15 Settembre, 2002
A proposito della Tamoil di Giorgino Carnevali
Quando le filastrocche, meglio, le “istorie”….insegnano ad aprire gli occhi!
UN CURATO, LA “GEENT DE’ CREMUNA”. E’ MAI
POSSIBILE CHE CE LA DEBBANO RACCONTANO SEMPRE
SU “SOAVE”, A PROPOSITO DELL’INCHIESTA TAMOIL?
(Quando le filastrocche, meglio, le “istorie”….insegnano
ad aprire gli occhi!).
Si racconta di un curato tanto ignorante,
ma tanto ignorante, che non sapeva neppure
quanti giorni avesse una settimana. Per recitare
messa la domenica faceva buttare una fascina
di legna in un angolo. Quando di fascine
erano sette, voleva dire che era domenica,
giorno di messa. Ad ammonticchiare le fascine
provvedeva la perpetua. Successe che un giorno
la perpetua si dimenticò del servizio quotidiano
e, arrivata la domenica, il curato si rifiutò
di recitare messa perché le fascine erano
sei…! I fedeli cercarono in tutti i modi
di convincerlo dell’errore, ma inutilmente.
Sicchè si decisero a fare ricorso all’arcivescovo.
L’arcivescovo di persona si recò dunque in
quel paesello. Il buon curato si sentì mancare
la terra sotto i piedi, quando seppe di quella
visita pastorale. Ma gli venne in aiuto la
perpetua: “Lasci fare a me e non se ne pentirà,
signor curato”. Fece bollire un pentolone
d’acqua, proprio la mattina della visita
dell’arcivescovo, e versò tutta quell’acqua
bollente nell’acquasantiera. Arrivato l’arcivescovo
il curato gli si fece incontro e cominciò
a riferirgli che i paesani suoi erano malelingue,
gente senza rispetto, che in chiesa strillavano….”Insomma
Eccellenza, vedrà, vedrà con i suoi occhi
e sentirà con le sue orecchie”. Entrarono
dunque in chiesa e poco dopo cominciarono
a giungere i fedeli. Ad ogni segno di croce,
dopo aver tuffato la mano nell’acquasantiera,
si levavano alti gli strilli di dolore. E
il curato all’arcivescovo: “Dica, dica lei,
Eccellenza, sono io il matto o sono loro?”
L’arcivescovo, in buona fede, dovette convenire
che il curato era innocente. Rimproverò i
poveri paesani e ritornò in città.
Non so a voi, direttore, ma a me “mi” preme
tanto di voler accostare quei fedeli con
noialtri, “geent de’ Cremuna, bùna geent,
pover paisaaan”! E ci fanno pure passare
(pure!) per “matti”….loro, i nostri potentati!
Soprattutto “mi viene tanto” di accostare
quell’originale curato con i tecnici dell’Arpa
e dell’Asl. Mi sollecitate, direttore (forse?)
acciocché scenda nei dettagli? Potrei, vorrei
favorirvi con una spiegazione esaustiva,
maaa…“Adelante Pedro, adelante, con juicio”
(lasum peerder)! Non è necessario che aggiunga
altro, poiché la “battuta”, ovviamente solo
e solamente la mia battuta, volutamente simpatica
ed ironica, non intende mai rasentare l’offesa.
Maa….quanto mai significativo ed emblematico
appare l’intervento di quel signor curato,
il quale se la cava con un patetico e rocambolesco
: “….dica, dica lei, Eccellenza, sono io
il matto o sono loro?”. Come a dire: “Ma
questi cittadini cremonesi…non hanno proprio
capito nulla sull’andamento del monitoraggio
di Tamoil, soprattutto sulla contaminazione
da idrocarburi dei terreni circostanti! Quali
malelingue, che gente provocatoria, si dimenano
in continuazione. Per di più strillano, senza
alcun motivo apparente. Ma se è tutto, diciamo
tutto….sotto controllo. Noi siamo pronti
a scongiurare l’estensione dell’inquinamento
stesso!” MAH!!! Ed il ruolo di quell’Arcivescovo?
Che c’azzecca, dunque, quell’Arcivescovo
in tutta questa godibile istoria? Beh, se
fosse possibile, sorvoliamo su quell’Aricivescovo.
Altre sono le missioni che “ha” da compiere
(per esempio impartire LUI, di persona, il
Sacramento della Cresima, che altro non è
che la conferma del Battesimo!). Ho terminato
senza, tuttavia, tralasciare un piccolo particolare:
“eccioè” un accorato appello agli amici politici,
agli amici amministratori, agli amici di
Arpa ed Asl (amici “essifaperdire!). Riproponetevi
di effettuare una salutare passeggiatina
lungo l’argine che da Cremona, passando per
Cavatigozzi, raggiunge Spinadesco. Così,
giusto per “ammazzare” il tempo! Inebriatevi,
dunque, di tanto in tanto, del “profumo”
di quei luoghi. E….meno male che l’Osservatorio
Tamoil è sempre lì, pronto a vigilare ed
a osservare. Mentre noi, “geent de’ Cremuna”…sempre
pronti a lamentarci ed a strillare! Che ingrati,
questi cremonesi! A proposito, direttore,
lo sapevate che:
LA SALUTE NON E’ TUTTO, MA SENZA LA SALUTE
TUTTO E’ NIENTE?
giorgino carnevali
 
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