15 Settembre, 2002
Dario Franceschini ha presentato le linee programmatiche per la segreteria del Pd
Le parole chiave per il PD e per l’Italia. Attorno a noi sta cambiando tutto.
Dario Franceschini ha presentato le linee
programmatiche per la segreteria del Pd
Le parole chiave per il PD e per l’Italia.
Attorno a noi sta cambiando tutto.
Tutto corre nell’economia, nell’informazione,
nelle nostre vite.
E questa velocità sempre più folle sembra
travolgere le nostre certezze, come se ci
togliesse ogni appiglio, come se ci togliesse
fiato, spingendo anche noi a correre.
A correre senza una meta, a correre perché
tutto si consuma in fretta attorno a noi
e quindi bisogna vivere in fretta.
Sembriamo condannati a vivere nel presente,
incapaci di guardare lontano, nelle nostre
vite individuali come nelle scelte collettive
e nella politica.
Incapaci di programmare, di fare oggi una
scelta che non darà frutti domani ma fra
qualche anno, per noi o per chi verrà dopo
di noi.
E’ come camminare guardando la terra che
si calpesta anziché tenendo lo sguardo sull’orizzonte
che si vuole raggiungere.
E’ stato il modello di globalizzazione che
è apparso trionfalmente vincente e indistruttibile
sino alla crisi di settembre, a trascinarci
in questo incapacità di cercare il futuro.
I miti della crescita inarrestabile, della
competizione e del mercato senza regole,
hanno spinto a costruire sulla sabbia, a
volere tutto e subito, perché tutto è sembrato
possibile e facile.
In effetti, il mondo emerso dal crollo del
Muro di Berlino, il mondo del terzo millennio,
è un mondo che si è messo a correre, come
mai era successo prima.
In meno di un quarto di secolo, il prodotto
globale è raddoppiato due volte. In questo
stesso periodo, in Asia, 400 milioni di persone
sono uscite dalla povertà. Tra il 2003 e
il 2007, il reddito medio mondiale è cresciuto
ad un ritmo superiore al 3 per cento annuo,
il tasso più alto dell'intera storia umana.
La crescita dell’economia mondiale, sino
alla crisi, è stata impetuosa, come mai era
stata prima. Ma è stata anche il frutto di
una contraddizione profonda.
E’ stata alimentata da tre grandi, crescenti
debiti americani: l’indebitamento delle famiglie,
il deficit commerciale, il debito pubblico,
cui va aggiunto un quarto debito: quello
energetico ed ambientale con i suoi enormi
costi, in termini ecologici e climatici.
La crescita costruita scaricando il benessere
raggiunto nel presente sulle prossime generazioni,
sul futuro dei nostri figli e dei nostri
nipoti.
Dunque la crisi nella quale l’economia globale
è entrata nell’ultimo anno, al di là dei
fattori contingenti che l’hanno provocata,
è la crisi di un modello di capitalismo,
miope e profondamente egoista.
Il modello che, esplodendo, ha consegnato
al mondo il gigantesco problema di riorganizzare
il sistema economico mondiale su basi meno
squilibrate, cioè senza accumulare debito,
senza penalizzare chi verrà dopo di noi.
E’ stato detto che il populista pensa alle
prossime elezioni, il riformista alle prossime
generazioni.
Il Comitato DARIO FRANCESCHINI
Via del Tritone, 87
00187 Roma
Tel. 06.99345555
e-mail: comitato@dariofranceschini.it
In alelgato il testo completo del discorso
di Dario Franceschini.
 
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