15 Settembre, 2002
Formigoni martedì in Aula
Settimana nera della Giunta regionale lombarda
Un assessore dimissionario e uno su cui il partito di riferimento ha
chiesto il ritiro dalla compagine di Giunta: sono queste le crepe nel
muro di un esecutivo regionale e di una coalizione di centrodestra che
negli ultimi mesi ha subito più di una fibrillazione.
Le dimissioni di
Alessandro Cè non sono un fulmine a ciel sereno, perché lo scontro tra
l’ex capogruppo del Carroccio a Montecitorio e l’asse Formigoni –
Abelli ha radici lontane. Almeno da quando, a poche settimane
dall’insediamento, in un intervista Cè affermò esservi “logiche di
potere a scapito del servizio ai cittadini” nella sanità lombarda.
Quel
che è strano e che ancora non è chiarito, è perché la Giunta volesse
riorganizzare l’emergenza urgenza nel segreto delle proprie stanze, su
insistenza di un partito, la Lega, il cui assessore non era d’accordo.
È infatti la Lega la forza politica più agitata in questo periodo,
evidentemente perché il dialogo sul federalismo, ormai entrato nel
vivo, rischia di toglierle una formidabile arma di propaganda. Sarà per
questo che il Carroccio si sta buttando mani e piedi sui temi
dell’immigrazione, prendendosela con i phone center, con le moschee
e, come promette l’assessore Boni, non è finita qui.
Intanto Formigoni si occupa di federalismo, spingendo l’acceleratore
ora sull’istruzione, ora sulla sanità, e annuncia che andrà al
parlamento padano a presentare il frutto del suo lavoro.
È forse preoccupato di tenere con sé la Lega?
Ma cosa c’entra la
propaganda paraleghista con il dialogo avviato con l’Ulivo e con il
Governo sul trasferimento di competenze, secondo quanto previsto
dalla Costituzione? E cosa c’entrano le volgari parole dell’assessore
Prosperini sui gay, ma non solo, con un centrodestra moderno e
moderato, come ha con durezza fatto capire lo stesso Gianfranco Fini?
Abbiamo chiesto e ottenuto la presenza di Formigoni in Consiglio, per
discutere nelle istituzioni della crisi con l’assessore Cè e delle parole di
Prosperini. Verrà martedì: pare che quel giorno non debba partecipare
a inderogabili convegni.
L’Ulivo chiederà conto della sua vera volontà di affrontare il dialogo
sulla riforma dei rapporti Stato Regione, ora che grazie a questo
Governo e grazie a un’opposizione responsabile è davvero possibile.
Ci spiegherà se ha deciso di agire per il bene dei lombardi o se intende
imboccare la strada di una sterile propaganda di parte.
Gruppo regionale DS - Ulivo
 
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