15 Settembre, 2002
Arci Cremona. dopo la grande manifestazione del 4 dicembre
Il 4 dicembre a Roma, un vasto schieramento di realtà del mondo dell’immigrazione, delle organizzazioni impegnate sul territorio in vertenze a tutela dei diritti dei migranti, forze politiche e sociali sono scese in piazza per dare visibilità ad una propo
dopo la grande manifestazione nazionale
di sabato 4 dicembre
…perchè domani sia una bella giornata...
un nuovo movimento per i diritti e le libertà
dei migranti
A due anni dall’entrata in vigore della Bossi-Fini
gli effetti nefasti di quella legge e delle
politiche del governo in tema di immigrazione,
diritto d’asilo e lotta al razzismo sono
davanti agli occhi di tutti.
Due milioni e mezzo di persone straniere
vivono in Italia in condizioni di esclusione
sociale, senza alcuna certezza per il futuro,
vittime del razzismo istituzionale del centrodestra,
usato spesso a fini di equilibrio interno
della maggioranza, in spregio della Costituzione
e del diritto nazionale e internazionale.
Si pensi ad esempio alla produzione di “legislazione
speciale” per i migranti e all’uso sistematico
di procedure con garanzie minori o del tutto
inesistenti per i provvedimenti che riguardano
la restrizione della libertà personale degli
stranieri.
Tutto questo è avvenuto in un quadro di complessivo
peggioramento della legislazione europea
in materia, che ha coinciso con un aumento
degli episodi di razzismo e con la crescita
di una cultura discriminatoria e securitaria,
diffusa anche fra i governi di centrosinistra.
Fa eccezione positiva il governo Zapatero
che ha introdotto - come promesso durante
la campagna elettorale - un sistema di regolarizzazione
permanente e una serie di garanzie sociali
per le persone straniere a prescindere dal
loro status giuridico.
Nello stesso periodo è cresciuto il protagonismo
dei movimenti e della società civile, in
particolare sul fronte del contrasto alla
logica della guerra, ma anche sui temi che
riguardano la globalizzazione. Cresciuto
a tal punto che ancora oggi, in un momento
in cui si parla, secondo noi a sproposito,
di crisi del movimento, molti studiosi e
commentatori continuano a considerare i movimenti
come l’unica novità politica sul panorama
internazionale. Un soggetto politico complesso
e originale, ma che pesa sugli orientamenti
di governi e parlamenti e, soprattutto, sull’opinione
pubblica mondiale.
La lotta al razzismo e la difesa dei diritti
dei migranti hanno rappresentato, in Italia
come in Europa, uno dei tratti salienti di
questo movimento, che però non è riuscito
ancora a contrastare con la necessaria efficacia
le politiche e la cultura di chiusura dominanti
in questo ambito.
Il 4 dicembre a Roma, un vasto schieramento
di realtà del mondo dell’immigrazione, delle
organizzazioni impegnate sul territorio in
vertenze a tutela dei diritti dei migranti,
forze politiche e sociali sono scese in piazza
per dare visibilità ad una proposta unitaria
alternativa alla Bossi Fini e anche alla
cultura che ha ispirato la Turco-Napolitano,
come recita il testo dell’appello che ha
convocato la manifestazione.
Si tratta di una opportunità per la galassia
di organizzazioni e singoli che hanno investito
sul tema dei diritti, che sono impegnati
da anni accanto ai migranti e che oggi vivono
spesso - e paradossalmente, se consideriamo
il radicamento di queste esperienze - una
condizione di isolamento. Un isolamento che
incide negativamente sull’esito di molte
vertenze e sulla battaglia politico-culturale
necessaria a modificare in profondità la
percezione della questione immigrazione.
Un appuntamento nazionale al culmine di un
percorso segnato da una quantità di mobilitazioni
locali, che proseguirà nei prossimi mesi
per arrivare alla giornata europea dei migranti
del prossimo 2 aprile, promossa dal Forum
Sociale Europeo di Londra.
L’Arci si è impegnata a fondo per la riuscita
della giornata del 4 dicembre. C’è bisogno
di ridare spazio politico ad una questione
agitata strumentalmente dalle destre e sulla
quale l’opposizione di centrosinistra non
è in grado di esprimere una vera alternativa.
Per questo è importante prevedere, accanto
alle mobilitazioni, momenti di riflessione
ed elaborazione su un tema strategicamente
così rilevante per il futuro della società
italiana.
La situazione di difficoltà estrema che vivono
i/le migranti, con il carico di razzismo,
morti da frontiera, segregazione e disuguaglianza,
ci convincono a impegnarci per percorrere
tutte le possibili strade unitarie.
Solo attraverso il protagonismo dei migranti
e con uno schieramento vasto e unitario si
potrà provare ad invertire la tendenza europea
e italiana a governare l’immigrazione con
le politiche di controllo, detenzione e persecuzione.
Occorre lavorare insieme, uniti e diversi,
perché domani possa finalmente essere una
bella giornata per le libertà e i diritti
dei migranti, una giornata importante per
la nostra democrazia.
ARCI Nuova Associazione
Comitato Territoriale di Cremona
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