100 eventi nelle 100 città d'Italia
Finalmente quest'anno anche a Cremona arriva la Giornata Nazionale del
Teatro, promossa da ARCI Nuova Associazione. L'idea è semplice, ma non banale:
100 eventi teatrali, 100 luoghi informali dedicati al teatro in contemporanea nelle 100 città d'Italia. Per dire che il teatro può e deve
essere di tutti, oltre ogni barriera e ogni convenzione; che il teatro può e
deve essere difeso e diffuso, oltre la pervasività della televisione e i
potentati dell'industria culturale; che il teatro è libertà, creatività,
diversità di idee, di stili, di scelte, antidoto all'omologazione e
all'indifferenza.
Nell'ambito di una nuova stagione di impegno sul linguaggio teatrale, l'Arci
cremonese promuove la giornata di domenica 30 ottobre presso il Centro Sociale
Culturale di Via Speciano, "spazio autogestito e autofinanziato ritrovato e
scelto a fare teatro, luogo sperimentato e condiviso a vivere teatro, comunità
informale reticolare a liberare teatro".
Si comincia alle 19 con un "aperitivo teatrale" accompagnato da una
sorta di videoteatro; si prosegue alle 21 con la presentazione della Mostra
fotografica su "alTreatro" prima Rassegna di Teatro Civile a Cremona
nella primavera scorsa con le immagini di Davide Stoppini.
In apertura della serata si annuncia il nuovo progetto di Laboratorio
Teatrale promosso dall'Arci, che verrà presentato ufficialmente nella serata
dedicata di giovedì 10 novembre: "Un Girotondo Caotico di Gesti Parole e
Smascheramenti" Corso di base ideato e condotto da Marco Zappalaglio ed
Enzo Cecchi (Compagnia Piccolo Parallelo), autori ed attori di grande genio ed
esperienza, competenti ed innovativi animatori del Centro Ricerca e
Documentazione Teatrale presso il Teatro Comunale Galilei di Romanengo, da
sempre l'espressione più coerente ed efficace nel panorama provinciale e non
solo di un teatro vivo, passionale e non convenzionale.
Alle 21:30 si apre il sipario: sul palco del Centro si presenta "Rosso
Cupo" storia di una donna nelle brigate rosse proposta dalla Compagnia
Questa Nave di Marghera-Venezia, con Francesca D'Este e Lucia Messina su testo e
regia di Antonino Varvarà. In una sorta di confessione-rivelazione, una madre
racconta il proprio tremendo passato alla figlia, ma anche la sincerità e la
passione con cui è stato vissuto, fino al momento della dissociazione...
Frutto di un lungo e rigoroso lavoro di ricerca e documentazione sulla
generazione degli anni di piombo, "Rosso Cupo" tra racconto e
drammatizzazione sceglie una terza via poetica per contestualizzare senza essere
documento storico e scandagliare un'anima senza sconfinare nel melodramma.
Uno spettacolo problematico su un tema delicato e difficile, su una pagina
dolorosa e terribile della storia d'Italia, non del tutto chiusa eppure troppo
frettolosamente rimossa: una scelta che conferma la particolare vocazione dell'Arci cremonese alle diverse forme del teatro civile come
testimonianza, memoria e ricerca sull'età contemporanea.
Anche per questo, in modo non rituale, al termine dell'evento si propone un
incontro-confronto dell'autore-regista e delle attrici con gli spettatori
partecipanti.
L'ingresso come sempre è libero con tessera Arci.