15 Settembre, 2002
Tar sull*ampliamento dell*impianto Arvedi
Dichiarazioni del Sindaco Corada e del Presidente Torchio
Dichiarazione del Sindaco Corada sulla decisione del TAR riguardante l'ampliamento dell'impianto Arvedi
*Auspico che l'opera possa essere portata a compimento celermente con le giuste garanzie sul piano ambientale*
La sentenza con la quale il TAR di Brescia ha parzialmente accolto i
ricorsi contro il progetto di ampliamento dell'impianto Arvedi per la
produzione e la lavorazione dell'acciaio, collocato entro i confini del
Comune di Cremona e in gran parte in Comune di Spinadesco, si basa sulla
carenza o sull'insufficienza della motivazione con la quale la Regione
Lombardia ha escluso, per il progetto in questione, la necessità di VIA,
cioè di Verifica di Impatto Ambientale.
Questa decisione non inficia le motivazioni a suo tempo addotte dal
Comune di Cremona nella costituzione in giudizio contro i ricorsi
esaminati poi dal TAR di Brescia. Ricordo infatti che, costituendosi in
giudizio, il Comune di Cremona ha fatto presente innanzitutto il proprio
forte interesse verso l'iniziativa industriale dell'Acciaieria Arvedi
S.p.A., che comporta una ricaduta positiva per l'economia del territorio
cremonese, con il conseguente aumento dell'occupazione e nuove
opportunità di sviluppo per il settore terziario. Per quanto di
competenza il Comune di Cremona si è pertanto attivato, e si attiverà
anche in futuro, per favorire la realizzazione di un insediamento che
certamente può colmare, almeno in parte, il deficit di risorse
produttive e occupazionali che la città e la provincia stanno ormai da
tempo scontando e fare fronte all'attuale grave crisi economica. Il
Comune di Cremona auspica pertanto che tale importante opera possa
essere portata a compimento il più celermente possibile, naturalmente
con le giuste garanzie sul piano ambientale.
Come già è stato fatto da noi presente, l'ampliamento non è situato in
zona compresa nel Parco del Po e del Morbasco, dista anzi circa 1200
metri dai confini del Parco. La zona dello stabilimento è inoltre
esterna all'area SIC (Sito di Interesse Comunitario), anzi la distanza
dai confini del SIC è di circa 2 km, così come di circa 2 km è la
distanza dalla Zona di protezione speciale e di 3,5 km dalla zona
panoramica. Inoltre gli edifici sottoposti a vincolo sono situati a
notevole distanza dallo stabilimento. L'ampliamento dista oltre 450
metri dal Cavo Morbasco, la cui fascia di rispetto è di 150 metri.
L'intervento si inserisce infine in zona riservata dal Piano Regolatore
Generale agli insediamenti produttivi, ed in particolare in prossimità
del Porto Canale per utilizzare il trasporto via acqua.
Per questi motivi il Comune di Cremona ha ritenuto non fondata la tesi
dei ricorrenti secondo cui l'intervento sarebbe obbligatoriamente
soggetto alla procedura di Valutazione dell'Impatto Ambientale, ipotesi
basata sulla presunta soggezione dell'area a vincoli naturalistici che
nella fattispecie non sussistono.
Gian Carlo Corada, Sindaco di Cremona
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Dichiarazione del Presidente della Provincia Torchio in merito alla sentenza del Tar di Brescia sui ricorsi relativi all’ampliamento dell’Acciaieria Arvedi.
E’ motivo di moderata soddisfazione verificare come la delibera n. 151 del 4/4/2006 della Giunta Provinciale di Cremona resista al giudizio del Tar di Brescia. Tutto ciò rappresenta motivo di orgoglio per la capacità degli Uffici di motivare la scelta effettuata in modo preciso e puntuale, ma ciò detto bene comprendiamo e condividiamo lo sconcerto che ha determinato la decisione della giustizia amministrativa bresciana nel sistema economico, istituzionale e nel mondo del lavoro cremonese.
Le osservazioni da noi rese in materia ambientale, in presenza della “non assoggettabilità a Via” (Valutazione di Impatto Ambientale) espressa dalla Regione sulla pratica, facevano emergere, comunque, la necessità di opportuni approfondimenti di carattere ambientale onde garantire la sostenibilità dell’insediamento.
Abbiamo posto, inoltre, cinque prescrizioni aggiuntive, di carattere ambientale, sociale e culturale (indagine epidemiologica; piantumazione superficie estesa a bosco filtro a Spinadesco e Cavatigozzi; restauro della cascina Mulino, attenzione agli itinerari ciclopedonali, ecc)
Per ultimo abbiamo richiesto la predisposizione di un Piano d’Area tra i comuni di Cremona, Spinadesco e Sesto Cremonese che, in data successiva al ricorso al Tar, è stato redatto ed approvato. Tale Piano riorganizza l’intero territorio posto tra il porto di Cremona, il canale Navigabile e l’abitato di Spinadesco, quindi, di fatto, l’osservazione numero 28 della sentenza è superata dalla nuova strumentazione urbanistica adottata in variante al Piano territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) nel maggio del 2008 dal Consiglio Provinciale di Cremona con un solo voto contrario. La Provincia, quindi, ha già recepito tale unica osservazione del Tar nei nostri confronti.
Nel contempo mi sento di ringraziare nuovamente tutto il personale della Provincia che in due estati consecutive ha mantenuto il massimo livello di attenzione e professionalità per la migliore definizione dell’intero iter amministrativo della pratica, con l’intento di assicurare lo sviluppo compatibile del nostro territorio.
In tempi di incipiente crisi economica e recessione ci auguriamo che la decisione assunta dal Tar venga al più presto superata dal fattivo concorso di tutte le componenti della società Cremonese.
Giuseppe Torchio, Presidente della Provincia di Cremona
Cremona, 11 dicembre 2008
 
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