15 Settembre, 2002
Il cosiddetto Piano casa della Regione di Agostino Alloni
Piano Casa regionale: appello ai sindaci per escludere interventi sui centri storici
Il cosiddetto Piano casa della Regione di
Agostino Alloni
Piano Casa regionale: appello ai sindaci
per escludere interventi sui centri storici
Lombardia prevede la possibilità di demolizioni
e ricostruzioni aumentando fino
al 30 per cento la volumetria , senza tener
conto del contesto edilizio in cui si trovano
gli edifici e della programmazione urbanistica.
Lo fa, secondo Formigoni e soci, per sostenere
un nebuloso programma di risparmio energetico.
La stessa legge prevede però che i Comuni,
con delibera consiliare, possano escludere
dalla sua applicazione alcune zone.
Ma lo devono fare entro il 15 ottobre!
Mancano pochi giorni, e molti consigli comunali
sono già convocati.
Mi appello a loro, a tutti i consiglieri
affinché agiscano, nella loro funzione
di rappresentanti dei cittadini, per tutelare
il territorio dagli effetti devastanti che
l’applicazione senza limiti della legge regionale
potrebbe avere, ed anche per far sì che
non venga gettato al vento il grande lavoro
fatto negli anni scorsi, durante i quali
è stata
costruita una pianificazione urbanistica
del territorio provinciale che offre possibilità
di
espansione ragionevoli, concordate e condivise,
facendosi carico di tutelare centri storici,
ambiti agricoli, emergenze monumentali e
paesaggistiche.
Una pianificazione di cui i Comuni stanno
tenendo conto nell’elaborazione dei loro
Piani di Governo del Territorio.
Un appello particolare ai Sindaci dei Comuni
più grandi, a partire da Cremona, Crema e
Casalmaggiore, affinché pongano particolare
attenzione nell’escludere i loro centri storici
dalla applicazione della norma.
Ma non solo. Occorre che anche i Comuni rurali
della nostra provincia, che sono tantissimi,
deliberino l’esclusione degli ambiti agricoli
ancora riconoscibili dal punto di vista architettonico
e storico. Il “Piano Casa” lombardo è un
errore anche perché cade sulla testa dei
Sindaci e dei Consigli Comunali proprio nel
momento in cui tutti i 115 Comuni Cremonesi
hanno avviato formalmente le procedure di
elaborazione dei Piani di governo del territorio
e, dove circa
la metà, lo hanno già approvato e adottato.
Formigoni – Rossoni e Boni dovevano tenere
conto di questa situazione e consentire norme
edilizie certamente più flessibili, ma gestite
attraverso la pianificazione urbanistica
locale. Dovevano poi agevolare concretamente,
anche con sostegni economici, l’effettivo
risparmio energetico attraverso lo strumento
della certificazione.
Agostino Alloni
Consigliere provinciale del Pd
membro della Commissione Territorio
 
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