15 Settembre, 2002
Alberi a rischio caduta
Da lunedì 6 febbraio inizia l'abbattimento graduale di 200 esemplari
 In seguito all’indagine effettuata dal Consorzio Forestale
Padano sul patrimonio arboreo comunale, è risultato che 702 alberi situati nel
territorio comunale presentano gravi difetti a livello morfologico e/o
strutturale, e sono stati quindi sottoposti ad un monitoraggio periodico per
verificare l’aggravarsi della situazione. Successivamente, 237 degli esemplari
analizzati sono stati inseriti nella cosiddetta classe D, ovvero quella relative
a piante che per difetti morfologici e strutturali devono essere considerate ad
alto rischio di schianto e devono pertanto essere abbattute a causa della loro
pericolosità, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Di queste
una cinquantina sono già state rimosse d’urgenza per la loro elevata
possibilità di caduta, per le restanti l’attività di abbattimento inizierà
a partire da lunedì 6 febbraio. I lavori dureranno una quarantina di giorni
lavorativi. Per motivi di sicurezza si inizierà dai giardini scolastici (che
con l’avvicinarsi della primavera saranno interamente fruibili da parte dei
bambini) per passare poi alle altre zone.
Questo l’elenco delle aree dove si trovano gli alberi da abbattere: Impianti
sportivi al Po, via Genala, Scuola L. Bissolati, CSE di via Mincio, piazza
Gallina, via G. Pedone, via Cadore, via Montello, via Spalato, via Piave, via
Grado, Scuola A. Stradivari, Scuola Trento e Trieste, Scuola A. Frank, Scuola
Realdo Colombo, Scuola per l’infanzia Zucchi, Scuola materna S. Felice, Scuola
A. Manzoni, Scuola Don Mazzolari, Campo Scuola, Scuola B.M. Visconti, Scuola
Mentana, Scuola Badia di Cavatigozzi, via Fulcheria, via Serio, via Cimitero,
via dei Cipressi, via Massarotti, via Brescia, viale Trento e Trieste, via Fabio
Filzi, Cascina Cambonino, via Giuseppina, via Lungo Po Europa.
Si tratta di alberi appartenenti a specie botaniche varie e radicati in
condizioni molto diverse: alberature stradali, giardini pubblici e giardini
pertinenziali di edifici scolastici talvolta aperti al pubblico. Gli alberi
sottoposti ad indagine si trovano in gran parte in alberature stradali, disposti
in filare. Il filare è un “organismo vegetale” che nel tempo impara a
reagire di fronte alle sollecitazioni dell’ambiente circostante come gruppo, e
come tale deve essere considerato. Quando all’interno di un filare molti
individui vengono a mancare in tempi brevi, possono esserci gravi ripercussioni
sugli individui restanti. Questi non hanno il tempo necessario per reagire ed
adeguarsi alla nuova condizione e pertanto diventano potenzialmente pericolosi
in quanto incapaci di sopportare alcuni sforzi cui possono essere sottoposti.
Gli alberi che sono stati sottoposti a verifica sono tutti soggetti di una certa
dimensione (approssimativamente si potrebbe dire oltre i cinquant'anni): questo
significa che il loro sviluppo è avvenuto, ma nei vegetali non si arresta, se
non nella fase della senescenza. La distanza ridotta tra un albero e l'altro
sulla fila, come nella maggior parte dei filari cittadini, determina che, a
maturità, queste specie abbiano bisogno di molto più spazio per distendere la
propria chioma. Se questo spazio non c'è, diventa necessario intervenire per
contenere le chiome con delle potature (in parte già effettuate) che avranno
come risultato un riscoppio vegetativo che nel giro di alcuni anni renderà
obbligatorio un altro intervento di potatura cnora più drastico del precedente.
Il Consorzio Forestale Padano, al termine dell'indagine svolta, ha concluso
facendo presente che la condizione degli alberi sottoposti ad indagine è
abbastanza grave, tanto è vero che 702 verifiche 237 sono stati inseriti in
classe D (ad alto rischio di schianto, impossibile ogni intervento di
risanamento) e devono essere pertanto abbattuti. Altri 249 sono stati ritenuti
alberi che richiedono un'attenzione particolare e che dovranno essere di nuovo
sottoposti a verifica perché le porzioni del legno sono al limite, 162 sono
stati riclassificati e ritenuti come alberi con significativi difetti di forma
e/o strutturali, mentre 46 presentano lievi difetti di forma e piccole anomalie
strutturali, anche se le anomalie morfologiche potrebbero aggravarsi nel tempo.
