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15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale di Cremona, 17 marzo 2008
Interrrogazioni varie, approvazione atti fondamentali di Cremona Solidale, varchi elettronici ed altro

Interrogazione presentata in data 6 febbraio 2008 da consiglieri vari - primo firmatario Matteo Lodi - in merito all'emergenza per la sicurezza dei pedoni (Testo dell'interrogazione: Considerata l'emergenza italiana per la sicurezza dei pedoni a cui Cremona non è immune per il numero di anziani, si chiede come e quando possono essere intensificati i controlli, le sanzioni e dissuasori per la velocità in città e per i parcheggi abusivi d'intralcio e pericolosi).

All'interrogazione ha risposto l'Assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale Caterina Ruggeri: Si tratta di una questione di fondo che riguarda i comportamenti individuali di persone che non ritengono un problema alcuni comportamenti in realtà irrispettosi. Occorre lavorare sulla consapevolezza che ognuno di noi deve mettere in campo per prevenire determinate situazioni. Al di là di interventi che pure vengono messi in attuazione, anche se si raddoppiasse il numero degli agenti, non si riuscirebbe a cambiare modalità comportamentali. In ogni caso gli agenti di Polizia Municipale sanzionano severamente comportamenti illegali che danneggiano soprattutto le persone deboli: basti pensare alla sosta sul marciapiede (628 in tutto il 2007 sono state le sanzioni), altro dato interessante è la sosta effettuata sulle piste ciclabili (125 sanzioni in un solo anno), quindi la sosta in posti riservati agli invalidi (635 in un anno), poi le soste sulle strisce pedonali (comminate ben 325 multe), per non parlare della sosta in seconda fila (320). Si tratta di comportamenti ritenuti non irresponsabili, ma che in realtà mettono in difficoltà o a rischio i pedoni. E' importante che ad accompagnare i bambini nei loro spostamenti sia una figura riconosciuta, da qui la necessità che a farlo siano gli agenti e non dei semplici volontari. Si può fare di più certamente, ma stiamo comunque lavorando su molti fronti per prevenire alcuni comportamenti, cercheremo comunque di implementare il controllo nelle aree ritenute problematiche.

Il consigliere Matteo Lodi dal canto suo ha insistito sulla necessità, in questo ultimo anno dell'Amministrazione, di utilizzare il telelaser e sul controllo degli attraversamenti pedonali.

Interrogazione presentata in data 6 febbraio 2008 da consiglieri comunali vari - primo firmatario Matteo Lodi - circa la progettazione di una passeggiata romantica dal Duomo al fiume Po (Testo dell'interrogazione: Considerata l'idea di riqualificare viale Po senza alberi, siepi e parcheggi, si chiede se non è possibile una progettazione complessiva di una passeggiata romantica con elevata attrattiva turistica e cittadina dal sacro al naturale/Torrazzo -- Parco/dal Duomo al Po, passando per il teatro con: doppio filare alberi sostituti su ogni lato viale, come era in origine; mantenimento, ripristino, manutenzioni siepi in funzione antismog; sostituzione immediata alberi mancanti ora; spostamento parcheggi in vie laterali, park Massarotti e Coop; riqualificazione marciapiedi: da piazza Stradivari a piazza Cadorna, da largo Moreni a Marinai d'Italia; rinverdire piazza Cadorna e largo Moreni e fare attraversamenti protetti).

