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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Approvato dalla Giunta Comunale il progetto preliminare aggiornato del parcheggio di Piazza Marconi
Nuovi scavi archeologici dal 5 maggio e posti auto sostitutivi in Via S. Maria in Betlem

La Giunta Comunale, riunitasi questa mattina, ha approvato il progetto preliminare di Piazza Marconi, in versione aggiornata. La decisione avviene a seguito del parere favorevole espresso dal Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, Arch. Carla Di Francesco. La Soprintendenza, con lettera pervenuta il 18 aprile scorso, ha infatti dichiarato che la nuova versione del progetto è conforme alle indicazioni della Soprintendenza per i Beni Archeologici: infatti le strutture archeologiche rimarranno in vista in uno spazio appositamente ricavato. Il 5 maggio inizieranno pertanto gli scavi archeologici nella parte nord-est della piazza, quella a ridosso del Consorzio Agrario. Questi lavori non andranno ad interferire con l’area mercatale, mentre per i posti auto che non saranno disponibili per tutto il periodo dell’intervento, si sopperirà attrezzando a parcheggio l’ex deposito dei bus di Via S. Maria in Betlem, di fianco all’ex Caserma del Diavolo, ora denominata Quartier Nuovo. Qui, entro il 10 maggio, verranno ricavati un centinaio di posti macchina. Per ragioni di sicurezza, trattandosi di scavi archeologici che vanno in profondità di almeno 7 metri, il cantiere non sarà accessibile ma, periodicamente, l'archeologa Lynn Passi Pitcher, delegata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia, farà il punto della situazione rispondendo anche on line attraverso  il sito web del Comune di Cremona.
In accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia, è stata in sostanza sviluppata una nuova variante del progetto di Piazza Marconi, per tenere conto delle indicazioni relative ai ritrovamenti. La soluzione proposta recepisce queste indicazioni e mantiene la soluzione della piazza orientata verso il Palazzo dell’Arte, restando comunque condizionata la soluzione finale al completamento degli scavi archeologici.
L’area d’intervento ed i reperti archeologici
L’intervento si colloca nel centro storico di Cremona, in un’area molto delicata, sia dal punto di vista ambientale e monumentale che da quello archeologico, come evidenziato dagli scavi preventivi effettuati sotto la guida della Soprintendenza. A valle dei risultati degli scavi effettuati negli scorsi anni, si è concordato con la Soprintendenza di elaborare un progetto in variante che analizzasse la possibilità di realizzazione di un parcheggio con la condizione della sigillatura e non della rimozione dei reperti archeologici.
In accordo con gli uffici preposti, è stato elaborato un progetto che dà per certa la realizzazione del primo interrato, dato che lo stesso si trova al di sopra dello strato archeologico per almeno tre quarti della piazza, e considera la realizzazione di un secondo piano che dovrà essere condizionato ai risultati del completamento degli scavi per tutta la piazza.
L’impronta del fabbricato si estende, rispetto alla facciata del Palazzo dell’Arte, sino a poco oltre la destra del porticato centrale, risultando i resti sul rimanente della piazza, non sufficientemente profondi.
È stato altresì concordato con la Soprintendenza di procedere allo scavo d’indagine del resto della piazza, procedendo di pari passo con lo sviluppo del disegno delle struttura interrata il cui aspetto definitivo verrà a costruirsi mano a mano che procederanno gli scavi in modo da essere certi di non danneggiare reperti significativi. Una volta completati gli scavi si procederà direttamente all’esecuzione del parcheggio.
Rispetto al disegno già presentato, il progetto attuale è stato ridotto planimetricamente, per la parte che corrispondeva all’ala destra del Palazzo dell’Arte, giudicata al momento inutilizzabile, su questo lato è rimasta solamente un’uscita di servizio pedonale, che utilizza il volume interessato dal rifugio antiaereo come uscita di sicurezza, volume privo di reperti in quanto scavato precedentemente.
Tutta la nuova sistemazione è stata elaborata avendo cura di incidere il meno possibile sul disegno della piazza che aveva già avuto un assenso preventivo da parte della Soprintendenza ai Monumenti di Brescia.
Il piano di appoggio del parcheggio
La normativa vigente prevede per i parcheggi interrati un’altezza media di 2,40 metri ed una minima di 2,00 netti. Questo consente, qualora necessario per punti particolari nei confronti delle presenze archeologiche, di curvare il piano di appoggio della nuova struttura interrata, senza mutare la copertura ed avere un ulteriore aggio nei confronti delle preesistenze.
La piazza
Come si evidenzia nell’allegata scheda storica, la piazza è il risultato di un’importante demolizione di edifici precedenti, realizzata in concomitanza con la costruzione del palazzo dell’arte che oggi domina l’intero spazio con la sua mole. Le linee guida principali del progetto sono state:

- Recupero e completamento di uno spazio urbano importante come piazza Marconi, oggi utilizzata come parcheggio a raso ed impedito quindi alle funzioni della vita cittadina;