Il dato quantitativo delle piante a rischio schianto è notevole, ma va
considerato che si tratta del primo intervento di verifica di questa dimensione
eseguito a Cremona e su alberi che, nella maggior parte, hanno parecchi anni
alle spalle e hanno subito nel tempo vigorosi interventi. Grazie ad un
monitoraggio costante la situazione si stabilizzerà e l'impatto degli
interventi diminuirà. Va considerato inoltre che i processi di decadimento
strutturale nei vegetali sono opera di diversi fattori che agiscono in sinergia
ed avvengono su tempi medi o lunghi. Non è possibile fermare questi processi,
ma il controllo da parte dell'uomo può evitare rischi per i cittadini.
Negli ultimi anni si è assistito ad un consistente aumento del numero dei
parchi pubblici e delle aree attrezzate messe a disposizione dei cittadini. Ne
sono derivati importanti problemi di gestione, vuoi per assicurare la corretta
manutenzione delle specie arboree presenti in tali aree, vuoi per evitare l’insorgere
di stati di abbandono e di degrado, vuoi per garantire ai frequentatori la
necessaria sicurezza. Quest’ultimo aspetto risulta particolarmente sentito
quando si è alle prese con gli alberi situati in aree pubbliche, in quanto pone
sempre più problemi legati alla diretta responsabilità delle amministrazioni.
Nonostante l’accresciuto interesse per il verde, risultano ancora irrisolti
diversi problemi, molti dei quali legati a difficoltà di bilancio, pertanto,
non solo a Cremona, ma in tante realtà locali, i problemi gestionali relativi
al verde urbano sono di difficile soluzione. Tutte le amministrazioni pertanto
sono interessate ad un inventario delle risorse patrimoniali del verde pubblico
per conoscerne la consistenza, lo stato fitosanitario e il valore economico. La
conoscenza delle proprie risorse è la condizione di partenza per poter
pianificare interventi sul territorio sia in termini manutentivi che innovativi,
per supplire alla carenza di fondi e alla mancanza di personale.
Ai fini della programmazione gestionale, con l’inventariazione informatizzata
del verde pubblico si crea la possibilità di indirizzare meglio ogni singolo
intervento contenendo i costi e riducendo gli sprechi, in quanto si può
programmare con un certo anticipo e sulla base di una serie di priorità, gli
interventi da effettuare e di prevederne anche il costo.
Il piano di gestione del verde urbano deve essere considerato uno strumento
dinamico e deve essere sottoposto ad un processo di verifica costante nel tempo,
in quanto nell’ambito della manutenzione intervengono variabili dovute sia a
fattori esterni (ditte, prezzi, modalità appalti, ecc.), che interni
(personale, fondi, metodologie d’intervento, ecc.) al settore.
Parchi e giardini comunali (mq) 2.450.000 (incluse le aree riservate al progetto
Grandi Foreste che sono pari a mq. 600.000); n. alberi in alberature stradali in
filari circa 8.000 di cui 5200 censite, distribuite su 110 vie cittadine; n.
alberi totale (dato stimato) oltre 20.000 esemplari a cui si aggiungono
altrettanti esemplari messi a dimore con le Grandi Foreste; superficie a verde
per abitante (ab. N. 73.000): 33 mq/ab; aree gioco attrezzate n. 67. Superficie
a verde pubblico a manutenzione diretta dell’Amministrazione Comunale risulta
pari a mq. 100.000 che equivale a circa il 6% della totalità delle aree
soggette a manutenzione; superficie a verde pubblico a manutenzione a carico di
ditte appaltatrici risulta pari a circa mq. 1.700.000,00.
Dal punto di vista economico il rapporto tra le aree in gestione diretta e
quelle affidate al’esterno aumenta sensibilmente, in ragione del numero di
tagli che vengono effettuati sulle aree in gestione diretta circa 15. Sono aree
cosiddette pregiate come i giardini storici, gli ingressi e alcuni giardini
scolastici, a cui si aggiunge la manutenzione di ml 143 di siepi. Il numero dei
tagli attualmente è stato ridotto della metà, in ragione della sempre minore
disponibilità di bilancio. Totale spesa corrente anno €. 1.220.000,00 di cui:
spesa ordinaria circa €. 800.000,00; spese gestione personale circa €.
420.000,00; percentuale sul bilancio comunale di spesa corrente: 1,7%; costo
medio della manutenzione (€/mq/anno) 0.5 Euro; spesa media destinata alla
progettazione e realizzazione di nuove aree nel corso del 2006 €. 1.660.000,00
così suddivisa: €. 660.000,'' per interventi di manutenzione straordinaria
€. 1.000.000,00 per la riqualificazione di Borgo Loreto, percentuale sugli
investimenti programmati per l’anno 2006: 6,3%.
 
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