15 Settembre, 2002
14° Congresso provinciale dell’ANPI
Nel presente e nel futuro dell’Associazione la difesa della Costituzione e la riflessione e il confronto sulla storia
Domenica 5 febbraio, presenti circa settanta delegati e invitati che hanno
riempito il salone della Camera del Lavoro di Cremona, si è tenuto il 14°
Congresso provinciale dell'ANPI. L'assemblea, presieduta da Enrico Fogliazza, è
stata aperta dalla relazione del Presidente uscente prof. Mario Coppetti. Il
Presidente della Provincia, on. Giuseppe Torchio e l'Assessore Gianfranco
Berneri hanno portato il saluto della Provincia e del Comune capoluogo. Dopo i
numerosi interventi e la elezione del Comitato provinciale, ampiamente
rinnovato, è stato approvato il documento conclusivo. Con esso, sottolineata la
grande partecipazione alle numerose iniziative per il 60° della Liberazione e
la ricchezza del programma unitario per l'anniversario della Repubblica e della
Costituente, il Congresso si è espresso sui temi che vedranno impegnata l'ANPI
per il prossimo futuro. Al centro la difesa della Costituzione rispetto agli
stravolgimenti introdotti di recente dal centrodestra, quindi l'impegno per il
relativo referendum. Altro primario campo di attività sarà quello della
memoria, della riflessione, del confronto sulla nostra storia recente: la
dittatura fascista e la guerra da esso voluta, il contributo della Resistenza e
dei suoi caduti per la conquista della democrazia e la vittoria della pace. L'ANPI
respinge la campagna di minimizzazione e le falsificazioni
"revisioniste" in atto su questi temi, fino al tentativo di
accreditare come legittima "cobelligeranza" la collaborazione coi
nazisti nelle azioni efferate da essi perpetrate.
L'Associazione Partigiani d'Italia si sente inoltre impegnata a dare il
proprio autonomo contributo, proprio in nome degli ideali che furono propri
della Resistenza, sui grandi temi attuali. La pace, innanzitutto: fine della
guerra in Irak e ritiro del contingente italiano, no ad una ripresa della
proliferazione delle armi atomiche, no a politiche in Medio Oriente che non si
basino sulla prospettiva del pieno riconoscimento del diritto ad esistere e
convivere di Israele e dello Stato palestinese. Lo sviluppo economico ed il
pieno rispetto dei diritti dei lavoratori. Il documento critica quindi
decisamente le azioni del Governo e della maggioranza parlamentare quando essi
attaccano in modo inaccettabile la Magistratura; difendono interessi e privilegi
particolari; cercano di eludere il corso della giustizia con provvedimenti ad
hoc; mettono in discussione un carattere essenziale della democrazia come
l'equilibrio tra i poteri dello Stato.
 
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