Interrogazione presentata in data 15 febbraio 2008 dal consigliere comunale del gruppo consiliare "Forza Italia - Verso il partito dei moderati e dei liberali" Carlalberto Ghidotti in ordine al taglio degli alberi sul viale Po, nelle vie limitrofe e alla gestione del verde nel quartiere (Testo dell'interrogazione: Premesso che viale Po costituisce un simbolo per la città di Cremona, da sempre rappresenta il collegamento verde fra il centro e il fiume, accogliente porta di accesso per chi arriva a Cremona e dolce passeggiata per chi si reca alle società canottieri; considerato che il taglio di molti alberi sul viale e nelle vie limitrofe che ha deturpato l'immagine e ha creato forte disappunto e perplessità fra la cittadinanza, che si vede privata di un'elegante via di passaggio e di un forte polmone verde; verificato che dalle pubblicazioni comparse sui quotidiani locali emergono forti contraddizioni interne alla maggioranza in merito alle decisioni assunte e quelle da assumere per la futura riqualificazione del viale di Po; acclarato che è stata puntualmente disattesa la risposta alla mia interrogazione del 6 giugno 2005 in merito alla manutenzione delle siepi in viale Po, quando mi si garantiva che nel Bilancio 2006 era già presente una voce dedicata a questo intervento, che in realtà non è mai stato effettuato; si domanda come l'Amministrazione ha intenzione di gestire le operazioni di eliminazione delle piante malate, specificando: numero e tipologia di alberi già tagliati o da tagliare sul viale Po e nelle vie attigue; numero e tipologia di alberi che intende ripiantare; scelte viabilistiche, di sosta e di arredo urbano che intende adottare; spesa complessiva dell'operazione con relativa ripartizione negli anni; tempi definitivi per il completamento delle operazioni).

Alle due interrogazioni ha risposto l'Assessore al Verde Pubblico Stefano Campagnolo: La Giunta si è già impegnata per elaborare uno studio di fattibilità per la riqualificazione complessiva di viale Po, riqualificazione che si accompagna naturalmente ad una maggiore presenza di verde. I suggerimenti del consigliere Lodi sono degli utili contributi che verranno tenuti in debita considerazione nell'ambito della progettazione per la riqualificazione complessiva del viale. Ci sono stati diversii tagli nel quartiere Po, ma questo perché nella zona vi è una percentuale maggiore di aree verdi rispetto ad altri quartieri; il problema della ripiantumazione deve rientrare nel progetto di riqualificazione, inoltre non è semplice scegliere un'essenza diversa dal platano: vi sarà pertanto la coesistenza di essenze diverse che potrà essere mantenuta oppure non in base agli sviluppi futuri. Non è opportuno intervenire in questo momento perché la scelta va ponderata ed è necessaria una progettazione seria e ponderata. Complessivamente sono 81 le piante tagliate ma sono state ripiantumate 147 essenze. Siamo intervenuti sostituendo le piante abbattute con la stessa essenza o con essenza idonee, mentre entro il mese di marzo tutte le piantumazioni nelle strade alberate saranno completate; non sono previsti altri abbattimenti, perché è impossibile stabilire ora quante piante si ammaleranno. Le scelte viabilistiche, di sosta e di arredo rientrano nello studio di fattibilità; la manutenzione della siepe viene fatta regolarmente, anche se è danneggiata sistematicamente in occasione della Fiera di san Pietro. Sono infine allo studio progetti per quanto riguarda piazza Cadorna.

Il consigliere Matteo Lodi ha ribadito di avere chiesto quali indirizzi intende dare la Giunta ai tecnici in merito a viale Po, indirizzi che l'Assessore, a suo giudizio, non ha fornito. Il consigliere Ghidotti, pur apprezzando la puntuale risposta dell'Assessore Campagnolo, ha ribadito la necessità di garantire un ingresso decoroso alla città ed uno stato decoroso complessivo di viale Po.

Interrogazione presentata in data 11 febbraio 2008 dal capogruppo del gruppo consiliare "Alleanza Nazionale" Irene Nicoletta De Bona relativa alla figura del comunicatore della sicurezza (Testo dell'interrogazione: In considerazione del fatto che apprendiamo che è stato assunto da codesta Amministrazione un comunicatore alla sicurezza si chiede quali sono i compiti del Comunicatore, le modalità operative e i risultati che si prefigge di realizzare; quale è la retribuzione prevista e la durata del contratto).

