15 Settembre, 2002
Immigrazione a Cremona, tra pregiudizio e realtà
Presentati i dati sui flussi migratori e su abitudini e tendenze delle nuove popolazioni. Elevato il tasso di integrazione, tra i più alti d'Italia
Immigrazione a Cremona, tra pregiudizio e
realtà
Presentati i dati sui flussi migratori e
su abitudini e tendenze delle nuove popolazioni.
Elevato il tasso di integrazione, tra i più
alti d'Italia
Gli immigrati in provincia di Cremona hanno
superato le 30mila unità, pari all’8,5% della
popolazione, un dato più alto della media
nazionale. Di questi circa 26mila sono residenti.
Sono questi i dati emersi nel corso del convego
sull'immigrazione organizzato dalla Provincia
per presentare i dati del rapporto sull'immigrazione
strniera in provincia.
Nelle scuole gli alunni stranieri rappresentano
il 13% della popolazione scolastica, con
un picco del 15,8% nelle scuole primarie.
La presenza maggiore è nel Cremonese, seguita
dal Casalasco e dal Cremasco.
In media gli stranieri residenti sono nel
Cremonese da 6,7 anni. Il 19,3% sono proprietari
di casa, mentre l’incidenza dei ricoveri
ospedalieri è in calo, al 15,9% rispetto
al 18,4% del 2006.
Per quanto riguarda il lavoro, il 3,9% sono
disoccupati, mentre il 7,5% lavoratori autonomi;
le donne che lavorano sono il 31,6%, in lieve
calo. Hanno un reddito medio pro capite di
880 euro e mandano nei paesi d’origine quasi
18 milioni di uro di rimesse.
Il tasso di denuncia di stranieri in provincia
di Cremona è del 6,1% e dell’1,4% quello
di arresto. Il 57% dei detenuti della casa
circondariale di Cremona è straniero. C’è,
infine, una costante crescita della presenza
di donne e ormai si è vicini all’equilibrio
fra i sessi. Sono stabili da qualche anno,
poco sopra il 3 per mille, i matrimoni misti,
e sono più le donne straniere a contrarli
(5,4 contro 2 dei maschi). In netta diminuzione
il ricorso all’interruzione volontaria di
gravidanza da parte delle donne straniere.
Dal rapporto risulta che l'indice di integrazione
degli immigrati in provincia di Cremona è
a livello di assoluto primato: 7,8 su una
scala di 10, nonostante una forte ripresa,
nell’ultimo anno, del flusso migratorio verso
il nostro territorio, attestatosi al 22%
dopo due anni in cui si era dimezzato.
Per questo, il convegno di presentazione del Rapporto
sull’immigrazione aveva come titolo “Tra
pregiudizi e realtà”. Di fronte, infatti,
a una realtà che dice, e non solo a Cremona,
di un processo di integrazione che va comunque
avanti, permane e anzi si acutizza una percezione
negativa del fenomeno dell’immigrazione.
Il presidente Giuseppe Torchio, nel suo saluto
iniziale, ha rivendicato alla coesione sociale
del territorio e alle politiche inclusive
degli enti locali e delle organizzazioni
economiche e sociali il merito di aver costruito
una rete in grado di agire con obiettivi
condivisi.
Un esempio per tutti è l’Agenzia per l’inclusione
sociale degli immigrati, esperienza innovativa
anche in campo nazionale, inserita fra i
progetti del Patto per lo sviluppo e sostenuta
dalla Provincia, dall’Associazione industriali
e dai sindacati.
A monte di tutto c’è la ricerca di una conoscenza
scientifica del fenomeno migratorio, condotta
dall’Osservatorio provinciale. È sulla base
di tale conoscenza che si sviluppano i progetti
e le iniziative: il raccordo fra le progettualità
presenti sul territorio in materia di immigrazione,
il progetto di una rete provinciale di sportelli,
la promozione e il sostegno al Centro interculturale
Mondinsieme, la distribuzione della Costituzione
tradotta nelle dieci lingue più diffuse fra
gli immigrati, la partecipazione attiva al
Comitato e al programma “Tutti i diritti
umani per tutti” nel sessantesimo della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo.
Resta l’indice di criminalità ancora più
alto rispetto alla popolazione italiana,
ma, come dirà poi il Prefetto Tancredi Bruno
di Clarafond nel suo intervento, essa è da
attribuire in grande parte agli immigrati
irregolari.
Fonte: http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=115284
 
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