15 Settembre, 2002
Inaugurazione della XXX edizione della rassegna *Spazionovecento*
Mercoledì 14 ottobre, ore 21 nell’Auditorium della Camera di Commercio di Cremona
L'Associazione Culturale Gruppo Musica Insieme
di Cremona è lieta di
invitare la SV al Concerto dell' *Orchestra
dei Pomeriggi Musicali di Milano
* che si terrà
*mercoledì 14 ottobre, ore 21***
*nell’Auditorium della Camera di Commercio
di Cremona*
ed inaugurerà la XXX edizione della rassegna
*Spazionovecento*
*Programma
*Béla Bartók*
Danze popolari rumene, Sz. 68 (1917)
1. Joc cu bata (Danza col bastone). Molto
sostenuto
2. Braul (Danza in tondo). Allegro
3. Pe loc (Danza sul posto). Moderato
4. Buciumeana (Danza del corno di Bucium).
Andante
5. Poarga romaneaska (Polka). Allegro
6. Maruntel (Danza veloce I). Allegro
7. Maruntel (Danza veloce II). Allegro vivace
*Franco Donatoni*
Eco (1986)
*Igor Stravinskij*
Suite da Pulcinella (1922)
(da G. B. Pergolesi)
1. Sinfonia
2. Serenata
3. Scherzino-Allegro-Andantino
4. Tarantella
5. Toccata
6. Gavotta con due Variazioni
7. Vivo
8. Minuetto-Finale
L'interesse di Bartók per la musica popolare
è testimoniato sia dalle
ricerche sistematiche sulle autentiche radici
paesane del folclore magiaro e
centro-orientale, sia dallo studio di questo
patrimonio etnico, sia infine
dalla rielaborazione e ricreazione di esso
nella propria opera compositiva.
La versione per orchestra delle *Sette danze
popolari rumene*, scritte per
pianoforte nel 1915 e strumentate due anni
dopo, costituisce il compimento
di questa fase e l'inizio di più estese relazioni
fra la tradizione popolare
e la personale appropriazione di essa da
parte del compositore. Si potrebbe
dire che con questa versione Bartók passa
a una nuova fase nel suo rapporto
con la musica popolare, in cui a un intento
conoscitivo subentra un intento
artistico. Proprio per evitare un innalzamento
improprio del tono originale,
il compositore sceglie un organico ridotto,
riprendendo l'esempio
dell'orchestrina di paese. La ricerca timbrica
diviene così preminente
oscillando fra la ricostruzione di un paesaggio
sonoro popolare e la
modernità, che aggiunge tratti e figure inediti
a quel paesaggio senza però
tradirne lo spirito.
Finito di comporre nel gennaio 1986, *Eco*
adotta come organico un’orchestra
di tipo haydniano. Il titolo allude a una
serie di rimandi fra le varie
sezioni che compongono il brano. L’apertura
è caratterizzata dal contrasto
fra lo staccato di due oboi e il legato di
due violini che ne riverberano
le altezze. Questo materiale di base fa scattare
un gioco di echi fra
violini e fiati, ripreso successivamente
dagli altri strumenti. L‘effetto
sonoro alterna momenti di incessante pulsazione,
che creano una specie di
magma sonoro, a momenti in cui emerge l’abile
gioco di permutazioni che dà
vita ai vari rimandi della composizione.
Ne consegue un puro godimento
sonoro, basato su risonanze che sembrano
in alcuni momenti andare
addirittura oltre i presupposti concettuali
legati alla scrittura musicale
di Donatoni.
Scritto tra il 1919 e il 1920, *Pulcinella*
è la prima composizione del
periodo neoclassico di Stravinskij (dalla
cui denominazione l'autore prese
tuttavia sempre le distanze), che con quest'opera
abbandona del tutto il
principio ispiratore della tradizione popolare
russa e pone alla base del
processo di scrittura forme o materiali attinti
direttamente dal passato. Il
materiale tematico è tratto interamente da
musiche al tempo attribuite a
Pergolesi (parte si rivelarono invece di
Domenico Gallo e Fortunato
Chelleri) di cui Stravinskij modificò alcuni
elementi, tra cui in
particolare l'orchestrazione, ottenendo effetti
talora parodistici. Il
lavoro fu commissionato da Sergej Diaghilev,
il geniale impresario dei
Balletti russi; Pablo Picasso curò l'allestimento
della prima
rappresentazione. La stilizzazione del materiale
antico secondo il
linguaggio stravinskiano è operata con crescente
intensità, specie nella
ricchezza ed incisività ritmica e nelle peculiarità
armoniche e tonali, ove
di frequente si percepiscono i tratti distintivi
delle sue opere precedenti.
