15 Settembre, 2002
ROSARNO contro la schiavitù e la violenza per la dignità dei lavoratori migranti
Per una nuova convivenza civile .Tutti i diritti umani per tutti!
ROSARNO contro la schiavitù e la violenza
per la dignità dei lavoratori migranti
Per una nuova convivenza civile .Tutti i
diritti umani per tutti!
alla rivolta si risponda con il confronto
e con i fatti:
casa salute diritti a tutti i cittadini
permesso di soggiorno per motivi umanitari
ai migranti
basta sfruttamento, basta caporalato mafioso,
basta apartheid
giustizia e legalità per una integrazione
sociale multietnica
fermiamo la barbarie, affermiamo la civiltà!
Quello che sta accadendo a Rosarno in queste
ore richiama tutti - Governo, Istituzioni
e Società Civile - alla massima responsabilità.
Basta criminalizzazioni mediatiche, ipocrisia
cinica, strumentalizzazioni irresponsabili.
Bisogna innanzitutto adoperarsi perché la
ribellione di centinaia di esseri umani,
costretti a vivere nel degrado più estremo
e a lavorare in condizioni di schiavitù,
non degeneri in ulteriori atti di violenza,
perchè non si approfondiscano contrapposizione,
paura e odio. Le autorità locali e nazionali,
le organizzazioni sociali che lavorano a
fianco dei migranti devono intervenire innanzitutto
per riportare la calma, ripristinando le
condizioni per l'apertura di un confronto
con e tra tutti coloro che nella cittadina
vivono, italiani e stranieri.
Fermare la spirale di violenza è la precondizione
per ricostruire su basi nuove una indispensabile
convivenza pacifica.
Ma per poterlo fare in maniera efficace,
occorrono da subito interventi concreti che
spezzino la schiavitù e assicurino condizioni
di vita dignitose per i lavoratori migranti.
Chiediamo che le istituzioni intervengano
immediatamente per porre fine alla vergogna
dell'apartheid, risolvendo l'emergenza abitativa
e sanitaria, ristabilendo diritti e legalità
nei rapporti di lavoro, garantendo una vita
civile a tutti i cittadini e riaffermando
così le basi fondamentali di una comunità
umana.
E' dunque necessario che vengano concessi
i Permessi di Soggiorno per motivi umanitari.
Sarebbe davvero inaccettabile se l'esito
di quel che è successo, dopo sfruttamento
e deprivazioni, fosse una deportazione di
massa.
Poi, superata l'emergenza, bisognerà programmare
un lavoro permanente nel territorio per costruire
inclusione e coesione sociale, avviando percorsi
di accoglienza e di integrazione individualizzati
che mettano ciascun essere umano nelle condizioni
di costruirsi un futuro dignitoso nel nostro
Paese.
La spirale drammatica, estrema ma emblematica,
dei fatti di Rosarno è l'ennesimo frutto
avvelenato di politiche ingiuste e fallimentari,
ipocrite e ottuse, colpevolmente disumane.
Il ministro Maroni ha dichiarato che quanto
è successo è frutto di un "eccessivo
lassismo" verso i "clandestini".
Noi pensiamo che clandestino in quella regione
sia lo Stato, che ha consegnato, lì come
in tante altre parti d'Italia, il territorio
alle mafie, lasciando sole le comunità locali.
Le mafie impongono così le loro regole, lucrando
sulla pelle di lavoratori che le politiche
di questi anni hanno privato dei più elementari
diritti umani e civili. Migliaia di "non
persone", esposte all'arbitrio, alla
violenza razzista, alla discriminazione sancita
per legge, a brutali intimidazioni come quella
di ieri.
La Legge Bossi-Fini e il cosiddetto Pacchetto
"Sicurezza", impedendo di fatto
gli ingressi regolari, si stanno dimostrando
i migliori alleati degli interessi della
criminalità organizzata, che controlla il
traffico di esseri umani, dispone di una
quantità enorme di manodopera in nero, senza
tutele, costretta all'irregolarità e dunque
impossibilitata a denunciare gli aguzzini.
Queste politiche propagandano legalità ma
generano clandestinità, promettono sicurezza
ma producono barbarie. Negando un presente
multietnico negano il futuro a tutti noi.
Oggi tocca a Rosarno, e domani? Fermiamoli!
Prima che sia davvero troppo tardi.
Fonte Arci Cremona
 
|