15 Settembre, 2002
Napolitano: *Non posso schierarmi ma non sono estraneo a esigenze*
Il testo integrale della lettera del capo dello Stato agli studenti, con ripasso della Costituzione (tanto utile!) incorporato.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto
alla lettera che gli è stata consegnata ieri, in occasione di una
cerimonia all'Università ''La Sapienza'' di Roma, da una
rappresentanza di studenti, dottorandi e ricercatori. Questo il testo
integrale della lettera del Capo dello Stato.
''Cari studenti, dottorandi e ricercatori della Sapienza, ho
ascoltato e letto con attenzione la lettera che mi avete consegnato e
colgo l'occasione per indirizzarvi alcuni chiarimenti e spunti di
riflessione. Innanzitutto : penso vi sia chiaro quale ordinamento la
Costituzione abbia disegnato per la Repubblica. La nostra è una
democrazia parlamentare - simile a quella di quasi tutti gli altri
Stati europei - in cui al Capo dello Stato non sono attribuiti poteri
esecutivi. Io non debbo dunque ''decidere da che parte stare": non
posso stare dalla parte del governo e delle sue scelte, né dalla
parte opposta".
"Le politiche relative a qualsiasi campo dell'azione dello Stato
vengono definite dal Parlamento - scrive ancora Napolitano -, in seno
al quale la maggioranza e l'opposizione sono chiamate al confronto
tra le rispettive proposte, che possono configurare soluzioni
alternative ai problemi da affrontare. Al presidente della Repubblica
non spetta pronunciarsi nel merito dell'una o dell'altra soluzione in
discussione, né suggerirne una propria, ma spetta solo richiamarsi ai
principi e alle regole della Costituzione".
"Ciò non significa - sia chiaro - che io mi senta estraneo
(''abbandonandole a se stesse'', per usare la vostra espressione)
alle esigenze della scuola, della ricerca, dell'Universita' -
aggiunge il presidente della repubblica -. Al contrario: a queste
esigenze, e alle problematiche connesse, ho dedicato, nello
svolgimento delle mie attuali funzioni, da più di due anni, la più
convinta e appassionata attenzione e iniziativa. E' davvero in giuoco
il futuro del Paese : se l'Italia vuole evitare un'emorragia di
preziosi giovani talenti, che trovano riconoscimento all'estero, gli
investimenti nella ricerca - soprattutto - dovrebbero costituire una
priorità, anche nella allocazione delle risorse, pubbliche e
private".
"Dico ''dovrebbero'' perché in realtà le scelte pubbliche (e anche
quelle del sistema delle imprese) non sembrano riconoscere
tale ''priorità'', a cui troppe altre ne vengono affiancate - in
particolare quando si discute di legge finanziaria e di bilancio -
col risultato che già da anni non ci si attiene ad alcun criterio di
priorità e non si persegue un nuovo equilibrio nella distribuzione
delle risorse tra i diversi settori di spesa. Di qui le
preoccupazioni di fondo che spiegano la vostra ansietà, fatta di
gravi incertezze per l'avvenire vostro e della nazione. E'
indispensabile che su questi temi non si cristallizzi un clima di
pura contrapposizione, ma ci si apra all'ascolto reciproco, a una
seria considerazione delle rispettive ragioni".
"Il governo - scrive ancora Napolitano - ha ritenuto necessario e
urgente definire, fin dal giugno scorso, sia pure per grandi
aggregati, le previsioni di spesa per i prossimi tre anni, al fine di
rispettare l'impegno da tempo sottoscritto dall'Italia in sede
europea per l'azzeramento del deficit di bilancio e per la graduale,
ma netta e costante, riduzione del debito pubblico. Sono certo che
anche a voi non sfugge l'importanza strategica di questo obbiettivo,
il cui raggiungimento e' condizione per uno sviluppo di politiche
pubbliche meno pesantemente condizionato dall'onere del debito via
via accumulatosi".
"Tuttavia io auspico: 1) che si creino spazi per un confronto - in
sede parlamentare - su come meglio definire e distribuire nel tempo i
tagli ritenuti complessivamente indispensabili della spesa pubblica
tra i ministeri e i vari programmi, valutando attentamente l'esigenza
di salvaguardare livelli adeguati di spesa per la ricerca e la
formazione; 2) che a sostegno di questo sforzo, si formulino proposte
anche da parte di studenti e docenti, per razionalizzare la spesa ed
elevarne la qualità, con particolare riferimento all'Università,
dovendosi rimuovere distorsioni, insufficienze e sprechi che nessuno
può negare. E ciò sposta il discorso sulla tematica degli ordinamenti
e della gestione del sistema universitario: tematica sulla quale e'
atteso un confronto tra il governo e gli organismi rappresentativi
delle Università''.
"Occorre - conclude Napolitano - che tutte le istituzioni e le forze
sociali e culturali si predispongano senza indugio a tale confronto,
in termini riflessivi e costruttivi: dando prova, anche voi,
responsabilmente, di 'determinazione e intelligenza', come avete
scritto a conclusione della vostra lettera''.
 
Fonte: La Repubblica
|