15 Settembre, 2002
Summit in Provincia, su richesta di Anci
Ponte di Montodine, si procede alla verifica idraulica
Summit in Provincia, su richesra di Anci
Ponte di Montodine, si procede alla verifica idraulica
L'Anas procederà in tempi brevi, d'intesa con AIPO, ad una verifica idraulica del nuovo viadotto di Montodine. Questo in sostanza l'esito del summit tecnico-politico che si è tenuto questa mattina in Provincia di Cremona, su invito di Anci Lombardia, per "portare, come ha sottolineato in apertura l'On. Giuseppe Torchio, chiarezza e per fornire ai Comuni e alle Categorie Economiche garanzie di una sollecita risoluzione dei problemi tecnici emersi nel rispetto della sicurezza".
All'incontro convocato dall'Assessore Provinciale alla Viabilità Fiorella Lazzari sono intervenuti tutti i soggetti interessati alla risoluzione dell'impasse causata da un lato dalla fallimento della ditta che aveva in affidamento i lavori per realizzare la nuova infrastruttura sulla ex statale 591 e dall'altro dalla necessità di "riponderare" il progetto alla luce della nuova normativa vigente in materia di sicurezza idraulica Al tavolo erano presenti, oltre al Presidente di Anci Lombardia Giuseppe Torchio e all'Assessore Lazzari, Eutimio Mucilli, Capo Compartimento Anas, con Giuseppe Salerno, Responsabile Nuove Costruzioni Anas, Erminia Rosa Cesari, Vice Prefetto Vicario Lodi, Ferrante Castelli, Sindaco di Montodine, Patrizia Malabarba, Dirigente Strade Provincia di Cremona, Elena Milanesi, funzionaria Protezione Civile Provincia di Cremona, Savino Garilli, Dirigente Settore Viabilità Provincia di Lodi. Con loro c'erano Gian Battista Parenti e Roberto Leoni, consiglieri del Comune di Bertonico, Claudio Granata in rappresentanza del Parco Adda Sud e Marco La Veglia per l'AIPO.
Rescisso il contratto con l'impresa, l'Anas (salvo altre riconsiderazioni) dovrebbe procedere a riassegnare i lavori e a ricantierizzare l'opera, non prima di aver realizzato il progetto di completamento della struttura, tenendo conto delle osservazioni dell'AIPO. Dal confronto di oggi, soprattutto tra AIPO e Anas, è emerso che per capire quali contenuti tecnici dare alla variante progettuale è necessario procedere a una verifica idraulica sulla struttura già realizzata, in ottemperanza al nuovo Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del 2001 e per sincerarsi che l'opera finale non presenti le insufficienze già palesate con l'alluvione del 2002. L'Anas parte subito a commissionare lo studio. Ci sarà un incontro con l'Autorità di Bacino del Fiume Po di Parma. Si pensa anche di coinvolgere la Regione Lombardia.
Quanto al futuro, dalle parole di Eutimio Mucilli, Capo Compartimento Anas, appare al momento impossibile sapere quali interventi di estensione al vecchio progetto sarà necessario realizzare. Certamente, non si toccherà il ponte; si interverrà sulle rampe di aggancio alla strada, cercando di garantire la massima "trasparenza", ovvero aumentando la rete di tombinature, in modo tale da consentire il più corretto deflusso dell'acqua, in caso di esondazione. Sul progetto che emergerà sarà poi necessario acquisire i pareri di tutti gli enti interessati, stando ai tempi delle conferenze di servizio. Nonostante le sollecitazioni degli amministratori locali, parlare di tempi, soprattutto per il trauma causato dal fallimento della ditta, è oggi prematuro. Anche perché stabiliti i contenuti tecnici necessari per "regolarizzare" il progetto alle norme PAI, si dovrà parlare delle risorse economiche eventualmente necessarie per realizzarli.
 
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