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15 Settembre, 2002
Ampia partecipazione all'iniziativa dell'Ulivo Cremonese Da immigrati a cittadini .....
L'on. Giuseppe Torchio , presente in qualità di Candidato dell’Ulivo Cremonese alla Presidenza della Provincia di Cremona, nel concludere la serata ha fra l'altro sottiolineato che " l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale,

Ampia partecipazione all'iniziativa dell'Ulivo Cremonese Da immigrati a cittadini .....Le nuove frontiere del Welfare locale.

L'on. Giuseppe Torchio , presente in qualità di Candidato dell’Ulivo Cremonese alla Presidenza della Provincia di Cremona, nel concludere la serata ha fra l'altro sottiolineato che " l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale, nello stesso pomeriggio, è una fatto politico rilevantissimo che premia una linea di coerenza del centro sinistra e pone con forza, alla politica locale, la necesessità di porre maggiore attenzione al tema dell'immigrazione e dell'accoglienza. Nei prossimi giorni la lega Lombarda ha indetto una manifestazione per chiedere la chiusura della moschea cittadina di via massarotti. Un atto di intolleranza che non può essere condiviso.. Bene faranno la Provincia ed il comune di Cremona ha partecipare invece alla marcia della solidarietà indetta dalla Caritas Cremonese che partirà da S. Sbastiano dirigendosi verso il carcere. E' questo il nostro impegno per la solidarietà... Verso l'immigrazione dobbiamo essere coerenti.....La legge Bossi-Fini va cambiata perchè non garantie la cittadinanza ed esclude immigrati dalla partecipazione civile e democratica. La proposta di Fini ha fatto cadere , a destra, un tabu'. Nel merito la proposta è criticabile in quanto lega il diritto di voto al censo...In ogni caso è compito dell'Ulivo vedere...le carte e lavorare per trovare un'ampia soluzione parlamentare. "
La serata era stata paerta da un intervento di Daniela Polenghi , assessore provinciale, che ha illustrato i contenuti della mozione approvata dal Consiglio Provinciale che in particolare nel dare mandato alla Giunta di modificare lo statuto delinea il profilo della modifica "al fine di facilitare l’ammissione degli immigrati all’elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative, possano essere esaminate le modalità possibili per una definizione di un nuovo concetto di cittadinanza, proponendo la modifica dell’art 20 dello Statuto con la seguente integrazione:per cittadini si intendono, gli iscritti nelle liste elettorali dei comuni della provincia, gli italiani, gli stranieri con regolare permesso di soggiorno, gli apolidi, i cittadini dell’Unione Europea"

Paolo Proni, assessore del Comune di Cremona ,ha sottolineato che " l'Ulivo ritiene che sia che sia giunto il momento di approvare una nuova legge sulla cittadinanza che - così come avviene in tutta Europa -faciliti l'accesso alla cittadinanza ai bambini del paese dove sono nati; accorci i tempi di residenza necessari ai cittadini non comunitari per poter chiedere la naturalizzazione, riduca i tempi di attesa e la discrezionalità nelle procedure, ed eviti fra l'altro gli abusi dei matrimoni di comodo.Vi è la necessità di affinare la cultura dell'accoglienza riuscendo anche a dare rispote ai " nostri poveri", che spesso si sentono minacciati dai migranti".