All'interrogazione ha risposto l'Assessore alla Sicurezza Caterina Ruggeri: Già nella programmazione 2007 era previsto un progetto denominato "comunicare la sicurezza" che si basava su diverse azioni tra loro correlate: costituzione di un gruppo di lavoro, diffusione interna alla struttura di un'idea di sicurezza urbana, informazione esterna delle attività dell'Ufficio Sicurezza, adeguamento della comunicazione con Interne, organizzazione eventi pubblici, individuazione di un consulente esterno comunicazione. Una di queste azioni, come si vede, prevedeva l'individuazione di un consulente esterno e qualificato in ordine alla sicurezza ed alla comunicazione, che fornisse un contributo alla redazione del Piano di Comunicazione dell'Ente, annualmente predisposto dal Servizio Comunicazione del Comune. Tale scelta nasce dalla convinzione che la sicurezza sia un argomento che tocca la sensibilità dei cittadini più di altri temi e che contribuisce fortemente a determinare la qualità della loro vita. La comunicazione istituzionale di ciò deve tener conto, non solo per rassicurare, come sarebbe ovvio aspettarsi, ma - e soprattutto - per la costruzione della sicurezza stessa attraverso una corretta informazione con la quale favorire una partecipazione attiva dei cittadini. Partecipare vuol dire costruire legami di fiducia, acquisire competenze e strumenti di conoscenza, significa rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzione e acquisire tutti i vantaggi in termine di sicurezza che derivano dalla relazione tra le persone. Una città partecipe è una città più sicura e più moderna, capace di interpretare le nuove culture, le nuove famiglie, le nuove paure, le nuove solitudini, così come i nuovi modi di abitare il territorio, ecc.. Intanto chi amministra deve saper ascoltare, studiare, interrogarsi, non avere la pretesa di semplificare tutto, deve farsi sfiorare dai dubbi, chiedersi il senso delle trasformazioni dei propri territori, provare a capire e farsi aiutare in questo lavoro da nuove competenze. Questa è la governance: queste sono le politiche pubbliche. La nuova consulenza proposta consisteva in una collaborazione affidata al Prof. Giovanni Boccia Artieri, esperto di comunicazione e di problematiche della sicurezza urbana. Un incarico breve, con scadenza al 30 aprile 2008. Per tale collaborazione erano state individuate le seguenti attività: interviste con testimoni qualificati al fine di delineare un'analisi di sfondo sulle forme di comunicazione della sicurezza relative al territorio; analisi delle forme di comunicazione della stampa locale sui temi di sicurezza, ricerca campionaria sulle testate locali tesa a delineare le modalità di trattazione e le occorrenze delle tematiche di sicurezza; laboratorio di analisi delle forme interne della comunicazione pubblica sui temi di sicurezza. Questa fase più avanzata si prevedeva organizzata attraverso la strutturazione di momenti di formazione/laboratorio tesi a delineare strategie di comunicazione e metodologie di analisi dei problemi; infine, trasferimento delle strategie individuate in un piano di comunicazione finalizzato alla rassicurazione e alla conoscenza delle politiche di sicurezza poste in essere da questa amministrazione. La collaborazione prevedeva un compenso lordo di ¤. 7.000,00. Con questa premessa, declinata al passato, si può intuire che l'incarico non avrà seguito a causa della rinuncia da parte dello stesso prof. Boccia Artieri e al conseguente accoglimento di tale rinuncia da parte di questa amministrazione, condividendone le motivazioni di cui, di seguito, riporto uno stralcio, significativo del clima di ostilità che si è creato attorno a tale figura: "L'incarico che mi è stato conferito dal Comune di Cremona in merito alla sicurezza ed il compito concordato si fonda su una duplice tipologia attività: conoscitiva, da una parte, e formativa, dall'altra. La prima, di natura scientifica ha a che fare con la realizzazione di un'analisi in merito al rapporto tra stampa locale e tema della sicurezza. Il fine è quello di "mettere a tema" i valori notizia e l'agenda dei media a stampa locali in merito alla sicurezza, in modo da osservare in che modo e "quanto" le diverse aree delle politiche di sicurezza urbana sono rappresentate. Si tratta di una indagine conoscitiva il cui fine non è certo quello di "comunicare quanto Cremona sia sicura" ma di aprire un momento di confronto tra amministrazione, cittadini ed addetti all'informazione a partire dai dati. Un modo di osservare ed auto osservarsi. Il pregiudizio riservato dalla stampa locale nei confronti di questo tipo di attività, che pochi ma significativi articoli e posizioni hanno evidenziato nell'ultimo mese, diventerebbe quindi paradossalmente parte dell'indagine stessa ed esemplificativo del modo di "mettere a tema" la sicurezza. E d'altra parte, con queste premesse mediali, l'efficacia di un confronto sui dati rischierebbe di tramutarsi in un'inutile occasione di battibecchi facile alla strumentalizzazione. Come se un'amministrazione non potesse svolgere un'indagine per capire meglio e non potesse sviluppare una cultura partecipativa dei cittadini sui temi della sicurezza, anche con la stampa, e senza fini "propagandistici". La scelta, in questo caso, dell'Università credo fosse proprio a garanzia di questo processo. La seconda dimensione, quella relativa alla formazione sulle strategie di comunicazione e metodologie di analisi dei problemi, parte dal presupposto che il lavoro sulla comunicazione in termini di sicurezza e la strutturazione del piano di comunicazione siano attività già esistenti, in atto e profilate. In questo caso il mio compito è quello mettere in grado di dare coerenza alle azioni rispetto alle esigenze che l'amministrazione definisce (vedi il piano di comunicazione declinato rispetto alla sicurezza) costruendo un percorso formativo di analisi dell'esistente e di conoscenza sulle best practice. Questa seconda attività diviene problematica nel momento in cui viene creato nell'opinione pubblica il dubbio che l'operazione non sia lecita da parte dell'amministrazione, perché esisterebbero figure preposte al coordinamento sulla comunicazione di sicurezza in ambito provinciale e si consideri che di questa figura non si è mai fatto riferimento quando abbiamo concordato la mia attività. Un altro ambito dunque che rischia di essere strumentalizzato e di creare effetti di ritorno sull'amministrazione contrari a quelli che si volevano ottenere con il mio incarico.... È per tali motivi che ritengo sia implicito nello spirito di attenzione per la buona comunicazione sulla sicurezza - oggetto dell'incarico affidatomi dal comune di Cremona- rinunciare allo stesso. Se il mio lavoro rischia di divenire occasione di strumentalizzazione mediale e politica, come mi pare stia accadendo, la mia professionalità mi impone di consigliare alla stessa amministrazione che mi ha proposto di rinunciare a queste attività." Credo che dopo queste ultime parole ci sia poco altro da aggiungere se non l'amarezza di aver rappresentato al prof. Boccia Artieri una città ostile e poco incline ad accogliere nuove sfide : "una città già imparata" direbbe Totò.

