15 Settembre, 2002
Sul prossimo congresso DL e sul Partito Democraico
Ci scrive Francesco Costanzini (Quartiere Saragozza - Bologna)
Quando ho iniziato a far politica attiva (e non erano molti anni fa!) ho detto SI alla Margherita perché ero convinto (e lo sono tuttora) che il suo progetto politico era ed è quello più congeniale alle mie aspettative di ULIVO.
Credo che Democrazia è Libertà-La Margherita sia un partito che abbia inscritto nel suo DNA una vocazione fortemente innovativa. È un partito laico, plurale. È un partito di persone. È un partito che unisce una tradizione cattolico-democratica ad una laica, è un connubio di uomini e donne provenienti da ambiti anche diversissimi.
Sin dagli albori si “gioca” molto sulle varie anime o appartenenze al suo interno, gli ex, i non ex…..da qui spesso nascono piccanti polemiche che troviamo scritte sui giornali. Ma su questo torno dopo.
Il primo spunto di riflessione che vorrei condividere è proprio la genesi, il DNA del partito. La sua pluralità è la caratteristica, arricchita dalle risorse umane che compone il partito: la sua base, i suoi amministratori, i suoi dirigenti. Persone legate al mondo cattolico, dell’associazionismo, democristiani, popolari, la “gente” dei movimenti Prodi…. Senza queste persone, che lavorano, che amministrano, che parlano, che comunicano… il partito non sarebbe nulla.
Ecco la nostra efficacia, il nostro potenziale. Questa è la differenza con altre forze politiche: noi “petali” abbiamo una forza che deriva dal background di ciascuno: questo è accattivante agli occhi dei cittadini, è una componente importante che non va sottovalutata o peggio, sprecata!
Molto spesso il fatto di essere dei politici fuori dal comune, semplici, disponibili è un qualcosa che non dobbiamo dimenticare, è un punto di forza sensazionale! Da questo noi oggi dovremmo ripartire. La nostra credibilità come forza politica passa attraverso ciascuno di noi. La Margherita sono le persone che la compongono: i cittadini ci vedono così!
Ecco che questa empatia col cittadino deve spingerci a muoverci e a comunicare con grande rispetto, impegno, responsabilità. Tuttavia, come accennavo poco fa, l’immagine che riusciamo a dare, e mediata da una stampa che in questo si diverte moltissimo, è tutt’altro che positiva. Questo purtroppo distrugge il grande lavoro che ciascuno di noi, individualmente e collettivamente, fa ogni giorno, dedicando energie, tempo, cuore.
Purtroppo comunica di più (negativamente, si intende…) una polemica o una litigata a cui viene dato risalto piuttosto che le mille azioni che portiamo avanti con il sudore, che in tanti ignorano.
Come possiamo parlare di unità, di collaborazione, di progetti politici quando si discute così? Come possiamo essere credibili se abbassiamo il nostro livello ad una lotta di poltrone o di rappresentatività?
Non sono ancora trentenne e probabilmente in me è vivo uno spirito ancora abbastanza idealista, ma credo di avere entusiasmo da spendere in un progetto serio e condiviso.
Alle soglie di un Congresso importante e che ci dovrà traghettare nel Partito Democratico, auspico che questo appuntamento imminente (il congresso) non sia una bagarre ove l’odio e le questioni personali prevalgano, ma che siano primari i progetti politici. Da discutere, condividere, votare.
Non sono disposto (e credo di parlare a nome di cittadini che incontro quotidianamente) a piegarmi ad altre logiche accennate. Si parla tanto di politica da rinnovare, ma siamo sempre al punto di partenza, o peggio, stalliamo sui problemi interpersonali.
Per questo darò il mio piccolissimo contributo affinché si possa giungere ad un congresso in cui il tema sia politico e non di rappresentanza, contrapposizione di appartenenze o di scranni.
L’obiettivo è il Partito Democratico! Sono forse un sognatore, un ottimista, ma io credo che sia possibile!!! Ed il nostro DNA lo renderà fattibile. Gli amici firmatari della lettera hanno lasciato alcuni interessanti spunti, di questo progetto politico di cui si straparla senza giungere mai ai contenuti. Si stanno tracciando le basi per la costruzione della nuova forza, che sicuramente cambierà il nostro Paese: condivido l’esigenza di uscire dalle logiche di una discussione sulle formule e che sia bene trovarne i modi ed i contenuti.
Per questo trovo che il tema della laicità sia primario. La definizione di Carlo Casalone (vice-direttore di Aggiornamenti Sociali) di “nuova laicità” la quale (cito testualmente) “non indica la porzione non credente dell’umanità, ma tutti i soggetti etici in quanto appartenenti all’intera comunità di cui i laici e credenti sono differenti figure”, credo sia un punto di partenza essenziale.
Per dare vita a questo nuovo soggetto a mio modo di vedere si deve partire da qui. Per rinnovarsi davvero, recependo quanto si trova di valido e di comune nelle diverse tradizioni, bisogna davvero abbandonare le vecchie logiche e concentrarsi su quanto questo ricco panorama ci offre.
Ad esempio:
*il ricambio generazionale è importante, sicuramente, anche se talvolta età anagrafica non corrisponde alla stessa età a livello di mentalità ed entusiasmo! Quindi non deve essere a mio modo di vedere l’unico criterio
*per costruire un nuovo soggetto democratico bisogna agire in modo democratico e credo che vada ricordato! Anche in questo ci giochiamo la nostra coerenza e la credibilità! Il nostro agire, il nostro essere non possono essere in contraddizione con il nostro parlare, con il nostro scrivere, con il nostro comunicare!
Ho ancora negli occhi e nella mente ciò che accadde il 16 Ottobre 2005: una storica giornata in cui la partecipazione e la democrazia si sono rese protagoniste. Quello spirito e quel metodo non vanno dimenticati e lasciati morire, ma applicati anche oggi ed ora!
Vorrei concludere queste riflessioni, per lo più scarne e confuse, con l’augurarci buon lavoro e buon cammino, con l’auspicio che ciò che ci uniranno saranno le nostre idee, il nostro impegno, la nostra serietà! Grazie!
Francesco Costanzini (Quartiere Saragozza - Bologna)
Coordinatore Commissione "Associazioni e Volontariato"
Circolo Un Petalo per l'Ulivo
fcostanzini@email.it
Quartiere Saragozza 3 
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