15 Settembre, 2002
Il commercio come vettore di sviluppo territoriale di Claudio Pugnoli
Sono due i progetti promossi da ASCOM, dalla Provincia di Cremona e dalla Camera di Commercio e presentati, alla fine di luglio, in Regione, per concorrere al bando "Distretti del Commercio per la competitività e l'innovazione dei sistemi distributivi...
Il commercio come vettore di sviluppo territoriale
di Claudio Pugnoli
Sono due i progetti promossi da ASCOM, dalla
Provincia di Cremona e dalla Camera di Commercio
e presentati, alla fine di luglio, in Regione,
per concorrere al bando "Distretti del
Commercio per la competitività e l'innovazione
dei sistemi distributivi nelle aree urbane
della Lombardia".
Il primo, dal nome "Sulle vie dell'Adda
tra innovazione e tradizione" vede protagonisti
i comuni di Pizzighettone, Crotta d'Adda,
San Bassano e Formigara; il secondo è un'aggregazione
tra Soresina, Annicco, Genivolta, Castelleone,
Soncino e Trigolo. Entrambi i documenti sono
stati redatti dall'architetto Valeria Lorenzelli.
Il bando destinava alla provincia di Cremona
una quota massima di 800 mila Euro: la partecipazione
rappresenta, dunque, un'occasione importante
per il rilancio dell'economia locale. Ma
non è certo un caso se hanno risposto proprio
le realtà dove l'Associazione è maggiormente
presente. Buona pare del merito deve, dunque,
essere riconosciuta a Claudio Vaccari, vicepresidente
vicario di ASCOM: spendendosi in prima persona
ha costruito quella fitta e proficua rete
di relazioni fra pubblico e privato che è
condizione irrinunciabile perla partecipazione
al bando.
Il finanziamento regionale consiste, infatti,
in un contributo fino a un massimo del 50
percento delle spese per la comunicazione
e il marketing di distretto, la promozione
e l'animazione, gli interventi strutturali
di qualificazione urbana, l'accessibilità
e la mobilità, la sicurezza e la gestione
di servizi in comune.
Rappresenta, dunque, l'occasione giusta per
lo sviluppo del commercio di vicinato in
un'ottica più competitiva.? un piccolo commercio
volano di sviluppo e di aggregazione sociale
che, nel contempo, rivitalizza centri urbani
a vantaggio dei residenti e dei turisti.
L'idea strategica e innovativa dei distretti
urbani del commercio è l'individuazione di
un ambito territoriale nel quale cittadini,
imprese, realtà sociali liberamente aggregati
e collaboranti siano in grado di fare del
commercio e dei servizi, il fattore di integrazione
e valorizzazione di tutte le risorse.
Puntare sui distretti vuol dire puntare su
un cambiamento di mentalità e di cultura,
soprattutto per gli Amministratori. Con la
Provincia di Cremona e la Camera di Commercio
si sono realizzate delle sinergie preziose.
La coalizione guidata da Massimiliano Salini
ed i tanti Sindaci che hanno aderito al progetto,
hanno saputo riconoscere l'importanza delle
competenze dei commercianti ed il loro ruolo
all'innalzamento del livello di qualità della
vita, nei centri maggiori come nei più piccoli.
Altrettanto dicasi della Camera di Commercio,
Ente preposto a favorire lo sviluppo economico
delle imprese.
La costruzione del Distretto voluta da Reg
ione Lombardia attraverso il bando ha, dunque,
finalmente dato voce ai commercianti: gli
attori principali della progettazione "preventiva"
delle città e dei paesi.
Infatti, durante le riunioni, sono stati
proprio i commercianti a proporre il coordinamento
tra il miglioramento estetico delle proprie
attività, insegne, tende e facciate e il
miglioramento urbanistico con progetti di
fioritura e arredo urbano, scenari di illuminazione
artistica dei centri storici ed eventi. La
capacità della categoria ha contagiato le
Amministrazioni Locali, creando un circolo
virtuoso di reciproca convinzione. La strada
è dunque segnata. Il programma di interventi
dei Distretti Diffusi con a capo Soresina
e Pizzighettone si caratterizzerà per la
forte partecipazione e il riconoscimento
del ruolo dei commercianti.
Ecco perché Ascom, Provincia, Camera di Commercio
e i Comuni coinvolti hanno inaugurato un
percorso innovativo, che punta a promuovere
la cultura dell'aggregazione per cambiare
il volto e le modalità del commercio nei
centri urbani. Il bando stesso, peraltro,
sottolineava il ruolo delle associazioni
di categoria, la loro presenza all'intemo
del partenariato indicandola come requisito
necessario per la presentazione dell'Accordo
di Distretto e di conseguenza per l'ammissibilità
del progetto.
Ma l'insieme dei Comuni rappresenta anche
un nuovo modello di govemance territoriale
grazie ad una rinnovata alleanza tra commercio
e territorio intesa, analogamente a quanto
già avviene nell'esperienza di cooperazione
dei distretti industriali, alla centralizzazione
di servizi come sicurezza, arredo urbano,
marketing e promozione.
La competitività di un territorio si gioca,
oltre che su fattori e qualità proprie dei
singoli operatori, anche sulla capacità di
Istituzioni e privati di fare sistema e di
organizzare un'offerta integrata di qualità,
valorizzando le rispettive sinergie e complementarità:
tali leve competitive risultano tanto più
agevoli da attivare ed efficaci quanto più
si sia in presenza di un contesto multisettoriale
attrattivo e integrato, atto a sostenere
l'offerta commerciale con reciproci benefici.
In tale ottica, riacquista piena vitalità
lo storico legame tra commercio e Territorio
e si evidenzia come la ricca e millenaria
tradizione commerciale urbana di una realtà
come quella lombarda, rappresenti oggi una
poderosa forza competitiva per la qualificazione
del sistema economico e sociale cremonese.
 
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