La consigliera Irene Nicoletta De Bona ha dichiarato che la città non è ostile, ma si sente meno sicura.

Approvazione degli atti fondamentali dell'Azienda Speciale "Cremona Solidale" (piano programma e bilanci di previsione).

L'art. 21 dello Statuto dell'Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale" stabilisce che gli atti fondamentali del Consiglio di Amministrazione (Piano -- programma, contratto di servizio, bilanci economici di previsione annuale e pluriennale) debbano essere approvati dal Consiglio Comunale. Nelle more della definizione dei nuovi contenuti del contratto di servizio approvato per l'anno 2007. Si provvede pertanto all'approvazione degli atti fondamentali già deliberati dall'Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale", rinviando ad un successivo provvedimento l'approvazione del contratto di servizio per l'anno 2008. Al riguardo il Sindaco - in assenza dell'Assessore Maura Ruggeri in quanto ammalata - ha dichiarato quanto segue: Nel corso del 2007, con il concorso del tavolo tecnico politico misto tra Comune ed Azienda, "Cremona Solidale" ha messo in opera un'importante azione di verifica dell'andamento dei servizi aziendali ed ha saputo attuare interventi finalizzati al raggiungimento dei necessari equilibri economico finanziari. L'Amministrazione Comunale valuta positivamente l'impegno profuso e ritiene importante dare continuità al lavoro del tavolo tecnico politico relativamente ai passaggi più significativi della gestione aziendale, anche in relazione al rinnovamento del management. L'Amministrazione Comunale conferma in capo all'Azienda Speciale la gestione dei servizi di cui al contratto di servizio relativo all'annualità 2007 indicando i seguenti obiettivi prioritari:

