15 Settembre, 2002
Brigitte La barbona di Giorgino Carnevali
Avignone: un incontro inaspettato con una donna senza fissa dimora
BRIGITTE, LA BARBONA!
Avignone: un incontro inaspettato con una
donna senza fissa dimora; un’occasione
per riflettere sui troppi disagi che affliggono
l’umanità.
Caro GianCarlo direttore,
l’ho intravista in una minuscola e buia viuzza
laterale alla stupenda Piazza antistante
il più grande Palazzo Gotico d’Europa, il
Palazzo dei Papi di Avignone (Francia), durante
un recente viaggio. Una signora ormai ultrasettantenne,
con i capelli bianchi che, a stento, “tiravano”
il biondo ed una treccia “rasta”, come quelle
che le ragazze si fanno per sfizio. L’ho
osservata per un buon quarto d’ora, da lontano,
senza farmi notare. La signora armeggiava
sul marciapiede, esibendo una sorta di “dipinti
artigianali” di sua produzione, dipinti che
ritraevano la dimora dei Papi ed il famoso
ponte San Benezet. Osservando i suoi gesti
sembrava di vederla dentro una vera casa:
si muoveva da una parte, verso il “salotto”
e dall’altra, verso la “camera da letto”.
Due stanze….a cielo aperto. Nel “soggiorno”
erano stati sistemati un numero incredibile
di sacchetti di plastica. Contenevano tutte
le cianfrusaglie possibili: carte, rifiuti,
vestiti, pennelli, tavolozze, vasetti strani. All’interno di quella che avevo immaginato
essere la “sua personale dimora”, erano accatastate,
alla rinfusa, coperte non proprio pulitissime.
Indossava abiti sdruciti tuttavia molto sgargianti
e colorati. Calzava vecchie scarpe e non
aveva le calze, nonostante la temperatura
fosse abbastanza rigida. Un pullover vistoso
tipo “Missoni” la avvolgeva dal collo a fin
sotto le ginocchia. In un angolo….una ciotolina
di plastica contenente vecchio pane bagnato:
era il pasto dei piccioni, gli unici esseri
viventi con i quali aveva un poco di familiarità.
Successivamente mi sono avviato a visitare
il monumentale complesso del Palazzo dei
Papi. Nel tardo pomeriggio, all’uscita, l’ho
nuovamente rivista…quella signora. A quel
punto la mente mi si è affollata di pensieri:
il vagabondaggio (ed in Francia ne ho incontrati
parecchi…di vagabondi!). Sembra che questa
piaga non si possa sconfiggere e, nonostante
la buona volontà delle varie iniziative,
qualcuno che chiede l’elemosina o dorme per
strada…lo trovi sempre, dovunque. Forse bisognerebbe
“attrezzare” uno spazio apposta per loro,
per i vagabondi, uno spazio ampio dove i
barboni possano trovare ospitalità, pur nel
rispetto dei loro precari equilibri. Mah!
Fatto sta che, quasi preso da compassione,
mi sono avvicinato a lei ed ho chiesto di
poter acquistare uno dei suoi “dipinti”.
Brigitte, così ho chiamato quella signora,
mi ha letteralmente “inondato” di informazione,
di notizie, di spiegazioni, di curiosità su Avignone e sulla tecnica
da lei usata per dipingere quei suoi “capolavori”.
Mai un cenno alla sua condizione di vita!
Rigorosamente in francese, naturalmente!
Fortuna volle che Gabriella, la mia inseparabile
moglie, “usa” più che mai a parlare francese,
mi ha tradotto tutto quanto. Non sto a ripeterti,
caro GianCarlo, la ricchezza d’animo, le
parole pacate ma ricche di significato, la
cultura, l’armonia, la signorilità che Brigitte
era riuscita a “riversare” su di noi. Ho
acquistato un piccolo suo “capolavoro”. Volentieri
te lo allego. Immediatamente dopo, la signora,
chiuse tutte le sue “cose” in un cubo, coperto
da teloni verdi ed annodato da corde, se lo è caricato sulle
spalle e, haimè me medesimo incredulo!….ha
abbandonato la sua postazione in quella viuzza
stretta e tetra….canticchiando sommessamente
una vecchia canzone francese. Poi è sparita…”nel
nulla”!
Chissà, caro direttore, se un giorno, il
sogno di un grandissimo luogo “aperto ed
accogliente”, dove chiunque busserà troverà
“spazio” di sosta, dei bagni caldi ed una
mensa per un pasto caldo….davvero possa realizzarsi!
Io sono convinto che verrà un giorno, lo
spero, in cui QUALCUNO….ci penserà: forse
per carità, forse per solidarietà, forse
anche per pietà. Ed così che va “ANCHE”….il
mondo!
La gentilezza nelle parole crea fiducia;
La gentilezza di pensieri crea profondità;
La gentilezza nel donare crea amore. (Lao-Tzu)
giorgino carnevali
cremona 10 maggio 2008
 
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