15 Settembre, 2002 Pronti alla mobilitazione contro l’ecomostro di Caravaggio Torchio: “Ricorreremo anche al Consiglio di Stato”. Attesa per la decisione della Regione
Dopo la sentenza del Tar che ha riammesso
la cava da tre milioni di metri cubi
Pronti alla mobilitazione contro l’ecomostro
di Caravaggio
Torchio: “Ricorreremo anche al Consiglio
di Stato”. Attesa per la decisione della
Regione
“Con la sentenza del Tar di Milano che ha
accettato il ricorso dell’impresa edile Cividini
Spa contro la delibera del Consiglio Regionale
nella parte in cui si prevedeva l’esclusione
della mega cava di Caravaggio dal piano della
provincia di Bergamo torna ad incombere sul
nostro territorio la minaccia di un ecomostro
che prevede l’estrazione di tre milioni di
metri cubi di materiali inerti, con le conseguenze
catastrofiche che tale impianto potrebbe
avere sul sistema irriguo dell’Alto Cremasco,
alimentato in gran parte dai fontanili e
dalle risorgive di cui la cava, con il grande
lago che formerebbe, potrebbe provocare una
forte riduzione della portata (già ridotta
da 22 a 14 metri cubi/secondo) se non addirittura
il disseccamento. Le medesime conseguenze
sono previste anche per il Sacro fonte del
Santuario di Caravaggio. Un fatto è sicuro:
non ci fermeremo e proseguiremo la battaglia
regale costituendoci anche al Consiglio di
Stato, fatte salve le decisioni che la Regione
vorrà e potrà intraprendere per adeguare
i propri atti amministrativi a quanto previsto
nella sentenza del Tar. Già nella giunta
di martedì delibereremo in tal senso. Spero
che la Regione voglia fare altrettanto, mentre
il comune di Caravaggio sin da quando era
guidato dal sindaco leghista Ettore Pirovano
non si è mai opposto”. Netta e decisa la
reazione del presidente della Provincia,
Giuseppe Torchio alla notizia che giunge
da Milano che commenta mentre a Roma sta
partecipando al pellegrinaggio della diocesi
di Crema con il vescovo, mons. Oscar Cantoni.
La sentenza precisa che si è ravvisato “il
difetto di motivazione (da parte della Regione)
del provvedimento impugnato” e aggiunge che
“resta ovviamente salvo il potere del Consiglio
regionale di determinarsi nuovamente sull’argomento”.
La battaglia politica che si è svolta nei
mesi scorsi per eliminare questa minaccia
ha visto in campo gli Enti Locali, le Associazioni
di Categoria, il mondo agricolo e ambientalista,
i più alti livelli istituzionali, i partiti
ed i cittadini e anche comitati spontanei
appositamente nati. Le stesse diocesi di
Cremona e Crema si sono mobilitate per scongiurare
la creazione della mega cava.
“Gli interessi privati sottesi ad una tale
operazione non si sono piegati a ciò che
gli Enti Locali e le popolazioni interessate
hanno deciso ma hanno preferito usare tecnicismi
giuridici, che la legge consente ed ammette,
cercando di rientrare in ciò da cui erano
stati esclusi” aggiungono gli assessori Agostino
Savoldi e Giovanni Biondi “dovremo essere
pronti ad affiancare alla protesta Istituzionale
anche manifestazioni eclatanti. Sia chiaro
che non arretreremo di un passo e non ci
fermeremo: presenteremo ricorso al Consiglio
di Stato ed un esposto al Ministero dell’Ambiente
per danno ambientale”.
“Ora verificheremo come si muoverà la Regione”
conclude Torchio, “e in assenza di azioni
concrete siamo pronti alla mobilitazione
generale e pubblica coinvolgendo tutti i
cittadini”.