Servizi residenziali: sottoporre a costante verifica gli effetti del processo di riorganizzazione aziendale finalizzato a qualificare ulteriormente le condizioni di assistenza degli ospiti mantenendo aperto il confronto con le rappresentanze del personale e dei famigliari; sviluppare l'offerta di letti di sollievo, compatibilmente con le esigenze di accesso in RSA e concordando con il Distretto le condizioni per l'erogazione del servizio; attuare l'offerta IDR sulla base sia delle disposizioni previste dalle deliberazioni della Giunta regionale, sia sulla base delle esigenze aziendali, nell'ambito di un accordo che risulti di reciproca soddisfazione, definito attraverso la mediazione del tavolo di governance; proseguire, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, nelle iniziative per il riconoscimento del secondo nucleo alzheimer; verificare, in collaborazione con i servizi sociali, il progetto ed il funzionamento a regime del nuovo servizio socio assistenziale residenziale per anziani autosufficienti, denominato Residenza Due Miglia, attivato attraverso la collaborazione tra Comune, Fondazione Città di Cremona ed Azienda, anche in relazione alla possibilità dell'accreditamento di tale unità d'offerta.

Servizi domiciliari e territoriali: consolidare la gestione unitaria ed in filiera dell'insieme dei servizi aziendali attraverso un costante monitoraggio dell'evoluzione della domanda e della qualità dell'offerta in costante raccordo con la programmazione socio assistenziale e socio sanitaria; qualificare ulteriormente il servizio di assistenza domiciliare integrata (voucher, credit, credit minor), anche attraverso un maggiore coinvolgimento dei medici di base; potenziare il sistema dei centri diurni integrati a supporto della permanenza a domicilio dell'anziano; monitorare i nuovi modelli gestionali, verificando insieme all'Amministrazione Comunale ed alle rappresentanze dei famigliari le possibilità di un'ulteriore qualificazione degli stessi.

Per quanto riguarda la politica tariffaria sono da prevedere gli eventuali adeguamenti tariffari nei confronti dei cittadini utenti dei servizi entro il tetto massimo del 2,5%; l'Amministrazione Comunale chiede di garantire particolare attenzione alle politiche del personale attivando gli opportuni canali di coinvolgimento e responsabilizzazione del personale, garantendo il necessario coordinamento tra Comune ed Azienda nelle politiche del personale, con particolare riguardo all'applicazione dei più importanti istituti contrattuali. Il Sindaco ha quindi parlato della necessità di proseguire nelle collaborazioni tra Comune ed Azienda per garantire la verifica ed il monitoraggio delle attività gestionali e dei risultati di gestione realizzati dall'Azienda secondo quanto previsto dal contratto di servizio tra Comune ed Azienda e dal progetto di governance dell'Amministrazione Comunale. Per quanto riguarda i rapporti con l'utenza e con il volontariato, il Sindaco si è soffermato sullo sviluppo delle attività dirette al monitoraggio della soddisfazione dell'utenza attraverso gli organismi di rappresentanza dei famigliari, nonché di consolidare l'apporto delle associazioni di volontariato attraverso il rinnovo dei protocolli d'intesa ed il rafforzamento delle forme di collaborazione sussidiaria e solidaristica. Nel complesso -- ha concluso il Sindaco - possiamo essere fieri di questa struttura che sta crescendo e vi è la volontà di proseguire e di andare oltre quanto si sta realizzando, senza dimenticare l'importanza e la delicatezza del settore in cui si opera.

Ha preso quindi la parola il Presidente dell'Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale" Franco Verdi che ha svolto una relazione (si veda allegato).

Si è quindi aperto il dibattito che ha visto intervenire in consiglieri Maria Rita Balsamo (Partito Democratico); Matteo Lodi (Verdi per la Pace) che ha posto l'accento sulla necessità di una politica del risparmio energetico all'interno della struttura e sulla sperimentazione di medicine complementari, due questioni a suo giudizio non ancora affrontate; Ilaria Rita Giordano (Forza Italia) che ha preannunciato l'astensione del suo gruppo perché alcuni chiarimenti richiesti in sede di commissione non stati dati in modo esaustivo; Cinzia Zampini (Rifondazione Comunista), che si è dichiarata favorevole al Bilancio di Previsione con alcune raccomandazioni in particolare sulla contrattazione con l'ASL; Alberto Cappellini (Partito Democratico) che ha sottolineato l'importanza dei positivi risultati raggiunti dall'Azienda nonostante le difficoltà di carattere generale presenti nel settore socio assistenziale; Pierluigi Rossetti (Rifondazione Comunista) che ha richiamato l'attenzione per un maggiore impegno sul Centro di prima accoglienza.

