Quello che sta accadendo in questi giorni a Sospiro sta ormai
travalicando il normale e civile confronto tra opinioni differenti. E’ un vero
e proprio linciaggio nei confronti di una persona, Giuseppe Tadioli, che, in
questi anni, nei diversi ruoli che ha ricoperto ha sempre dimostrato onestà,
capacità e intelligenza.
Non riusciamo a capire la totale chiusura a un qualsiasi
tentativo di incontro. Tanto più che quello deciso a Sospiro corrisponde a
quanto sta avvenendo in altre parti di Italia.
Sappiamo bene che a Sospiro è in atto un processo di
cambiamento. Capiamo che dopo decenni un’altra amministrazione Comunale vuole
avviare una nuova stagione e che questo genera conflitti. Ma è normale, come
normale è un processo di alternanza e cambiamento anche a Sospiro.
Abbiamo una realtà con oltre 700 dipendenti, quasi 30
milioni di euro di fatturato e che, in un contesto sanitario e socio
assistenziale sempre più difficile e complesso, deve assicurare assistenza e
servizi di qualità a costi sopportabili a oltre 800 degenti. Un Istituto
prestigioso che recentemente è stato trasformato in Fondazione e che dovrà
necessariamente vivere grandi modifiche e cambiamenti se non vuole rischiare una
pericolosa involuzione, i cui segni sono già presenti. Si tratta cioè di
creare una fase completamente nuova nella quale si riescano ad innestare nuove
modalità di gestione tenendo fermi la natura di servizio pubblico e i principi
ispiratori che lo fecero sorgere.
Come è facilmente intuibile è un'operazione complessa e
difficile che rende necessario il ricorso ad un Consiglio d'Amministrazione di
alto profilo, capace di guidare con intelligenza e professionalità questa
delicata fase di cambiamento.
Questa la ragione per la quale l'Amministrazione Comunale di
Sospiro e la Provincia hanno scelto per il CdA persone competenti in materia di
sanità e di welfare. Si tratta di dare vita ad un progetto capace di coniugare,
nel nuovo quadro d'azione, gli interessi e il benessere degli ospiti, il
desiderio di partecipazione attiva dei parenti e le attese dei dipendenti che
giustamente si aspettano molto dall'avvio di questa nuova fase dell'Istituto.
Al Comitato dei parenti vorremmo ricordare che i problemi
dell’Istituto non sono rappresentati dall’indennità del presidente, sono
ben altri: basta leggere il bilancio. Del resto sono i problemi evidenziati dal
Presidente Torchio nel suo intervento. Anche per questo sarebbe bene iniziare a
mettersi intorno ad un tavolo per affrontarli insieme, così come auspicato dall’Amministrazione
Comunale, dal Presidente della Provincia, dai Sindacati e dallo stesso Consiglio
d’Amministrazione dell’Istituto.
Questi i problemi di Sospiro. Come affrontarli? Con le
risorse già presenti che sono di qualità. E ricorrendo a ciò che di alto e
qualificato esiste oggi. L’incarico alla Bocconi risponde a questa necessità.
Ci rende allibiti il non considerarlo atto importante. Oggi per affrontare e
risolvere i problemi c’è bisogno di più politica e più sapere, non di meno.
Tutte le aziende di valore, pubbliche o private fanno così. E così si è fatto
e si fa anche nella nostra realtà, Cremona compresa.
Se questi sono i fatti perché scandalizzarsi se il
presidente, per il quale si prevede un impegno a tempo pieno presso la
Fondazione, percepisce una indennità mensile di circa 2500 euro netti, per
tredici mesi? Come si può avere il coraggio di chiamarlo ”stipendio d’oro”?
Le persone che si dedicano ad impegni così gravosi e di responsabilità vanno
retribuite a meno che non si pensi che questa attività la debbano svolgere solo
i ricchi per filantropia, i pensionati o magari chi percepisce altrove
indennità.
La validità di questo Consiglio di Amministrazione andrà
valutata sulla base dei risultati concreti del lavoro dei prossimi anni. Su
questo andrà misurata l’idoneità o meno dei nuovi amministratori e quindi la
loro permanenza ai vertici dell’Istituto di Sospiro.
Per queste ragioni i Ds di Cremona esprimono solidarietà e
condivisione al Comune di Sospiro, alla Provincia e al nuovo Consiglio
d'Amministrazione e li invitano a continuare a ricercare il dialogo e ad attuare
con determinazione tutto quanto è necessario per consentire all'Istituto di
Sospiro di svolgere, anche in questa nuova stagione, il suo ruolo e la sua
missione.
Segreteria DS
Cremona 2 novembre 2004