15 Settembre, 2002
Vergogna
Stamattina ero in tram a Milano. Stavo andando al lavoro ed erano all'incirca le 8.40.
Scendendo dal tram, alla fermata Garibaldi, si avvicinano alcuni controllori. A me lasciano passare mentre chiedono il biglietto ad un extra comunitario.
L'extra comunitario mostra il suo biglietto regolarmente timbrato e chiede che lo lascino passare, di mettere giù le mani, di non toccarlo, dal momento che uno dei controllori fisicamente gli impediva di procedere.
A questo punto il controllore gli ha urlato: "Ma chi ti tocca, vai a cagare nel tuo paese!"
L'extracomunitario ha iniziato a protestare e per fortuna è stato in grado di far valere le proprie ragioni. Io, invece, mi sono vergognato di essere Italiano e Milanese in particolare.
Dove è finita la nostra accoglienza, cordialità, tolleranza, per le quali eravamo famosi in tutto il mondo? Io penso che un dipendente dell'azienda comunale ATM in un certo modo debba essere consapevole di avere una responsabilità particolare, e cioè quella di rappresentare il Comune di Milano e quindi la collettività. Dal momento che non è la prima volta che accadono fatti di questo tipo, io mi vergogno di essere rappresentato da questa gente e chiedo quali sono i criteri di assunzione dei dipendenti dell'ATM, se queste persone (controllori, autisti ecc.) non debbano rispettare un codice deontologico e quali sono le sanzioni disciplinari in caso di violazione di questo codice.
Mi vengono in mente alcune parole di Yeats: "Le cose vanno in frantumi, il centro non tiene più". Però, anche se vien voglia di abbandonare ogni speranza, bisogna rendersi conto che, a maggior ragione, non bisogna mollare, che bisogna combattere le ingiustizie con sempre immutato vigore, che il razzismo, l'arroganza e la prepotenza non devono aver terreno fertile.
Quello che stamattina mi ha più colpito non è stato tanto il gesto di maleducazione del controllore, quanto piuttosto l'indifferenza della gente. Solo io e una signora ci siamo fermati, cercarcando di far capire al controllore la gravità del suo atto; gli altri hanno tirato diritto nella più totale indifferenza...
Giacomo Ghidini
 
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