Terminato il dibattito, dopo una breve replica del Presidente Franco Verdi, il Consiglio Comunale ha approvato il Piano Programma per l'anno 2008, il Conto Economico previsionale anno 2008 e previsionale anni 2008/2010 e la Relazione di accompagnamento al Conto Economico previsionale 2008/2010 dell'Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale". Si sono astenuti tutti gli esponenti della minoranza presenti in aula. Non ha partecipato al voto il consigliere Matteo Lodi (Verdi per la Pace).

Modifica allo Statuto dell'Azienda Speciale Comunale per i servizi alla persona denominata "Cremona Solidale".

Il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità (non ha partecipato al voto il consigliere Matteo Lodi) a modifica dell'art. 1 "Costituzione, denominazione e natura" dello Statuto dell'Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale", individuando la sede legale dell'Azienda in Cremona -- Via Brescia n.207, anziché corso Vittorio Emanuele n. 42 -- Cremona. Integra l'art. 2 "Oggetto delle attività" dello Statuto medesimo, inserendo il seguente comma 5: "L'Azienda, al fine di conseguire le proprie finalità ed allo scopo di valorizzare le risorse umane, promuove e svolge una costante attività di aggiornamento professionale, di formazione e riqualificazione prioritariamente per il personale dipendente, ma anche rivolte a realtà esterne che abbiano rapporti di collaborazione con l'Azienda o che operino nel medesimo ambito".

Le modifiche sono dettate dalle seguenti ragioni: incardinare la sede legale dell'Azienda all'interno della struttura operativa, consolidando la vicinanza fra la componente politico -- amministrativa e l'apparato direzionale - gestionale; preso atto che l'azienda è riconosciuta dal Ministero della Salute come provider della formazione, appare opportuno richiedere tale accreditamento anche alla Regione Lombardia, così da consentire un considerevole snellimento degli adempimenti e dei tempi burocratici che accompagnano il riconoscimenti di corsi e convegni ai fini ECM, possibilità questa consentita solo qualora lo Statuto aziendale riconosca espressamente fra le finalità statutarie anche il conseguimento di obiettivi di formazione interna ed esterna. Tali modifiche consentiranno all'Azienda Speciale di procedere alla richiesta di accreditamento presso la Regione Lombardia come provider della formazione.

Variazione al Bilancio di Previsione 2008 per la realizzazione del progetto dei varchi elettronici. Conseguenti modifiche alla Relazione Previsionale e Programmatica ed al Bilancio Triennale 2008/2010.

Acquisito il parere della competente commissione consiliare, il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare la variazione al Bilancio di Previsione 2008 per complessivi ¤ 600.000,00 (trasferimento di capitali dalla Regione), la variazione al Bilancio di Previsione 2009 per complessivi ¤ 432.000,00, la variazione al Bilancio di Previsione 2010 per complessivi ¤ 432.000,00.

Approvazione degli impegni di spesa pluriennale relativi al progetto varchi elettronici.

Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare la spesa pluriennale per l'attuazione del progetto di posa e gestione dei varchi elettronici per un importo massimo di ¤ 360.000 + IVA 20% per un totale di ¤ 432.000,00 annui per anni 10, da erogare ad A.E.M. S.p.A. a decorrere dal 1° gennaio 2009. La spesa è così costituita: ¤ 140.000,00 + IVA 20% = ¤ 168.000,00 - quota di ammortamento, ¤ 220.000,00 + IVA 20% = ¤ 264.000,00 -- spese affitto fibra, gestione centrale operativa e rilascio permessi. Dall'undicesimo anno la spesa sarà di ¤ 220.000,00 + IVA 20% = ¤ 264.000,00. Con deliberazione del 12 novembre 2003 il Consiglio Comunale approvava il Piano esecutivo della sosta e della mobilità nel centro storico, nella cui seconda fase d'attuazione era prevista l'installazione di varchi elettronici a presidio della Zona a Traffico Limitato. Il progetto veniva altresì ribadito nell'ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale il 26 marzo 2007 da diversi consiglieri, primo firmatario Alessia Manfredini, in ordine "alla realizzazione degli interventi relativi alla seconda fase del Piano della sosta e della mobilità nel centro storico". Con questo progetto l'Amministrazione intende proteggere con sistemi elettronici la Zona a Traffico Limitato dai transiti abusivi con il duplice effetto di tutelare l'area e liberare la Polizia Locale da questa incombenza. Con l'occasione verrà estesa la Zona a Traffico Limitato nella porzione di corso Garibaldi. L'estensione della Zona a Traffico Limitato rientra nelle linee programmatiche di governo del Sindaco. A.E.M. S.p.A. sostiene il costo d'impianto dell'operazione per un importo di Euro 1.000.000,00 + IVA 20% ¤ 1.200.000,00 che il Comune restituirà in 10 anni. Il costo del progetto è da intendersi come massimo, suscettibile di variazione in diminuzione in base ad un possibile finanziamento richiesto alla Regione Lombardia e dei risparmi che conseguirà A.E.M. S.p.A. con l'effettuazione della gara per la fornitura dei dispositivi.

