15 Settembre, 2002
Cava di Caravaggio
La Commissione ambiente, insieme al territorio, dice «no»
La Commissione Ambiente riunita oggi dal Presidente Andrea Ladina, a Capralba,
ha approvato un ordine del giorno relativo alla cava di Caravaggio, supportato
dai pareri tecnici e dalla audizioni di rappresentanti di numerose istituzioni,
tra gli altri dei Sindaci di Capralba, Mozzanica, Segnano, Torlino, delle
associazioni Libera e Col diretti, di Legambiente, di Consorzi irrigui e
associazioni ambientaliste. L'ordine del giorno, che ha come promotore Ladina,
impegna l'Assessore all'Ambiente ad attivarsi presso la Regione Lombardia per
impedire la realizzazione del Polo estrattivo di Caravaggio in quanto destinato
ad avere pesanti conseguenze sul sistema irriguo del territorio tra Bergamo e
Cremona e ad attivarsi presso al Provincia di Bergamo per promuovere "Un tavolo
istituzionale" di confronto sul piano cave che permetta una pianificazione delle
attività estrattive "Ambientalmente sostenibile" e tale da non depauperate il
patrimonio idrico del sottostante territorio della Provincia di Cremona,
prevedendo, a tal fine, un coinvolgimento dei comuni, delle associazioni
agricole, ambientaliste e dei consorzi. L'ordine del giorno sarà perfezionato
con le proposte dell'Ass. Biondi, una scheda tecnica, in primis, e della
commissione e così integrato sarà portato in via d'urgenza al voto del Consiglio
Provinciale del 3 di maggio. Biondi ha ribadito che occorre intervenire subito.
Il Piano cave bergamasco è già in Regione entro i primi di giugno va in
Consiglio Regionale, dopo il passaggio in Commissione. "Occorre muoversi - ha
detto - con forti motivazioni tecniche, anzitutto, va poi chiesta un'audizione
in Commissione Regionale, e nel frattempo riteniamo debbano essere attivati i
consiglieri regionali e tutto il territorio. Noi sono mesi che stiamo aspettando
una risposta dall'Assessore Regionale su questa materia, purtroppo la Regione
lascia che ogni Provincia faccia il proprio piano cave senza prevedere un lavoro
di sintesi che sia armonico, nella forma e nella sostanza e regole comuni a
tutte le Province". Sia per Tamagni che per Gugliermetto va messo in moto un
sistema: "l'ordine del giorno contro la cava, arricchito con motivazioni
tecniche, va adottato nei comuni 'contro', dalle associazioni, dai consorzi.
Deve diventare il documento di tutti". Per Dusi occorre investire del problema
direttamente il Presidente Formigoni.
Le motivazioni tecniche non mancano. Oggi, dopo gli interventi dei
rappresentanti del mondo agricolo e dei consorzi che hanno evidenziato danni
idrici, geologici e ambientali, considerando anche lo specifico territoriale dei
fontanili, sia per l'irrigazione che per la bonifica, ha riassunto la
problematica il funzionario della Provincia Valerio Ferrari: "Vi è una
vulnerabilità idrogeologica - ha detto - , legata al fatto che si tocca molto in
profondità la falda, che è fragile. Quale sarà l'effetto? La più parte degli
studi indicano che le grandi depressioni nella falda 'asciugano a monte e
ricaricano a valle'. La Provincia di Cremona ha scelto per il proprio piano cave
lontane dall'agricoltura, in aree perifluviali, perché più facile è il
reinserimento ambientale".
L'attenzione della Provincia di Cremona è alta. E' stata già discussa
un'interrogazione di Lista Torchio e Margherita e lo stesso Presidente Torchio
si è attivato con il Sindaco di Capralba, per incontrare il Presidente della
Provincia di Bergamo. La questione è aperta a nuovi sviluppi.
Erano presenti alla riunione con il Pres. Andrea Ladina i consiglieri
provinciali Giampaolo Dusi, Sandro Gugliermetto, Pierluigi Tamagni, Fermo Borini,
Franco Mazzocco, Carlo Rusca, Pierluigi Tamagni, Maurizio Borghetti.
 
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