15 Settembre, 2002
Il PD ottiene la revisione della legge sulle case popolari
Ha avuto un esito positivo il Consiglio regionale sulle politiche per la casa, convocato mercoledì grazie alla raccolta di firme da parte del PD. La maggioranza di centrodestra ha infatti dovuto riconoscere .....
Ha avuto un esito positivo il Consiglio regionale sulle politiche per la casa, convocato mercoledì grazie alla raccolta di firme da parte del PD.
La maggioranza di centrodestra ha infatti dovuto riconoscere le grandi lacune, denunciate dal PD e dai sindacati, della legge sulle case popolari, il
cui evidente effetto è stato l’aumento spropositato dei canoni
d’affitto.
La svolta, per nulla scontata, è contenuta in un ordine del
giorno sottoscritto dai capigruppo di maggioranza, poi approvato,
che invita la Giunta a proporre modifiche sul calcolo dei canoni, sulla
lotta all’abusivismo e sul meccanismo della decadenza
dall’assegnazione che, com’è oggi, mette ingiustamente a rischio
sfratto centinaia di famiglie. Se la breccia è stata finalmente aperta,
la maggioranza non ha invece accettato di congelare gli aumenti dei
canoni, che appunto sono in attesa di revisione.
“Abbiamo ottenuto un impegno preciso da parte dell’assessore e
della maggioranza – spiega il consigliere regionale Franco Mirabelli -
a rivedere la legge 27 sia sui canoni che sul meccanismo della
decadenza, e questo è senz’altro un risultato positivo, che premia la
nostra battaglia politica. Purtroppo il centrodestra è incoerente e se
da un lato ammette che la legge va cambiata, dall’altra non accetta
di congelare i canoni, confermando gli aumenti già un vigore. È
positivo anche che siano state accolte le nostre proposte di utilizzare
i fondi risparmiati dopo l’abolizione dell’ICI per i contributi di
solidarietà e per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la
manutenzione degli ascensori, e la proposta di approvare un testo
unico per innovare la politica abitativa e per farne un disegno
complessivo a beneficio del ceto medio e delle famiglie. Positivo
anche l’impegno a ridurre il numero dei consiglieri
d’amministrazione delle Aler da 7 a 5”.
La mancata sospensione dell’applicazione della legge fa sì che dal
primo di luglio i comuni siano tenuti ad applicare gli aumenti anche
per gli alloggi di loro proprietà, allargando così la platea degli
scontenti.
 
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