La relazione è stata svolta da Aly Baba Faye , coordinatore nazionale del forum “Fratelli d’Italia”, sociologo senegalese in Italia da 20 anni, da poco insignito del prestigioso Premio Mediterraneo per la pace e la solidarietà, assegnato ogni anno a Lauria, in provincia di Potenza. Il suo intervento si è caratterizzato sulla questione del diritto di voto . In particolare ha sottolineato che : "il progetto di legge di Alleanza Nazionale suscita qualche perplessità, ma si può cominciare a discutere".
Il testo di PDL sul diritto di voto per gli immigrati presentato da AN è sicuramente diverso e meno articolato e completo di quello presentato dai Ds e dall'Ulivo , tuttavia esso rappresenta una base sufficiente per un confronto serio in Parlamento e nel paese.Nello specifico, del testo di AN, possiamo dire le seguenti cose: ci sembra eccessivo concedere il voto dopo sei anni, nella nostra proposta, e in quasi tutti i paesi europei, gli anni sono 5. Il richiamo ai requisiti di reddito è pericoloso: il legislatore ordinario potrebbe alzare il livello dei requisiti di reddito escludendo così gli aventi diritto per anni di residenza. Speriamo che la stessa AN sia contro l’ipotesi di delineare un ipotesi di democrazia censitaria di tipo ottocentesco, sarebbe una cosa orribile riconoscere il diritto di votare solo a pochi immigrati ricchi. Anche il richiamo al rinvio a giudizio per reati gravi come causa di esclusione del diritto di accesso al voto è pericoloso: che succede se una persona pur essendo stata arrestata e rinviata a giudizio viene poi assolta? Per norma costituzionale gli togliamo il voto? Le proposte del centro sinistra sono piu' articolate perché sanciscono i diritti di partecipazione in forma più ampia rispetto alla semplice possibilità di votare alle elezioni amministrative. Speriamo che nella discussione Parlamentare ci siano le condizioni per approfondire il confronto ed il dibattito sulle questioni di merito. Ha poi sottolineato come sia necessario, in prospettiva per il futuro, riprendere la battaglia sullo "sponsor". E' questa una modalità che da forti garanzie alla comunità "

Si sono poi succeduti diversi interventi Serge Sonan, della comunità ivoriana , ha positivamente preso atto "che il centro sinistra sta lavorando per ampliare i diritti degli immigrati non arrendendosi alle difficoltà che ci sono".
Manuel Benyacar Comunità della comunità latino americana ha invece "evidenziato le grandi difficoltà che ci sono oltre oceano anche per la comunità italiana".
Andrea Daconto,coordinatore cittadino Federazione Giovani Socialisti ha ripreso il tema dell'iniziativa della Lega Lombarda , sottolineando che " dopodomani, proprio nella nostra città, addirittura un ministro della Repubblica sarà protagonista di una manifestazione per la chiusura della moschea di via Massarotti.Un atteggiamento di totale chiusura, destinato inevitabilmente a scontrarsi con la realtà che, al contrario, impone di confrontarsi serenamente e senza pregiudizi con l'evoluzione in senso interculturale della nostra società".
L'intervento di Anna Riccardi, Sindaco Comune di Vescovato , ha raccontato delle sue difficoltà a far approvare, dal Consiglio Comunale, la scelta di rilasciare le licenze edilizie , alla comunità di indiani Shik , per aprire un nuovo tempio di culto , in regola, cone le norme di sicurezza. " Inizialmente, ha dichiarato il Sindaco, sembrava che non vi fossero ostacoli, che la popolazione accettasse di buon grado questa sistuazione......invece oggi vi sono problemi che andranno via , via assorbiti. Il nuovo tempio comunque si farà"
Hanno chisuo gli intervento Aldo Magnani, della Cisl e Francesco Pinzi della Cgil che hanno sottolineato come in questa fase sia assolutamente necessario modificare la legge Bossi-Fini ,perchè non incontra la domanda e l'offerta del mercato del lavoro e non garantisce parità di diritti ai lavoratori.
L'incontro è stato coordinato da Gian Carlo Storti della commissione welfare-sanità dell' Ulivo di Cremona
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Ordine del giorno " A favore dell’integrazione degli immigrati " presentato da:

*Cristina Manfredini Ds

*Maria Rosa Zanacchi Margherita

*Angelo Pasquali Sdi

*Andrea Ladina Verdi

*Giuseppe Bettenzoli Rifondazione Comunista

approvato all'unanimità nella seduta del Consiglio Provincaile del 12 di novenbre u.s.

