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15 Settembre, 2002
La segreteria dei DS: all’Istituto di Sospiro c’è bisogno di profonde riforme.
Questo CdA le può affrontare con capacità.

Quello che sta accadendo in questi giorni a Sospiro sta ormai travalicando il normale e civile confronto tra opinioni differenti. E’ un vero e proprio linciaggio nei confronti di una persona, Giuseppe Tadioli, che, in questi anni, nei diversi ruoli che ha ricoperto ha sempre dimostrato onestà, capacità e intelligenza.

Non riusciamo a capire la totale chiusura a un qualsiasi tentativo di incontro. Tanto più che quello deciso a Sospiro corrisponde a quanto sta avvenendo in altre parti di Italia.

Sappiamo bene che a Sospiro è in atto un processo di cambiamento. Capiamo che dopo decenni un’altra amministrazione Comunale vuole avviare una nuova stagione e che questo genera conflitti. Ma è normale, come normale è un processo di alternanza e cambiamento anche a Sospiro.

Abbiamo una realtà con oltre 700 dipendenti, quasi 30 milioni di euro di fatturato e che, in un contesto sanitario e socio assistenziale sempre più difficile e complesso, deve assicurare assistenza e servizi di qualità a costi sopportabili a oltre 800 degenti. Un Istituto prestigioso che recentemente è stato trasformato in Fondazione e che dovrà necessariamente vivere grandi modifiche e cambiamenti se non vuole rischiare una pericolosa involuzione, i cui segni sono già presenti. Si tratta cioè di creare una fase completamente nuova nella quale si riescano ad innestare nuove modalità di gestione tenendo fermi la natura di servizio pubblico e i principi ispiratori che lo fecero sorgere.

Come è facilmente intuibile è un'operazione complessa e difficile che rende necessario il ricorso ad un Consiglio d'Amministrazione di alto profilo, capace di guidare con intelligenza e professionalità questa delicata fase di cambiamento.

Questa la ragione per la quale l'Amministrazione Comunale di Sospiro e la Provincia hanno scelto per il CdA persone competenti in materia di sanità e di welfare. Si tratta di dare vita ad un progetto capace di coniugare, nel nuovo quadro d'azione, gli interessi e il benessere degli ospiti, il desiderio di partecipazione attiva dei parenti e le attese dei dipendenti che giustamente si aspettano molto dall'avvio di questa nuova fase dell'Istituto.

Al Comitato dei parenti vorremmo ricordare che i problemi dell’Istituto non sono rappresentati dall’indennità del presidente, sono ben altri: basta leggere il bilancio. Del resto sono i problemi evidenziati dal Presidente Torchio nel suo intervento. Anche per questo sarebbe bene iniziare a mettersi intorno ad un tavolo per affrontarli insieme, così come auspicato dall’Amministrazione Comunale, dal Presidente della Provincia, dai Sindacati e dallo stesso Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto.

Questi i problemi di Sospiro. Come affrontarli? Con le risorse già presenti che sono di qualità. E ricorrendo a ciò che di alto e qualificato esiste oggi. L’incarico alla Bocconi risponde a questa necessità. Ci rende allibiti il non considerarlo atto importante. Oggi per affrontare e risolvere i problemi c’è bisogno di più politica e più sapere, non di meno. Tutte le aziende di valore, pubbliche o private fanno così. E così si è fatto e si fa anche nella nostra realtà, Cremona compresa.

Se questi sono i fatti perché scandalizzarsi se il presidente, per il quale si prevede un impegno a tempo pieno presso la Fondazione, percepisce una indennità mensile di circa 2500 euro netti, per tredici mesi? Come si può avere il coraggio di chiamarlo ”stipendio d’oro”? Le persone che si dedicano ad impegni così gravosi e di responsabilità vanno retribuite a meno che non si pensi che questa attività la debbano svolgere solo i ricchi per filantropia, i pensionati o magari chi percepisce altrove indennità.

La validità di questo Consiglio di Amministrazione andrà valutata sulla base dei risultati concreti del lavoro dei prossimi anni. Su questo andrà misurata l’idoneità o meno dei nuovi amministratori e quindi la loro permanenza ai vertici dell’Istituto di Sospiro.

Per queste ragioni i Ds di Cremona esprimono solidarietà e condivisione al Comune di Sospiro, alla Provincia e al nuovo Consiglio d'Amministrazione e li invitano a continuare a ricercare il dialogo e ad attuare con determinazione tutto quanto è necessario per consentire all'Istituto di Sospiro di svolgere, anche in questa nuova stagione, il suo ruolo e la sua missione.

Segreteria DS

Cremona 2 novembre 2004

 


       



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