- Progettazione della nuova piazza in concordia con le indicazioni della Soprintendenza ai beni monumentali, rapportandola principalmente al Palazzo dell’Arte, con lo scopo di completare il recupero dell’insieme urbano in relazione al progetto di ristrutturazione del palazzo stesso;
- Riduzione al minimo dell’interferenza con lo stato archeologico che viene mantenuto praticamente completo al di sotto del parcheggio;
- Ipotesi di un sistema costruttivo che permetta di ridurre al minimo lo spessore necessario per la costruzione e che dia alla stessa un’elasticità di adattamento rispetto alle preesistenze;
- Eliminazione di emergenze e riduzione a raso delle ventilazioni, nel corpo della piazza in modo che la stessa possa risultare pienamente fruibile sia per il mercato che per le manifestazioni pubbliche cittadine;
- Utilizzabilità della piazza per le esigenze del mercato settimanale, in vista di un recupero importante della fruibilità delle strette strade del centro che oggi impegna in parte.
La struttura e le preesistenze
Il rapporto con le preesistenze rilevate è stato il condizionamento più importante per il progetto che viene adagiato sopra lo stato archeologico che non viene intaccato. Le quote di fondo scavo del parcheggio risultano superiori alle teste dei resti murari. Vi potranno naturalmente essere dei punti singolari di interferenza che dovranno essere studianti anche in rapporto alle fondazioni puntuali della nuova struttura. A tale proposito è stato studiato un sistema costruttivo che oltre a ridurre al minimo gli spessori interrati, permetterà anche di alleggerire al massimo le strutture e di massimizzare i posti realizzabili. Ovviamente la planimetria definitiva potrà essere completamente definita solo una volta completata l’indagine archeologica dell’intera piazza.
La messa in luce dello strato archeologico
La realizzazione dei pozzi di ventilazione del parcheggio e la posizione al confine dei resti sia al primo che al secondo interrato, permetteranno, secondo quanto si concorderà con gli enti competenti, di porre in luce all’interno della nuova struttura interrata i resti archeologici. Sarà interessante tale eventualità in rapporto alla realizzazione di un’illustrazione della storia antica della città, proprio per l’importanza dei ritrovamenti ed il loro significato nel contesto urbano. A tale proposito SABA, la ditta che si è aggiudicata il project financing per la realizzazione del parcheggio, ha già sviluppato esperienze, soprattutto per quanto riguarda il parcheggio di piazza Matteotti realizzato ad Assisi.
Il parcheggio
Il parcheggio sviluppa una superficie utile di circa 4.500 mq su due livelli ed con una capacità di circa 180 posti auto al primo livello, di 100 al secondo, mentre sulla piazza resteranno disponibili nelle aree perimetrali circa 70 posti auto. Anche la consistenza finale sarà definibile solo a valle del completamento degli scavi archeologici ed alla definizione del livello dei resti. Ci si augura di poter ampliare la parte interrata anche oltre quanto oggi indicato.
L’ingresso è stato posto in angolo a piazza Marconi, sulla prosecuzione di via Tibaldi, in modo da non interferire con il flusso di traffico principale che si svolge lungo la via Monteverdi. La rampa è stata inserita in modo da risultare coperta in gran parte dal nuovo portico, per diminuirne l’impatto visivo rispetto all’elemento urbano importante ch’è la piazza.
Le ventilazioni del parcheggio, del quale il foro della rampa è parte integrante, sono state collocate in pozzi inseriti nel disegno della pavimentazione, che saranno limitati a delle griglie a raso, integrati con quelle nel distacco con il Palazzo dell’Arte.
Sono state eliminate le griglie sul lato della via Monteverdi in quanto nell’attuale variante, la struttura è stata spostata leggermente su questo lato, per allontanarsi dagli strati archeologici più superficiali, e non si voleva incidere per una estensione significativa, con griglie metalliche lungo un asse viario importante, per problemi di sicurezza stradale.
Le scale di emergenza del parcheggio sono state poste ai lati della struttura, in modo da non avere emergenze all’interno della piazza. Una è disposta al centro della rampa carrabile, ed una lateralmente a via Bella Chioppella, questa realizzata sfruttando il volume del vecchio rifugio antiaereo.
La prima, data la collocazione, sarà anche la scala principale di accesso al parcheggio, risultando posta verso il centro cittadino.
Una terza scala, esclusivamente di emergenza, sarà in angolo verso via Monteverdi, collocata al di sotto di una delle griglie esistenti lungo la facciata del Palazzo dell’Arte. Quest’uscita rimane normalmente inutilizzata e quindi non visibile.
La nuova struttura attraverso i pozzi di ventilazione, limitati a griglie a raso inserite nel disegno della pavimentazione, godrà di un notevole flusso di luce naturale, con evidente vantaggio per il comfort dell’utenza e per la valorizzazione dei reperti.
La struttura
La struttura del parcheggio è stata studiata con accorgimenti particolari in funzione della massima utilizzabilità dell’area disponibile e per ridurre lo spessore necessario all’opera.