Dopo l'illustrazione dei due oggetti da parte dell'Assessore Daniele Soregaroli, si è aperto il dibattito. Matteo Lodi (Verdi per la Pace) ha sottolineato che si tratta di un investimento necessario, ma non giustificato dalla zona limitata che si va a proteggere che andrebbe invece ampiamente allargata. Salvatore Carlo Malvezzi (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sul merito e sul metodo adottati dal momento che il Consiglio è stato chiamato ad approvare un'opera che non è ancora dato conoscere e che influirà moltissimo sulle abitudini dei cittadini, a scapito della vitalità del centro storico, perché basata su un "modello" vecchio di pensare la città, oltre che un intervento miope che ricadrà sulle tasche dei cittadini. L'esponente della minoranza ha chiesto pertanto di rinviare questo argomento, così da poterlo affrontare dapprima in sede di commissione. Ferdinando Quinzani (Gruppo della Libertà) ha chiesto che la fase esecutiva del progetto dei varchi elettronici possa essere rivista in sede di commissione per un maggiore approfondimento ed una contestualizzazione nell'ambito di altre opere, fermo restando che non vi è un atteggiamento pregiudiziale dal momento che le ZTL hanno senso se non vengono violate e tenuto conto che i costi di gestione previsti sono accettabili. Sergio Giazzi (Partito Democratico) ha sottolineato che non è vero che il progetto è già stato definito, ma se ne parlerà nell'apposita commissione. Sulla stessa linea si è dichiarata Alessia Manfredini (Partito Democratico), mentre Piergiorgio Bergonzi (Comunisti Italiani) ha condiviso la variazione di Bilancio portata all'attenzione del Consiglio Comunale ed altrettanto ha fatto il consigliere Pierluigi Rossetti (Rifondazione Comunista), anche se entrambi hanno sottolineato la necessità di una riflessione sull'allargamento della zona pedonale. Pierluigi Rotelli (Partito Democratico) ha dichiarato che parlare della penalizzazione delle attività produttive della città è del tutto improprio, mentre l'istituzione dei varchi elettronici costituisce uno dei tasselli dell'armonizzazione della vita cittadina. Dopo la replica dell'Assessore Daniele Soregaroli, che ha parlato di un progetto finalizzato ad una maggiore vivibilità della città e dell'apertura verso possibili e future modifiche, è intervenuto il Sindaco per dirsi colpito dal tono e dall'impostazione data dal consigliere Malvezzi: si tratta dell'uso di una strumentazione moderna, al posto dell'agente di Polizia Municipale, per proteggere una zona che è comunque già vietata alla circolazione di chi non ha il permesso. In questo modo i vigili - ha dichiarato il Sindaco - possono essere recuperati per fare altro. Per il Sindaco infine non è comprensibile l'ostilità verso una soluzione moderna e che si va diffondendo in tutte le città.

Concluso il dibattito le due delibere sono state approvate. Hanno espresso voto contrario gli esponenti del gruppo Forza Italia - Verso il nuovo partito dei moderati e dei liberali presenti in aula, si sono invece astenuti tutti gli altri esponenti della minoranza presenti in Consiglio.

 


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