15 Settembre, 2002
Dibattito con l'On Cinzia Fontana
La parlamentare dell’Ulivo si è confrontata con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - *Questa finanziaria punta allo sviluppo* - *Stabilizzazione del lavoro e redistribuzione sono i cardini*
La parlamentare dell’Ulivo si è confrontata
con i segretari generali di Cgil, Cisl e
Uil
“Questa finanziaria punta allo sviluppo”
Cinzia Fontana: “Stabilizzazione del lavoro
e redistribuzione sono i cardini”
Fiorenzo Gnesi
CREMONA - “Il lavoro nella Finanziaria” era
il tema del confronto, svoltosi ieri ( lunedì
11 dicembre ) a palazzo Cattaneo organizzato
da Welfare Cremona, tra Cinzia Fontana, parlamentare
dell’Ulivo, e i segretari provinciali di
Cgil, Cisl e Uil.
Nella sua introduzione, però, la deputata
ha voluto prendere l’argomento un po’ alla
larga, per spiegare le ragioni che hanno
indotto il governo a definire una finanziaria
così “pesante”.
“Per rientrare nei parametri europei e sistemare
i conti pubblici - ha detto Cinzia Fontana
- sarebbero stati sufficienti 15-20 miliardi
di euro”. Perché invece la Finanziaria ha
raddoppiato quella cifra?
La parlamentare ed ex sindacalista ha risposto
citando le emergenze che il governo si è
trovato di fronte: conti pubblici fuori controllo,
forti emergenze sociali derivati dalla crescita
del tasso di diseguaglianza sociale rispetto
all’Europa, la precarietà del lavoro, una
redistribuzione al rovescio, cioè verso i
ricchi, avvenuta in questi anni, e la “desertificazione
dei conti”, per cui Anas, Ferrovie, cultura
eccetera erano rimasti senza alcuna risorsa.
“Allora - ha spiegato - non bastava rispondere
semplicemente ai parametri imposti dall’Europa.
Occorreva fare un salto, puntare al futuro,
allo sviluppo, e nello stesso tempo dare
segnali concreti di equità, iniziare di nuovo
una redistribuzione del reddito verso il
basso, almeno come segnale concreto. Un’operazione
che non poteva essere fatta solo con un semplice
taglio alla spesa pubblica, che avrebbe rischiato
di tagliare anche rami verdi.
Anche in tema di lavoro questa è stata la
filosofia della finanziaria. Così si è privilegiata
la stabilizzazione dei rapporti di lavoro,
offrendo alle imprese incentivi in questo
senso e non favorendo i rapporti precari,
incentivando le aziende che adottano il “pacchetto
sicurezza”, che fanno emergere il lavoro
irregolare, anticipando la previdenza complementare.
Tutto attraverso lo stanziamento - ha detto
- di risorse certe e strutturali, al contrari
di quanto aveva fatto il precedente governo:.
Da Massimiliano Dolci, Mario Daina e Mino
Grossi sono venuti apprezzamenti ma anche
critiche. La considerazione unanime è che
questa finanziaria debba essere il primo
passo di un percorso che, almeno, ha già
ritrovato il metodo della concertazione.
Daina, in particolare, ha sottolineato l’importanza
di inserire questi temi anche nel Patto per
lo sviluppo territoriale, “che è la nostra
finanziaria”.
* articolo pubblicato su La Voce di Cremona
il 12 dicembre 2006.
 
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