15 Settembre, 2002
«Noi siamo cremonesi»
Borghetti interroga l'Amministrazione Provinciale sul patrocinio ad un libro
La minoranza consiliare ha chiesto durante l'ultima riunione della
Commissione Bilancio la lista delle pubblicazioni pubblicate con l'aiuto della
Provincia. Borghetti, partendo da questo fatto, solleva il caso del patrocinio
al libro "Noi siamo i Cremonesi", un 'escursus' storico del tifo grigiorosso,
non tanto per i costi (il patrocinio è gratuito) quanto per l'eticità dei
contenuti.
Il testo dell'interrogazione Prot. Cremona 12 giugno 2006. n. 114655
Dal bilancio della Provincia risulta che l'Ente spende annualmente una cifra non
indifferente in pubblicazioni (per l'acquisto, l'edizione, il patrocinio ecc)
tant'è che nell'ultima commissione Bilancio i gruppi di minoranza hanno chiesto
di poter visionare un elenco completo delle stesse, almeno per l'anno 2005 e i
relativi importi, in modo da poter compiere valutazioni più approfondite.
Esistono peraltro problemi che vanno oltre la mera questione economica.
Mi risulta, da una breve e sommaria ricerca personale, che la Provincia e il
Comune di Cremona abbiano patrocinato un volume dal titolo 'Noi siamo i
Cremonesi' e che riguarda, almeno apparentemente, un 'escursus' storico del tifo
grigiorosso.
In realtà, scorrendo le pagine del libro, comprese foto e vignette, si può
notare la vistosa assenza di fatti meramente sportivi e la costante descrizione
di manifestazioni violente che si non si addicono affatto al patrocinio di Enti
Istituzionali
Invece di offrire al lettore messaggi di pacifica condivisione delle passioni
calcistiche, nel volume la parola 'odio' ricorre molto frequentemente, così come
minuziose e preponderanti sono le descrizioni degli scontri fisici con
altri 'tifosi' e con le Forze dell'ordine.
A proposito dello spirito che anima il volume e dei 'messaggi' contenuti,
in un paragrafo ove si racconta di una molotov lanciata da tifosi di una squadra
avversari, l'autore conclude: "Forse aveva ragione chi non voleva mettersi
a livello degli autori, ma forse sarebbe stato più giusto attraversare quel
(omissis) di ponte e tirare non una ma cento bombe molotov… chissà ragazzi,
chissà???".
Le Forze dell'ordine vengono prese di mira costantemente, con passaggi
'dedicati' privi del rispetto e della ideale condivisione
dell'operato che tutti si attenderebbero da un volume patrocinato dalla
Provincia. Oltre alla ostentazione fotografica di striscioni del tipo "Fuori
dagli stadi i delinquenti in divisa", si riportano comunicati delle tifoserie
nei quali i poliziotti sono considerati un pericolo e in un paragrafo l'autore
scrive: "esagerato è sempre stato il comportamento delle forze dell'ordine nei
nostri confronti senza giustificate motivazioni". Tali frasi, già di per sé
gravi, diventano inaccettabili se accompagnate dallo stemma di Enti
Istituzionali.
Anche la stampa è pesantemente attaccata. Tenendo presente le recenti
diatribe su vignette più famose, nel capitolo del libro 'dedicato' ai
giornalisti ne è riportata una dal contenuto inquietante: un giornalista è
pugnalato alle spalle dopo aver criticato gli ultras!
Si può aggiungere l'ostentazione fotografica di maglie e bandiere con scritte
non proprio edificanti come "Trenta kilometri di odio" e "Galliani boia!", ma
quanto decritto può essere sufficiente per chiedere: In che modo
l'Amministrazione provinciale giustifica il proprio patrocinio ad un volume con
tali contenuti e la presenza del proprio Stemma
Se l'Amministrazione provinciale è a conoscenza di coinvolgimenti giudiziari
dell'autore del volume in relazione alla sua attività di 'ultras'.
Maurizio Borghetti - capogruppo Alleanza Nazionale
 
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