15 Settembre, 2002
Alcune piccole informazioni su ciò che circola in questi giorni sulla rete in USA
a cura di Lisa Clark, di "Beati i costruttori di Pace"
Sono sempre più convinta che per fermare la sciagurata guerra contro l'Iraq
serva una grande presa di coscienza della società civile internazionale,
statunitense in particolare. E che gli statunitensi riusciranno a
mobilitarsi in massa con più convinzione se sentiranno che gli uomini e le
donne d'Europa, lungi dall'essere antiamericani, sono pronti ad appoggiarli
nella loro protesta, ad esprimere loro affetto e sostegno.
Comincio quindi a diffondere alcune piccole informazioni su ciò che circola in questi giorni sulla rete in USA: come vedrete l'opinione pubblica in USA è tutt'altro che monolitica come vorrebbero invece farci credere i media ufficiali.
Nel frattempo scrivo ai siti americani per proporre un più fitto scambio di
informazioni. Creiamo reti, intessiamo relazioni umane, costruiamo una vasta alleanza internazionale contro la guerra!
Un saluto di pace,
Lisa Clark
Beati i costruttori di pace
*****
1. "La maggioranza non è convinta ..." è il titolo di un articolo di Maura
Reynolds, sul Los Angeles Times del 17 dicembre.
"Due terzi della popolazione non crede che Bush abbia fornito
giustificazioni adeguate per un attacco contro l'Iraq". Non si tratta
chiaramente di un'opposizione ferma alla guerra in quanto tale, ma è
importante sapere che, secondo il sondaggio condotto dal Los Angeles Times,
il 72% degli intervistati (compreso il 60% dei repubblicani intervistati)
non è convinto delle argomentazioni fornite da Bush e ritiene che sia
essenziale lasciare completare il lavoro agli ispettori ONU.
2. Intanto, sul Washington Post del 21 dicembre, Peter Baker, inviato in
Iraq, è andato a Bassora per intervistare i parenti delle 4 vittime e alcuni
sopravvissuti del più recente bombardamento USA/GB del 1 dicembre. Il suo
articolo è intitolato: "US Bombing Continues", i bombardamenti USA continuano.
3. Sempre sul Washington Post, 18 dicembre, si riferisce di un rapporto
dell'ONU che lancia l'allarme del rafforzamento di Al Qaeda: la strada
intrapresa dall'occidente, lungi dal combattere il terrorismo, lo sta in
effetti solo rafforzando.
4. Sull'edizione web del 3 gennaio 2003 di The Nation, Esther Kaplan scrive un articolo dal titolo "Sbocciano cento movimenti di pace". Tutto il mondo è paese, e anche tra gli attivisti statunitensi ci sono divisioni, ma
l'alleanza di chi si oppone alla guerra sta facendo progressi. Tra le varie
coalizioni: Iraq Pledge of Resistance, Not in our name, United for Peace,
che uniscono movimenti sindacali, di attivisti contro il neoliberismo,
pacifisti e nonviolenti, movimenti religiosi, studenteschi, ecc.
5. "I sindacati devono schierarsi chiaramente contro la guerra", risoluzione
approvata il 9 dicembre 2002 dal Consiglio sindacale (AFL-CIO) di San
Francisco. Nella risoluzione si aderisce anche alla grande manifestazione
nazionale che si terrà il 18 gennaio, in occasione del weekend di festa
nazionale per commemorare il compleanno di Martin Luther King.
6. Il sindacato dei lavoratori ospedalieri di New York ha fatto pubblicare
una pagina intera a pagamento sul New York Times contro la guerra:
Basta Guerra - NO MORE WAR! Condanniamo l'assassinio di civili, sia al World Trade Center che al Pentagono, sia in Afghanistan che in Israele o Palestina. Il nostro coinvolgimento militare in un numero sempre crescente di paesi farà
aumentare il sentimento e le azioni antiamericane.
7. La Conferenza USA dei Vescovi Cattolici, 13 novembre 2002: "abbiamo di
fronte delle gravi decisioni in materia di guerra e di pace, del
perseguimento della giustizia e della sicurezza. Non si tratta di scelte
esclusivamente militari e politiche, ma anche di scelte morali.
L'insegnamento cristiano ci offre dei precetti morali che dovrebbero guidare
queste decisioni."
8. Il Consiglio Mondiale delle Chiese (protestanti), il 15 ottobre: "molti
cristiani credono fermamente che una guerra preventiva contro l'Iraq sia
illegale e immorale."
9. Sul sito www.citiesforpeace.org si possono scaricare bozze di delibere
contro la guerra da far approvare ai consigli comunali. Già adottate da
alcune città.
10. Associated Press, 19 dicembre, riferisce alcune delle tantissime azioni
di protesta che si stanno programmando in dozzine di città per opporsi alla
guerra.
11. Robert Collier sul San Francisco Chronicle, 23 dicembre, riferisce di
una veglia con candele fatta da cittadini statunitensi di Voices in the Wilderness a Baghdad, davanti alla centrale elettrica di Al Taji bombardata
nel 1991.
 
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