15 Settembre, 2002
Silvia Dernini: mamma, lavoratrice, studentessa
Tra impegni lavorativi e familiari è riuscita a laurearsi in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio
Silvia Dernini: mamma, lavoratrice, studentessa
Tra impegni lavorativi e familiari è riuscita
a laurearsi in Ingegneria per l'Ambiente
e il Territorio
Tra impegni lavorativi e familiari sei riuscita
a laurearti in Ingegneria per l'Ambiente
e il Territorio. Prima di tutto parliamo
di te. Lavoro e famiglia.
Lavoro nel settore pubblico, sono perito
ecologo presso il settore ambiente della
Provincia di Cremona. Mi sono occupata per
i primi anni delle istruttorie tecniche relative
al rilascio delle autorizzazioni agli scarichi
in acque superficiali, attualmente gestisco
le istruttorie tecniche relative al rilascio
delle autorizzazioni alle emissioni.
Sono sposata, ho due bambine, Ilaria di sette
anni e Agata di due.
Cosa ti ha spinto ad iscriverti all'università
a 33 anni?
Sicuramente la tipologia e gli argomenti
trattati nel mio lavoro sono stati importanti,
ma credo che la motivazione principale sia
la mia prima figlia, la sua freschezza, la
curiosità con cui una bimba di un anno osserva
il mondo e impara in modo semplice e naturale.
Credo veramente che a quell'età siamo tutti
piccoli scienziati, con tanta voglia di metterci
alla prova e con quella giusta dose di incoscienza
necessaria ad affrontare una sfida.
Come ti sei organizzata?
Ho cercato di impegnarmi in modo costante
mantenendo un buon ritmo di studio e frequentando
il più possibile le lezioni e il tutoring.
Il giorno era dedicato alle lezioni e al
lavoro, la notte e i weekend allo studio.
Ho utilizzato le 150 ore annuali di diritto
allo studio previste dall'art.15 del C.C.N.L.
2000 per frequentare le lezioni e le ferie
quasi interamente per studiare e per frequentare.
Fondamentale è stata la presenza nella mia
città della sede di studio, questo mi ha
permesso un enorme risparmio di tempo ed
energie. Mi sono dotata di scooter per minimizzare
i tempi dei tragitti casa, lavoro, università.
La giornata durante il semestre era suddivisa
principalmente così: accompagnavo la bimba
a scuola, alle ore 8.00 ero in ufficio fino
alle 9.30 - 10, dopodichè in università per
le lezioni. Se previste anche nell'orario
pomeridiano rimanevo in università, altrimenti
mi recavo al lavoro alle 13 e continuavo
fino al termine dell'orario pomeridiano in
ufficio (ho sempre utilizzato anche la pausa
pranzo). Alle 17 rientravo a casa passando
a prendere le bimbe, giochi e racconti della
giornata e cena tutti insieme con loro e
poi, una volta messe a nanna le bimbe si
cominciava a studiare. In questa organizzazione
ho sempre avuto il completo appoggio di mio
marito ed il suo enorme contributo nella
gestione delle faccende domestiche. Preparare
alcuni esami ha richiesto un enorme sforzo.
Ho ancora il netto ricordo della montagna
(non è un eufemismo..) di indumenti da stirare
che mi ha accolto al mio rientro a casa al
termine dell'esame di analisi matematica.
In questi casi la determinazione è stata
fondamentale. Vi sono momenti in cui mollare
tutto e tornare ad una vita normale era il
desiderio più grande, ma anche in questi
casi lo sforzo già compiuto fino a quel punto
mi ha aiutato a non rendere vani i sacrifici
miei e della mia famiglia.
Ti sei laureata lo scorso Settembre. La laurea
ha soddisfatto le tue aspettative?
La laurea è stata una grande soddisfazione,
ma anche alla mia età rimane sempre un punto
di partenza e non di arrivo, non mi aspettavo
un cambiamento immediato. Le conoscenze acquisite
hanno modificato ed ampliato l'approccio
e le metodiche di svolgimento del mio lavoro.
Credo fortemente nelle opportunità che potrò
cogliere nel futuro grazie a questo titolo
di studio.
fonte: newsletter@cremona.polimi.it
 
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