15 Settembre, 2002
«Il… Filo dei burattini»
Prosegue la rassegna nelle sale del rinnovato teatro “Filodrammatici” con la sezione dedicata ai cartoon
Sulla scorta dello straordinario successo ottenuto in occasione della messa
in atto della prima sezione – si è trattato di una parentesi indubbiamente
felice, capace di chiamare a raccolta, in occasione dei sette appuntamenti
allora in programma, un numero totale pari a circa 2000 spettatori –, prosegue
la rassegna teatrale “Il… Filo dei burattini”, in atto dal 24 novembre passato
nelle sale del rinnovato teatro “Filodrammatici”. E’ stata, finora, una kermesse
abile a “cogliere nel segno”, arrivando certo ad accendere l’ideale “miccia”
dell’entusiasmo dei tanti piccoli appassionati, appartenenti a una fascia d’età
compresa tra i quattro e gli undici anni, in altre parole proprio il “target”
che la kermesse si è impegnata a raggiungere a cominciare dal primo spettacolo.
Ora che sul cartellone destinato agli spettacoli di burattini, è, dunque, calato
virtualmente il sipario, è già tempo di rivolgere il proprio sguardo al prossimo
12 gennaio, quando – l’appuntamento è fissato alle ore 16 – farà il proprio
esordio, la sezione dedicata ai cartoon di più recente produzione: spetterà a
un’opera fra le più amate dai giovani, “Shrek Terzo”, il compito d’aprire la
stagione. Il suddetto film di animazione, affidato alla regia di Chris Miller e
di Raman Hui, è una buffa storia in cui si narra di Re Harold, alla cui morte
Shrek è designato come erede della corona, benché egli non abbia intenzione
alcuna di porsi a capo del “Regno Molto Molto Lontano”. Insieme ai fedelissimi
Ciuchino e Gatto con gli stivali, Shrek andrà dunque alla ricerca del principe
ereditario. Il primo accreditato pare essere Re Artù, un ragazzo piuttosto
problematico che frequenta il liceo medievale. Nel frattempo, Fiona deve cercare
di sventare un colpo di stato messo in atto dal Principe Azzurro… Gag,
situazioni paradossali e battute fulminanti caratterizzeranno l’opera, una fra
le più conosciute e diffuse a livello internazionale. Al termine di ogni
proiezione, esattamente come avveniva in occasione della sezione impostata sugli
spettacoli dei burattini, sarà in programma l’estrazione di simpatici gadget –
libri, pennarelli e pastelli –, grazie al contributo offerto da CremonaBooks, La
Città del Sole, Libreria Spotti, Errebian – soluzioni per l’ufficio e Sperlari.
Non mancherà, inoltre, la Merenda con Barilla, garantita dall’azienda cremonese
in collaborazione con la Società Filodrammatica Cremonese e con le associazioni
Kiwanis Club Cremona e Kiwanis Monteverdi. In virtù dell’esito favorevole
ottenuto dal primo ciclo di appuntamenti, esteso, per quanto riguarda i cartoon,
fino al termine del prossimo mese, il Comune (Presidenza del Consiglio) e la
Provincia (Presidenza del Consiglio) di Cremona ringraziano la Società
Filodrammatica Cremonese, Kiwanis Monteverdi, Kiwanis Club Cremona, CRT – Centro
di Ricerca Teatrale di Beppe Arena, Ascom, Le Botteghe del Centro, La Provincia
– Quotidiano di Cremona e Crema (la quale ha prodotto migliaia di magliette
distribuite gratuitamente ai bambini all’ingresso in teatro), CassaPadana, Aem,
Autostrade Centro Padane, Avis, Ance e l’Associazione EmmeCi guidata da Massimo
Cauzzi, quest’ultimo, peraltro, ideatore oltre che curatore della rassegna. Un
sentito ringraziamento è, inoltre, da rivolgere a M.C. Allestimenti di Michele
Chiapperino, autore dei colorati allestimenti con cui il teatro
“Filodrammatici”, durante ogni recita, è convertito a spazio accogliente e
adatto a ospitare una platea tanto giovane, tanto vivace e tanto appassionata.
Gli organizzatori della rassegna danno già appuntamento ai piccoli appassionati
e ai propri famigliari sabato 19 gennaio prossimo, allorché sarà proiettato il
cartoon “Asterix e i Vichinghi”, affidato alla regia di Stefan Fjeldmark e
Jesper Müller. Si ricorda che l’ingresso per ogni spettacolo di cartoon è stato
fissato a 3,00 €.
BREVI CENNI DI STORIA DEL TEATRO “FILODRAMMATICI”
Nel 1674 la Marchesa Ariberti fece costruire il Teatro di corte per le
rappresentazioni riservate alla nobiltà dell’epoca. Tale teatro è l’attuale
Teatro “Filodrammatici”. Alla morte della Marchesa Ariberti, il teatro venne
ceduto alla Congregazione dei “Filippini” e trasformato in Chiesa. Nel 1798, in
epoca di Rivoluzione Francese, con l’avvento di Napoleone Bonaparte e
l’istituzione della Repubblica Cisalpina, un gruppo di cittadini, desiderosi di
fare rinascere il Teatro “Ariberti” per allestire sceniche rappresentazioni,
chiese ed ottenne dal Governo la cessione in perpetuo del teatro e dei locali
annessi, testimoniato dall’Atto Pubblico Rogito Pavesi datato 30 giugno 1801.
La rimessa in essere da chiesa a teatro durò sei anni, e soltanto nel 1807
venne inaugurato, da Napoleone Bonaparte, il Teatro “Patriottico”, ripristinato
dall’architetto Faustino Rodi.
La società nacque fin da allora, infatti tante piazze aveva il teatro e tanti
soci ne erano i componenti. L’attività era copiosa in tutti i sensi da parte dei
dilettanti Filodrammatici, sostenitori di tutto il complesso. Ma per merito
dell’inventiva dei dirigenti non vi fu mai una sosta, e per di più in mille
occasioni la Società del Teatro Patriottico si prodigò in spettacoli di
beneficenza a favore di tutto ciò che nelle varie epoche rappresentava la
solidarietà in tutti i sensi.
Ben presto il teatro e la società assunsero la denominazione di Teatro
Società dei Filodrammatici. Nacquero e si affermarono in seno a questo sodalizio
la Società Concerti, la Società degli Amici della Lirica ed altre ancora.
Una grande orchestra “mandolinistica” si formò, progredì e si affermò in
Italia e all’estero sotto la direzione di Francesco Poli.
Una grande compagnia filodrammatica sotto la direzione di Stefano Folletti
fece parlare di sé per decenni in tutta Italia. E sotto questo profilo, ossia la
prosa, furono centinaia le rappresentazioni portate alla ribalta nel nostro
teatro e presentate, poi, in tanti altri teatri italiani, secondo il concetto
istituzionale. Ancor oggi esistono la Compagnia e la Scuola Luigi Carini a
ricordo del grande attore cremonese.
Personaggi del mondo culturale e del mondo politico (Bissolati, Garibotti e
altri) fecero parte della Società e contribuirono a esaltare l’operosità di
questo sodalizio. Persino le prime rappresentazioni cinematografiche avvennero
presso il nostro Teatro “Filodrammatici”.
Oggi, questa società, assieme al suo “vecchio” teatro, deve essere
considerata un orgoglio della città di Cremona per tutto ciò che nella Società e
nel teatro si è verificato in oltre duecento anni. Un’isola libera e democratica
senza mai un’interferenza di ordine politico, ma aperta a tutti i cittadini di
ogni ordine.
 
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