Pertanto la struttura verticale è stata pensata in acciaio rivestito con materiale antincendio, in modo da ridurre a soli 20 cm. l’ingombro dei pilastri, la copertura realizzata con una soletta piena di circa 40 cm. di spessore e con l’eventuale solaio intermedio ridotto a circa 30 cm. sempre da realizzare con soletta piena.
La resistenza agli sforzi laterali sarà assegnata ad una serie di controventi verticali ed orizzontali, in modo da poter evitare, per quanto possibile, la realizzazione di fondazioni continue, di maggior impatto rispetto alla sigillatura delle preesistenze.
Con l’esigenza di ridurre al minimo gli spessori è collegato anche il sistema di scolo delle acque meteoriche della piazza che sarà realizzato con canalette che seguiranno la pendenza naturale della nuova piazza, in modo da ridurre a soli 25/30 cm. lo spessore del pacchetto di copertura.
La piazza è stata infatti inclinata leggermente a tale scopo, nella direzione del Palazzo dell’Arte, così da non necessitare di riempimenti significativi in copertura per la realizzazione delle fognature e delle necessarie pendenze.
La fondazione, a seconda del rapporto puntuale con lo strato archeologico sarà per la maggior parte a plinti isolati che con delle parti a zattera in modo da non incidere sul sottostante, dalla quale sarà separato con strati di scorrimento in tnt e riempimenti in misto.
La piazza
La piazza, seguendo le indicazioni della Soprintendenza ai monumenti, è stata studiata e disegnata in rapporto al Palazzo dell’Arte, con una schermatura dalla parte opposta realizzata con un porticato leggero e visivamente permeabile, atto a dare un senso di compiutezza a tutto il complesso.
Sui lati del porticato sono stati collocati due elementi chiusi che potranno accogliere da un lato, il punto di cassa e controllo del parcheggio e dall’altro un punto di esposizione dello scavo e della storia della piazza, salvo eventuali altre indicazioni degli uffici competenti.
Il parcheggio è stato studiato in modo da permettere il reinserimento delle alberature intorno alla piazza dalla parte di via Bella Chioppella, dove eventualmente potranno sia essere mantenute che sostituite quelle esistenti.
Dalla parte di via Monteverdi la piantumazione sarà effettivamente condizionata dalla posizione finale della parete del parcheggio interrato.
Ai lati della piazza, in corrispondenza con i pilastri sottostanti, è stato studiato l’inserimento di una serie di vasche soprelevate, atte ad accogliere delle essenze di seconda e terza forza ed a  realizzare dei punti di ombra e delle sedute per meglio accogliere le persone nel nuovo spazio pubblico.
La parte centrale del portico è stata disegnata senza copertura con l’inserimento di due grandi vasche per alberi, tutto questo è stato studiato in modo tale che la piazza sia effettivamente orientata rispetto al Palazzo dell’Arte ed in modo che i punti di ombra e le nuove presenze, non siano però d’impedimento all’uso libero del nuovo spazio urbano recuperato ed alla vista d’insieme.
Il portico è pensato in struttura metallica, con la copertura in Rheinzink, con una cadenza delle strutture verticali che deriva da quella del porticato del Palazzo dell’Arte, che genera anche la cadenza della pavimentazione della piazza.
Il livello generale della piazza risulta leggermente soprelevato dalla parte opposta al palazzo dell’Arte, sia per permettere un miglior passaggio sullo strato archeologico, sia per rendere la piazza meglio utilizzabile nel suo rapporto come spazio aperto del Palazzo dell’Arte, per una sua utilizzazione come luogo di rappresentazioni con il palazzo come fronte scenico.
Tale pendenza, come indicato, ha anche lo scopo di permettere la riduzione del pacchetto di copertura con la realizzazione delle canalette di scolo delle acque meteoriche.
Naturalmente, queste sono indicazioni preliminari, che troveranno adeguati approfondimenti realizzativi nei livelli progettuali successivi
Normativa antincendio
Il parcheggio è stato studiato anche dal punto di vista della normativa antincendio, in modo da realizzare il minore impatto possibile sulla piazza.
Per questo si è rinunciato a realizzare una rampa isolata e la struttura è stata organizzata con due compartimenti antincendio al primo interrato di cui uno strutturato su due livelli con la parte realizzata al secondo interrato.
Questo permette di utilizzare l’ampio pozzo centrale della rampa come ventilazione del parcheggio, riducendo l’impatto delle aperture sulla piazza.
Si è anche progettato di estendere a tutto il parcheggio l’impianto di spegnimento a pioggia per poter ampliare notevolmente i compartimenti e ridurre al minimo le murature interne per dare una sensazione di spazio unico.
Impatto sull’area urbana
Data la collocazione, il parcheggio avrà un impatto positivo su tutta l’area urbana circostante, sia per il recupero ad altri usi di una piazza importante, sia per l’aumento della capacità di sosta complessiva rispetto all’attuale.
In particolare si deve tener conto che la disponibilità di sosta rimarrà attiva anche durante i gironi di mercato ove oggi si sommano il maggior afflusso e l’indisponibilità del parcheggio che occupa la piazza.

 


       



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