Per giungere, in tempi ristretti, ad un “vero e proprio contratto del
Fiume”, sottoscritto da tutti i portatori di interesse e da ogni livello di
Governo, nel pomeriggio , il presidente della Provincia on. Giuseppe Torchio, il
suo vice Agostino Alloni e Francesco Puma, della Consulta del Po, hanno
partecipato ai lavori della XIII Commissione del Senato, presieduta da
Tommaso Sodano (RC – SE).
“Il tema del bilancio idrico e del corretto uso della risorsa idrica –
afferma il sen. Sodano - appare ancora più importante che in passato. Dobbiamo
trovare soluzioni strutturali perché, ormai, non si tratta di affrontare
emergenze, di governare situazioni non episodiche”. “Ho partecipato – continua –
ai lavori del congresso sul Po che si è tenuto lo scorso gennaio. Posso
testimoniare del grande lavoro svolto da Province e Regioni rivierasche e che,
in questo incontro, siamo chiamati a condividere”.
“Insieme – afferma il presidente Torchio – possiamo realizzare un
grande progetto per il Grande Fiume che, davvero, vorrei divenisse una carta da
giocare anche sul piano europeo. Nei prossimi mesi si terrà, a Piacenza, il
Congresso nazionale del Po. Dobbiamo arrivare a questo appuntamento con una
strategia condivisa da declinare in azioni concrete”.
“Occorre assumere un impegno preciso su questo fronte – dichiara il sen.
Francesco Ferrante (Ulivo) – e la Commissione deve sollecitare il Governo a
farsi carico del problema. In questo modo metteremo le fondamenta di un grande
progetto di medio e lungo periodo”.
“Si tratta – testimonia Agostino Alloni, che ha presentato il progetto
di “regimazione leggera”- di avere il coraggio di una proposta complessiva di
utilizzo del fiume, della risorsa acqua certo in termini nuovi. Non ci
difendiamo ma passiamo - permettetemi questa espressione - all’attacco con una
proposta ambiziosa capace, però, di fare i conti con i mutamenti che sono
intervenuti. La soluzione che proponiamo, studiata dalla compagnia del Rodano,
un riferimento assoluto per la navigazione in Europa, consente non solo la
intermodalità e il trasporto delle merci via acqua, ma garantisce anche risorse
adeguate per le attività economiche e la produzione di energia pulita”.
“Con un intervento da Isola Serafini a Foce Mincio – continua – potranno
muoversi, per trecentoquaranta giorni l’anno, imbarcazioni di classe quinta, le
stesse che oggi navigano lungo il Canal Bianco fino al mare adriatico. Inoltre
si sta attrezzando l’area di Tencara, vicino Pizzighettone, e che servirà anche
il milanese, dal quale dista una quarantina di chilometri e il lodigiano, che è
confinante. Dunque si tratta di un progetto che interessa un’area vasta”.
“Così come tutta l’area emiliana – precisa Torchio – avrà vantaggi per
l’irrigazione”. E proprio la situazione dell’agricoltura desta non poche
preoccupazioni. Laconico il commento di Francesco Puma: “Se l’inverno non
ha portato le precipitazioni auspicate non possiamo nutrire troppe speranze per
i prossimi mesi. Per quanto riguarda l’area piemontese e del Ticino abbiamo
contenuto i prelievi per la coltivazione del riso. Ora che si apre il periodo
del mais cercheremo di adottare la stessa cautela: ma il problema resta grave”.
Il presidente Torchio ha quindi evidenziato la necessità di “promuovere a
soggetto politicamente maturo, il Comitato di Consultazione, individuandone
l’operatività e non limitandola a momento di consultazione ad organo a supporto
degli organi del Governo o delle Commissioni parlamentari”.
“Il Comitato di consultazione – continua - può rappresentare veramente quella
“camera delle autonomie e degli interessi” che affianca ed integra il Comitato
Istituzionale, partecipando alla formazione dei processi decisionali,
contribuendo ad una più forte condivisione delle politiche nelle realtà
istituzionali, sociali ed economiche del territorio”.
Una posizione sostenuta anche dal sen. Giovanni Confalonieri (RC-SE)
che ha chiamato i territori “ad essere protagonisti nella gestione delle acque e
nel progettare il futuro del Po. Alle autonomie va riconosciuto il merito di un
dialogo costruttivo con le realtà locali, soprattutto economiche, che poi
utilizzano la risorsa”.
Il sen. Claudio Molinari (AUT), infine, ha ribadito l’urgenza di
azioni concrete. “Chiediamo – dichiara – una normativa cogente per una serie di
soggetti, elaborando strategie pluriennali e chiedendo anche il sostegno
dell’Europa perché l’acqua del Po è sempre la stessa, abbiamo praticamente circa
50 miliardi di metri cubi all’anno di media però le precipitazioni diminuiscono
sempre di più mentre gli usi tendono ad aumentare”.