15 Settembre, 2002 Petrolio nel Lambro e nel Po. Interrogazione di Luciano Pizzetti. Delinquenziale episodio di sversamento di una grande quantità di idrocarburi nel fiume Lambro
Petrolio nel Lambro e nel Po. Interrogazione
di Luciano Pizzetti.
Delinquenziale episodio di sversamento di
una grande quantità di idrocarburi nel fiume
Lambro che rischia di produrre rilevanti
ricadute ambientali sul bacino del Po
Sul delinquenziale episodio di sversamento
di una grande quantità di idrocarburi nel
fiume Lambro che rischia di produrre rilevanti
ricadute ambientali sul bacino del Po, Luciano
Pizzetti con altri colleghi Deputati del
Partito Demo-cratico ha presentato al Governo
l'allegata interrogazione chiedendo una rapida
risposta in Commissione.
Interrogazione a risposta in Commissione
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Per sapere - premesso che
nelle prime ore di martedì 23 febbraio 2010
ignoti hanno aperto i collettori di collegamento
di tre cisterne del deposito della raffineria
in dismissione Lom-barda Petroli di via Raffaello
Sanzio a Villasanta (MB);
questa criminale manomissione ha causato
la fuoriuscita di almeno 7000 me-tri cubi
di gasolio e olio combustibile, che per buona
parte sono finiti nel vicino fiume Lambro.
Gli idrocarburi si sono riversati prima in
un vascone e poi nel condotto fognario, causando
il blocco del depuratore dell’alto Lambro
di Mon-za e il conseguente sversamento nel
fiume;
il fiume Lambro è un fiume lombardo tributario
di sinistra del fiume Po e da anni è interessato
da un’opera di recupero ambientale e disinquinamento
del-le proprie acque e tutelato nel suo tratto
settentrionale dal Parco della Valle del
Lambro fino alla sua entrata nel territorio
della città di Monza;
l’area industriale della Lombarda Petroli
era sottoposta, per la natura delle sostanze
chimiche lavorate e stoccate, a due rigorose
direttive comunitarie: la 82/501/CE, “Direttiva
Seveso” e ancora alla più recente direttiva
2003/105/CE, le quali, oltre a tenere conto
dei più recenti studi sulle sostanze cancerogene
e pericolose per l’ambiente, dispongono misure
e piani di inter-venti all’interno di siti
industriali che lavorano determinate sostanze
pericolose e di limitarne le conseguenze
per l’uomo e per l’ambiente;
da fonti giornalistiche dell’Ansa si apprende
che il personale della Lombarda Petroli non
ha collaborato con le forze di polizia e
del Corpo Forestale dello Stato dimostrando
invece una certa resistenza nell’accertamento
dei fatti, co-sa che ha ritardato i primi
interventi, peraltro richiesti primariamente
dai tecni-ci del depuratore di Monza, accortisi
che dalle fogne arrivava all’impianto una
grande quantità di olio combustibile;
sempre secondo l’ agenzia Ansa esattamente
un anno fa la Lombarda Petroli aveva richiesto
alla Regione Lombardia di uscire dall’elenco
delle aziende a rischio e soggette alle sopraccitate
normative: dichiarando uno stoccaggio di
prodotti petroliferi inferiore ai 2.500 metri
cubi;
il progetto “Ecocity Villasanta Monza “ prevede
il recupero, la bonifica e la ri-destinazione
d’uso del deposito di raffinazione della
predetta raffineria;
gli abitati bagnati dal Lambro sono avvolti
da un forte odore di gasolio che si sprigiona
dalle acque e in esse numerose sono le specie
animali e vegetali dell’ ecosistema imprigionate
da una melma oleosa che li condannerà a sicu-ra
morte;
il petrolio riversatosi nel fiume Lambro
ha colpito anche il reticolo idrografico
minore e lentamente sta raggiungendo l’interno
bacino idrografico della Pia-nura Padana;
ai Ministri interrogati quali iniziative
intendano intraprendere al fine garantire
un intervento coordinato di tutti gli enti
e le amministrazioni coinvolte, per una pronta
azione di bonifica delle aree interessate
da questo disastro ambientale ed il monitoraggio
del bacino idrografico del fiume Po e infine
verificare quali soggetti abbiano concesso
alla Lombarda Petroli di uscire dalle 287
industrie soggette alla direttiva Seveso.