15 Settembre, 2002
STOP alla megadiscarica di Cappella Cantone
Formigoni costretto a fare marcia indietro.
STOP alla megadiscarica di Cappella Cantone:
la giunta regionale di
Formigoni costretta a fare marcia indietro.
Dopo tre anni di battaglie di una parte della
popolazione e dei Comuni del
territorio, ieri la Giunta regionale lombarda
ha deciso lo stop al progetto di
Cavenord di realizzare una megadiscarica
di amianto a Cappella Cantone (Cremona).
Le principali motivazioni addotte sono le
stesse che andiamo ripetendo e
denunciando da tempo, ossia che non si possono
realizzare discariche in presenza
di falde affioranti perché è pericoloso per
l’ambiente circostante.
A questo punto, anche se la parola definitiva
non è ancora stata detta (la ditta
ha ancora dieci giorni di tempo per contro dedurre e poi arriverà il parere
negativo di Autorizzazione Integrata Ambientale),
restano da fare alcune considerazioni:
a) perché solo ora la Regione Lombardia si
è decisa a fermare la realizzazione
della megadiscarica visto che nulla é cambiato
rispetto alla situazione
idrogeologica di tre anni fa?
b) qualcuno dovrà pur giustificare, spiegare
e - se fossero documentate
negligenze, omissioni e clientelismi – pagare
politicamente e legalmente la
superficialità con cui i vari livelli competenti
si erano affrettati a dare le
autorizzazioni previste, parliamo degli uffici
tecnici regionali della
Valutazione di Impatto Ambientale, dell’
assessore regionale al Territorio ,
dell’assessore ai servizi di pubblica utilità
della scorsa legislatura,
dell’assessore all’ambiente e all’agricoltura
della Provincia di Cremona e del
presidente della Provincia di Cremona Massimiliano
Salini, nominato “commissario
ad acta” per la realizzazione della discarica
di amianto,che ha adottato due
pesi e due misure dando parere favorevole
al progetto di Cappella Cantone e
respingendo quello di Cingia de’Botti dove
vi erano le medesime criticità, e
del sindaco di Cappella Cantone, Pierluigi
Tadi che ha portato in sede di
conferenza dei servizi un parere tecnico
NON ESCLUDENTE.
Che cosa hanno da dire ora chi seminava fino
a ieri sfiducia e scetticismo e
disfattismo sulla battaglia che è stata condotta,
giustificando la loro
posizione con l’impossibilità e l’inefficacia
di contrapporsi ai poteri forti
economici e politici, nella fattispecie Cavenord
e vari esponenti politici. Si
sosteneva che questi erano intoccabili e
che avrebbero comunque vinto. Abbiamo
dimostrato che alzando la testa e con la
determinazione e l’intelligenza non
solo della denuncia, ma anche dell’informazione
e delle controproposte
alternative, è possibile ottenere risultati
e dare smacco ai potentati economici
e politici intrecciati con settori malavitosi
e mafiosi che spesso sono come una
tigre di carta.
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