto

Il Consiglio Provinciale, nella seduta di oggi, mercoledì 25 febbraio 2004, ha discusso e approvato a larga maggioranza la proposta di modifica dello Statuto della Provincia, precisamente l'art. 20, finalizzata ad allargare i diritti di partecipazione alla componente straniera del territorio. Soddisfatta l'Assessore ai Servizi Sociali, Daniela Polenghi, che ha seguito tutto l'iter di questa azione. Ricordiamo che l'iniziativa prende le mosse da una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio Provinciale il 12 novembre 2003. Dopo un'articolata elaborazione, nonché diversi passaggi amministrativi, in Giunta e in Commissione Affari Istituzionali, e dopo aver sentito anche il parere delle più rappresentative associazioni straniere sul territorio, è scaturita la proposta oggi approvata dal Consiglio.

Il testo dell'art. 20 che era in vigore è: I cittadini, gli stranieri e gli apolidi dimoranti nel territorio della Provincia di Cremona partecipano, in forma singola o associata, all'esercizio delle funzioni ed all'attuazione dei programmi della Provincia.
Le relative forme, le procedure ed i termini posti a garanzia di tali iniziative, sono disciplinati dal Regolamento degli Istituti di Partecipazione, nel rispetto dei principi di cui ai successivi articoli.

Il nuovo testo dell'art. 20 è:
1) "Sono soggetti di partecipazione attiva che prendono parte, in forma singola o associata, all'esercizio delle funzioni ed all'attuazione dei programmi della Provincia:
a) gli iscritti nelle liste elettorali dei comuni della provincia;
se dimoranti nel territorio della provincia;
b) gli italiani;
c) i cittadini dell'Unione Europea;
d) gli stranieri non comunitari regolarmente residenti;
e) gli apolidi.
Le relative forme, le procedure ed i termini posti in garanzia di tali iniziative, sono disciplinati dal Regolamento degli Istituti di Partecipazione, nel rispetto dei principi di cui ai successivi articoli".

"Questa iniziativa - ha sottolineato Polenghi - è nello spirito in cui da anni si pone la Provincia di Cremona, per l'integrazione delle persone immigrate con progetti che tendono a favorire i processi di inserimento, di eliminazione delle disuguaglianze, di rimozione degli ostacoli. L'iniziativa si colloca anche all'interno del dibattito politico recentemente avviato in sede nazionale per il riconoscimento del diritto di elettorato attivo, anche ai cittadini stranieri. Sulla base, fra l'altro, delle sollecitazioni che giungevano da diverse realtà locali, quali i Comuni di Genova e Venezia, è stato intrapreso un percorso di approfondimento delle problematiche legate all'ampliamento del concetto di cittadinanza, sia per studiare le possibili forme di riconoscimento del diritto di elettorato attivo, sia per legare il concetto di cittadinanza al più vasto ambito della partecipazione attiva alla vita sociale ed economica della comunità. La modifica dello statuto costituisce un significativo passo in questa direzione".
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PONTE SUL PO DI CREMONA
Consegna lavori il 10 marzo, favorire la mobilità alternativa

Potenziare il trasporto pubblico locale e ferroviario; promuovere itinerari alternativi, con segnaletica speciale di orientamento, anche ipotizzando il ricorso alle nuove tecnologie; incentivare l'uso dell'autostrada, privilegiando alcuni caselli strategici. Sono queste solo alcune delle piste tracciate, con il supporto della Società Autostrade Centro Padane, nel corso del summit tecnico-politico che si è tenuto ieri in Provincia di Cremona, per individuare proposte di sollievo ai prevedibili disagi legati ai cantieri per la ristrutturazione del ponte sul Po tra Cremona e Castelvetro. Erano presenti all'incontro l'Assessore alla Viabilità della Provincia di Cremona, Fiorella Lazzari, con la Dirigente Patrizia Malabarba, l'Assessore alla Viabilità della Provincia di Piacenza, Andrea Pezzani, con il Dirigente Stefano Pozzoli e la funzionaria Catia Merli, l'Assessore del Comune di Cremona, Daniele Soregaroli, il Sindaco di Castelvetro Francesco Marcotti con il consulente Massimo Terzi, i vertici di Centro Padane, il Presidente Augusto Galli, il Vice Presidente, Giuseppe Ceraso, il Direttore Francesco Acerbi.

L'incontro, in continuità con le relazioni costantemente attivate in questi mesi in accompagnamento alla fase progettuale, si è reso necessario per coordinare gli interventi, tra le diverse Istituzioni, in vista della consegna dei lavori, fissata per il 10 di marzo. I tecnici piacentini, guidati dal Dirigente Stefano Pozzoli, hanno riferito che "I tempi contrattuali sono di 18 mesi. La prima fase dei lavori che si presume possa concludersi a giugno sarà a ponte aperto, con le consuete limitazioni (20 ton). Interesserà infatti la realizzazione della pista ciclabile e il ripristino dell'"intradosso" del ponte lato Castelvetro, senza produrre interferenze con il traffico". Da giugno invece si inizierà a lavorare coinvolgendo l'impalcato e la parte alta del ponte. Si procederà per campate, istituendo il transito a senso unico alternato regolato da semaforo (ad eccezione dei mesi di dicembre e gennaio in cui il ponte sarà aperto ai consueti traffici, senza interruzioni).

Le Istituzioni si sono assunte l'impegno di "monitorare" il ponte e di aggiornare il tavolo, in corso d'opera. Nell'immediato l'obiettivo è di verificare la fattibilità di eventuali misure per alleviare la pressione del traffico sul ponte. Determinanti a questo proposito le proposte di Società Autostrade Centro Padane. I vertici dell'ente si sono resi disponibili a sostenere eventuali misure di rinforzo al trasporto pubblico locale, con aiuti diretti. Potranno poi giovare ad alleggerire i traffici, anche in termini di velocità, la rotonda sulla provinciale 588 a Castelvetro Piacentino di fronte all'ingresso del casello, in via di ultimazione; l'apertura del casello di Caorso, il cui utilizzo sarà adeguatamente incentivato e l'eventuale promozione all'utilizzo di viacard. Oltre a queste, molte altre ipotesi tratteggiate ieri saranno poi verificate, con gli enti competenti: attivazione del trasporto a chiamata, aumento di corse per fasce sensibili in raccordo ai servizi sanitari, aumento corse ferroviarie ecc…

Tutte le Istituzioni faranno la loro parte per cercare di alleviare i disagi. "Che ci saranno comunque - afferma l'Assessore Lazzari - perché è un cantiere complesso. E' importante distrarre il traffico dal ponte: utilizzarlo il meno possibile, cercando vie alternative. E' questo il nostro obiettivo, fatti salvi i rapporti socio-economici tra le due sponde che sono fondamentali e necessari".
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