L’*Orchestra I Pomeriggi Musicali *nacque
nell’immediato secondo dopoguerra
in una Milano tutta presa dal fervore della
ricostruzione: fu il frutto
dell’incontro tra due uomini d’eccezione,
l’impresario teatrale Remigio
Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo.
Il primo concerto
dell'orchestra, il 27 novembre 1945, accostando
Mozart e Stravinskij,
Beethoven e Prokofjev, inaugurò una formula
coraggiosa che la portò al
successo.
Notevole è il numero delle future celebrità
che sono state consacrate dai
Pomeriggi: un albo d’oro che comprende Claudio
Abbado, Leonard Bernstein,
Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele
Campanella, Giuliano Carmignola,
Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo
Chailly, Daniele Gatti,
Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini,
Vittorio Gui, Natalia Gutman,
Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander
Lonquich, Alexander Igor
Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo
Muti, Hermann Scherchen,
Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore
Accardo, Antonio Ballista,
Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino,
Dino Ciani, Severino
Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff,
Nathan Milstein, Massimo Quarta,
Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi.
Dal 2009 la direzione artistica è affidata
a Ivan Fedele, mentre Antonello
Manacorda continua a ricoprire il ruolo di
direttore musicale
dell’orchestra.
L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la
sua attività principalmente a
Milano e nelle città lombarde, mentre in
autunno contribuisce alle stagioni
liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como,
Cremona, Mantova, Pavia, e
alla stagione di balletto del Teatro alla
Scala. Invitata nelle principali
stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra
ha conquistato platee
internazionali. Recentemente ha riscosso
lusinghieri successi in Spagna,
Portogallo, Tunisia, Francia, Germania, Svizzera,
Turchia e Austria.
*Sandro Naglia,* nato nel 1965, si è diplomato
in Canto presso il
Conservatorio di Pescara e laureato in Lettere
presso l'Università di Roma
"La Sapienza". Come tenore ha esordito
nel 1987 al Teatro Carcano di Milano
ne *El retablo de Maese Pedro* di Falla diretto
da G. Grazioli e nel 1989 si
è distinto nel *Vespro della Beata Vergine*
di Monteverdi diretto da J. E.
Gardiner, inciso per la DG-Archiv. Da allora
ha cantato in Europa, America,
Asia e Oceania (Acc. Naz. di S. Cecilia,
Concertgebouw Amsterdam, Wiener
Musikverein, Konzerthaus Berlin, Edinburgh
Festival, Festival delle Fiandre,
Filarmonica di S. Pietroburgo, Lincoln Centre
i New York, stagioni dei
teatri d’opera di Roma, Bologna, Venezia,
Palermo, Monte-Carlo) in un
repertorio che spazia dalla musica Rinascimentale
e Barocca (eseguita spesso
con ensemble specializzati nella prassi esecutiva,
tra cui il Concerto
Italiano e La Venexiana) al Novecento fino
alle esperienze contemporanee. Ha
cantato sotto la direzionedi Sir J.E. Gardiner,
S. Preston, G. Gelmetti, G.
Ferro, M. de Bernart, S. Bedford, C. Desderi.
Ha inciso quaranta dischi per
DG- Archiv, Opus 111, Glossa, Arts e altre
case discografiche. Nel 2000 ha
iniziato lo studio della direzione d’orchestra
perfezionandosi
successivamente con N. Samale, D. Rouits
e, in Bulgaria, con D. Pavlov. Ha
esordito come direttore nel 2001 con il *Combattimento
di Tancredi e
Clorinda* di Monteverdi. Da allora ha diretto
musiche di Vivaldi, Handel,
Pergolesi, Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann,
Cajkovskij, Dvorak,
Sibelius, Stravinskij.
In Italia, Bulgaria e Australia. Nel 2007
ha diretto *L’Orfeo* di Monteverdi
allo Spring Early Music Festival di Melbourne.
*In collaborazione con:*
Comune di Cremona
Provincia di Cremona
Camera di Commercio Industria Artigianato
e Agricoltura di Cremona
Fondazione Walter Stauffer
Università di Pavia - Facoltà di Musicologia
Associazione Nazionale Costruttori Edili
- Cremona
Associazione musicale Dèdalo Ensemble - Brescia
Festival Eterotopie, altri luoghi - Mantova
ing. Luigi Lacchini
gli Amici del Gruppo Musica Insieme
Gruppo Musica Insieme
via Orlandelli 40/b
26035 Pieve San Giacomo (CR)
tel. 0372 64699
tel. 0372 27268
 
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