15 Settembre, 2002
Questione dei «terroristi islamici nelle case popolari cremonesi»
L’intervento di Maurizio Borghetti (consigliere AN – Consiglio Provinciale)
 Intervento di Maurizio Borghetti, consigliere Provinciale
di An, in merito al documento del rappresentante provinciale in Aler, Nicola
Stellato, inviato ai Presidenti della Provincia e del Consiglio provinciale in
seguito all'interrogazione presentata dallo stesso consigliere sulla questione
"dei terroristi islamici nelle case popolari cremonesi".
La data di invio del presente comunicato alla stampa (11 settembre) non è
casuale ma voluta. A seguito della mia interrogazione indirizzata alla Provincia
di Cremona in merito ai terroristi islamici nelle case popolari e terminate le
prime insignificanti disquisizioni sulla sede istituzionale dove avrei dovuto
porre questo grave problema (che nessuno poneva), sono dovute arrivare le prime
risposte ufficiali.
Il rappresentante provinciale nell'Aler, Nicola Stellato, ha stilato un
documento dove afferma che occorre verificare se le notizie di stampa da me
riportate abbiano trovato conferma in provvedimenti giudiziari che attestino l’uso
degli immobili per attività illecite. Aggiunge che tali verifiche competono al
Comune. Non discuto sulle competenze, ma è impensabile disconoscere che da
oltre due anni vi sono udienze processuali pubbliche nei tribunali di Brescia e
Milano dove le deposizioni della DIGOS, dei Ros dei Carabinieri ecc. iniziano
con: 'Dopo perquisizione effettuata nell'abitazione di', seguono gli indirizzi
delle case popolari in oggetto e finiscono con i relativi inquietanti rilievi,
utilizzati dai giudici per i provvedimenti.. Evidentemente sia il consigliere
dell’Aler in quota alla maggioranza della Provincia sia il Comune di Cremona
non sapevano, nonostante i documenti processuali siano pubblici, reperibili in
parte in internet e più volte pubblicati anche dalla stampa. Per Stellato, che
è anche dirigente del Tribunale di Brescia, deve essere ancora più difficile
sostenere questa mancata conoscenza.
Nel documento di Stellato si dichiara che l’amministrazione comunale non ha
mai avuto notizia di proventi illeciti non dichiarati dagli assegnatari. Eppure
il Dipartimento del Tesoro americano nel comunicato stampa JS-2668 datato
01.08.05 (diffuso anche in internet, compresa la versione tradotta in italiano)
ribadisce che ‘le indagini compiute dalle autorità italiane hanno acquisito
le prove che l'organizzazione terroristica di Cremona raccoglieva fondi per
alimentare il terrorismo e progettava attentati terroristici’ e che ‘Boughanemi
ha inoltre fornito assistenza legale a Trabelsi Mourad e alla sua famiglia’.
Come si collocano queste prove con le dichiarazioni autocertificate di indigenza
e con le gravi ragioni sociali che hanno consentito agli islamici di accedere
alle case popolari italiane?. Gli americani leggono i resoconti dei procedimenti
processuali italiani avvenuti nel 2003 -2004, il Comune di Cremona evidentemente
no.
Nel documento in oggetto si afferma inoltre che non risultano abusi
sull'occupazione degli appartamenti da parte di terzi e questo in base a due
verifiche dei vigili urbani! Nel procedimento di custodia cautelare 01.04.03
firmato dal GIP di Milano, dott. Grigo, sta scritto che gli accertamenti dei Ros
dei carabinieri hanno rilevato la presenza di Hamraoui (condannato per
terrorismo internazionale) nella casa popolare cremonese mentre l'assegnatario
era in Kurdistan nei campi di addestramento.
Siamo al paradosso dell'interrogante che sa di più dell'istituzione che
risponde e che doveva controllare.
Stellato contesta il mio riferimento all'assegnazione gratuita di un
appartamento ma nello stesso documento deve ammettere che il giorno dopo la
presentazione della mia interrogazione è stata inviata dall’Aler una
richiesta di accertamento che, aggiungo, ha rilevato il mancato pagamento di
affitti per un totale di oltre 1600 euro. Se non avessi interrogato sarebbe
stato gratuito o no?.
La politica viene frequentemente criticata per essere distante dalla gente. Io
dubito fortemente che i cremonesi siano più interessati alle diatribe tra
presidente, direttore e consiglieri dell'Aler o al fatto che a Cremona si sia
insediata una pericolosa cellula terroristica islamica collegata ad Al Quaeda, i
cui componenti (guarda caso) avevano ottenuto il beneficio delle case popolari
(pagate dagli italiani) con affitti stracciati.
Non sono edificanti, né produttivi gli ultimi scontri in seno all'Aler di
Cremona, ma è almeno altrettanto sconcertante l'approccio delle amministrazioni
locali alla questione dei terroristi islamici che non può e non deve risultare
essere meno importante di Borgo Loreto.
Maurizio Borghetti Gruppo Consigliare Alleanza Nazionale
[In allegato la relazione dell'ALER - red.]
 
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