15 Settembre, 2002
INFORMAZIONE MENO INFORMATA E MENO DOCUMENTA SUGLI EVENTI RISPETTO AI LETTORI.? di A.De Porti
Non è una novità che oggi l' informazione si fa in maniera molto e molto diversa rispetto a poche decina di anni fa quando - come invece si usa dire anche adesso - si "scavava" sulla notizia.
INFORMAZIONE MENO INFORMATA E MENO DOCUMENTA
SUGLI EVENTI RISPETTO AI LETTORI.?
Non è una novità che oggi l' informazione
si fa in maniera molto e molto diversa rispetto
a poche decina di anni fa quando - come invece
si usa dire anche adesso - si "scavava"
sulla notizia.
Oggi tutti o quasi i quotidiani si uniformano
alle poche agenzie di informazione, tipo
Ansa o Adnkronos, tanto che le prime pagine
degli stessi finiscono per diventare una
fotocopia, se vuoi un po' elaborata per non
apparire. davvero fotocopia, dell'evento
da pubblicare.
Questa mia considerazione che oggettivamente
non può certo essere contraddetta, sta a
significare che solo quella parte di lettori
residuali, vale a dire quelli che non sono
attrezzati per vari motivi dal punto di vista
informatico, sono costretti a fare di necessità
virtù, comperando i quotidiani. Ma fino a
quando, atteso che essi continuano progressivamente
a diminuire le vendite e che essi si reggono
in buona parte sulla pubblicità, pure essa
in calo ?
Per chi invece può usufruire delle nuove
tecnologie informatiche leggendo i quotidiani
su internet o sulle varie rassegne stampa
delle radio-Tv, il discorso è diverso, potendo
quest'ultima categoria di lettori, fare a
meno teoricamente dei giornali, stante il
fatto che, quando li comperano (posto che
li comperino) sono costretti a leggere ciò
che hanno già letto il giorno prima su internet
o, nella migliore delle ipotesi, contestualmente
alla loro uscita, attraverso le rassegne
radio-TV che ormai pullulano in tutte le
emittenti a partire da poche ore dopo la
mezzanotte. O giù di lì.
Se poi si aggiunge a questa realtà che spesso
le notizie non sono precise e subiscono manipolazioni
a seconda delle linee editoriali, spesso
impersonate localmente da redattori che non
rispettano i lettori, i quali, molto spesso,
scrivono in redazione lettere che superano
di gran lunga la sostanza redazionale di
certi giornalisti, appiattiti su eventi che
poco o nulla interessano ai lettori, allora
la frittata è fatta, tanto da ipotizzare
che il futuro dei quotidiani non potrà essere
roseo.
A mio avviso, sarebbe ora di finirla, con
pubblicazioni che lasciano il tempo che trovano
e cioè solo per soddisfare quella residualità
di lettori che non usufruiscono dei mezzi
informatici, (ma anche per altri evidenti
motivi di interesse personale su cui è opportuno
non scendere in polemica) , e per di più
attraverso notizie che non interessano alla
stramaggioranza dei lettori attenti e preparati
nei vari contesti.
Ciò che fa davvero male è che le redazioni
hanno il coltello dalla parte del manico,
potendo esse disporre di ciò che fa loro
più comodo al momento, sacrificando i desiderata
del lettore che, in ultima analisi, come
diceva anche Indro Montanelli, è il vero
editore-proprietario del giornale.
Naturalmente, e concludo, nessuna redazione
è disponibile a pubblicare cose come queste
perché sente che questa oggettiva lealtà
costituisce un'offesa alla professione. Alla
quale appartengo da almeno mezzo secolo !
Ma purtroppo oggi l'informazione, fatte salve
poche importanti eccezioni ed anche prescindendo
da qualsiasi ideologia, è diventata così
!
ARNALDO DE PORTI
 
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