15 Settembre, 2002
La marea nera ha spezzato la corrente del golfo. Che succederà?
Sta morendo uno degli angoli del pianeta più noti e frequentati per le sue bellezze naturali,
La marea nera ha spezzato la corrente del
golfo. Che succederà?
Sta morendo uno degli angoli del pianeta
più noti e frequentati per le sue bellezze
naturali, ma, soprattutto, più delicati perché
da lì nasce la Corrente del Golfo, ossia
quella corrente marina che salendo verso
Nord mentre mitiga la temperatura a tutta
la costa atlantica degli Usa fino ad arrivare
alla costa occidentale dell'Inghilterra,
è un punto di riferimento ambientale fondamentale
per una gran parte della fauna marina.
I fatti:
- 20 aprile, esplode e dopo poi affonda,
a 70 km dalle coste della Luisiana la piattaforma
off shore della BP, Deepwater-Horizon con
11 morti. Ogni giorno 5000 barili di petrolio
(circa 800.000 litri) si riversano in mare.
- 6 luglio, il sito Internet dell'Agenzia
ANSA pubblica la seguente notizia: «ROMA
- La marea nera del Golfo del Messico ha
"spezzato" la Loop current, una
delle principali componenti della Corrente
del Golfo e uno dei motori che contribuisce
a riscaldarla. Lo segnala uno studio italiano,
secondo il quale è impossibile prevedere
come si evolverà la situazione, ma se questo
processo proseguirà, potrebbero esserci serie
conseguenze per la Corrente del Golfo, la
corrente calda che percorre l'Atlantico fino
al Nord Europa.»
- 7 luglio, da una inchiesta condotta da
Associated Press (http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=10&IDalbum=27785&tipo=VIDEO
Si viene a sapere che 27.000 pozzi petroliferi,
ignorati per decenni e mai ispezionati per
accertare se vi siano perdite in mare, sono abbandonati nei Golfo del Messico: un vero
e proprio "campo minato ambientale".
Il Circolo "AmbienteScienze" osserva
allora che per la politica mondiale dovrebbe
essere giunto il momento di chiedersi se
non sia il caso di mettere dei limiti alla
Crescita così come fino ad ora è stata concepita.
Non è più tollerabile per il suo perseguimento
mettere a rischio il delicatissimo ed insostituibile
equilibrio tra l'uomo e l'ambiente in cui
egli vive. Laddove questo succede, perché
non può essere ritenuto un reato contro la
stessa umanità?
Segnalazione di
Benito Fiori
Vicepresidente
Circolo Culturale AmbienteScienze
www.worldwewant.org
 
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