15 Settembre, 2002
Gli scavi in Piazza Marconi
Ripresi i lavori dopo la pausa di Ferragosto
 Dopo la pausa estiva - il cantiere è infatti rimasto chiuso
dal 10 al 19 agosto - sono ripresi gli scavi in Piazza Marconi ed è stato
deciso di ampliare l'area dell'indagine archeologica fino al limite sud, a circa
dieci metri di distanza dalla facciata di Palazzo dell'Arte. La decisione
dell'ampliamento è stata presa per potere definire quanto prima i depositi
archeologici non ancora indagati, così da permettere una proiezione abbastanza
concreta in modo che la ditta SABA possa iniziare una prima fase di
progettazione del parcheggio sotterraneo. Attualmente si sta togliendo l'asfalto
e sono già apparsi i saggi effettuati nel 1983 e parte del secondo saggio del
2002. Nei prossimi giorni verranno raggiunti i livelli delle fondazioni e delle
cantine post medioevali.
Per quanto riguarda il settore nord dello scavo, la situazione generale si sta
definendo in maniera sempre più precisa. Sino ad ora sono stati individuate, in
linea di massima, quattro fasi: edifici ed aree cortilizie di età augustea;
strati di distruzioni determinate dalle guerre civili del 69 d.C.; grandi
edifici, non ancora delimitati, del II e III secolo d. C. e, infine, edifici
tardo antichi con sistema di riscaldamento ad aria calda (ad ipocausto).
I reperti sono tutti di grandissimo interesse. Molti sono gli scarti di ossa
animali per la fabbricazione di oggetti e strumenti in osso. Sono stati trovati
frammenti di vetro molto rari, tra cui bottiglie eseguite a stampo con
decorazionigeometriche fitomorfe in rilievo, con firme e, addirittura, scene di
lotte gladiatorie. Numerose sono le lucerne, tra le quali spicca una a venice
nera ed un'altra di tipo "firmalampen" recante il bollo "FORTIS".
Sono stati rinvenuti altri vasi con il bollo del fabbricante trovati sui mortai
(pelvis) sui quali si individua la firma LVCII. In una buca tarda è stata
rinvenuo un raro esempio di coppa in terra sigillata padana di epoca tarda, con
decorazione excisa e a rotella: il pezzo è databile dal III al V secolo d.C.
Curioso è il ritrovamento di una coppa a vernice nera, di importazione aretina,
del I secolo a. C. con un intervento di restauro antico in piombo. Il pezzo è
stato riparato perché era un oggetto particolarmente prezioso per la sua
provenienza.
Sono stati inoltre rinvenuti arredi delle domus distrutte, tra cui grandi
frammenti di pavimenti a mosaico e muri affrescati e sono stati scoperti altri
pezzi appartenenti ad una fontana a mosaico in pasta vitrea azzurra con
conchiglie inserite come elementi decorativi.
 
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