Il Consiglio Provinciale

Considerato che:

- la Provincia di Cremona sostiene da anni iniziative a favore dell’integrazione degli immigrati attraverso i numerosi progetti che si possono sintetizzare nelle attività dell’osservatorio sull’immigrazione e che più in particolare gli obiettivi dell’intera progettualità sono sempre stati mirati alla promozione di processi d’inserimento e partecipazione nell’ottica dell’eliminazione delle disuguaglianze sociali e della rimozione degli ostacoli alla parità dei diritti e delle opportunità, per un pieno riconoscimento di cittadinanza sociale;

- tutto questo non può essere messo in atto senza la consapevolezza che la società in cui viviamo non corrisponde più ai modelli tradizionali, ma è profondamente mutata; la nostra è, infatti, a tutti gli effetti, una società multiculturale, dove per multiculturalismo si intende una forma di descrizione di ciò che avviene quando persone diverse imparano a convivere e a confliggere, intendendo il conflitto non come fenomeno patologico, ma come parte del diritto alla diversità;

- la partita dei diritti in Italia si gioca nell’attribuzione di significato che viene dato al concetto di cittadinanza, che è ancora ben lontano dal costituire un’accezione molto più ampia da quella di un significato puramente tecnico;

- l’attribuzione di detto significato non può prescindere dal fatto che gli immigrati sono individui che vivono, lavorano, studiano e partecipano alla vita sociale, contribuendo alla crescita del tessuto socioeconomico e culturale locale;

- in proposito anche una sentenza della Corte Costituzionale (n.172/1999) ha dato una definizione che sicuramente crea un precedente di non poco conto: "una comunità di diritti e di doveri più ampia e comprensiva di quella fondata sul criterio della cittadinanza in senso stretto";

- l’art. 13 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, recepita da molti paesi - tra i quali l’Italia – in quanto norma di diritto internazionale, conferisce ad ogni individuo il diritto di lasciare qualsiasi paese, compreso il proprio e potervi ritornare, collocando in tal modo il diritto di immigrare tra i diritti universali;

- il nuovo testo dell'art. 114 della Costituzione, comma secondo, recita: .."i Comuni, le Provincie, le Città Metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri Statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione;

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- l’esperienza dei Consigli Territoriali per l’immigrazione (ex L.40/98), unici organismi di rappresentanza riconosciuti dalla legge, dopo la prima fase appare inadeguata e limitata;

Ritenuto che:

- il diritto di cittadinanza debba essere il "medium" dell’integrazione sociale e allo stesso modo strumento di giustizia, quella giustizia secondo la quale possa avvenire il riconoscimento delle differenze nella sfera pubblica, nell’ottica dell’affermazione di un nuovo concetto di cittadinanza che sia coerente con i principi ispiratori della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che tutti i paesi occidentali riconoscono;

- le politiche di integrazione debbano essere centrali nella politica del paese, anche se si tratta di un processo difficile che si colloca in grandi tensioni, tra globalizzazione e identità;

propone che, sulla base di quanto sopra esposto:

1) attraverso gli strumenti politici più idonei, venga sollecitato il parlamento italiano affinché si creino al più presto le condizioni per una soluzione legislativa del problema;

2.) in assenza di una soluzione nazionale ed in attesa che il parlamento decida in merito all’adeguamento della normativa, possano essere formulate proposte per una variazione dello Statuto della Provincia;

3).in tal senso, al fine di facilitare l’ammissione degli immigrati all’elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative, possano essere esaminate le modalità possibili per una definizione di un nuovo concetto di cittadinanza, proponendo la modifica dell’art 20 dello Statuto con la seguente integrazione:

per cittadini si intendono:

a) gli iscritti nelle liste elettorali dei comuni della provincia,

b) gli italiani,

c) gli stranieri con regolare permesso di soggiorno,

d) gli apolidi,

e) i cittadini dell’Unione Europea".

4) Al fine del raggiungimento delle finalità sopra esplicitate, la Provincia potrebbe promuovere presso tutti i Comuni del territorio la Carta europea dei diritti dell’uomo nelle città, elaborata a S. Denis il 18 maggio 2000 e sottoscritta da 95 città europee, mirata alla garanzia del rispetto della dignità umana per tutti gli abitanti, senza esclusione alcuna, per l’ affermazione dei valori di coesione e di promozione dei più vulnerabili, un ruolo decisivo per la crescita della cultura dei diritti, e la Carta del nuovo municipio, documento sottoscritto da numerosi amministratori ed esponenti dell’associazionismo, presentato al Forum di Porto Alegre 2000, che propone una nuova municipalità che sostenga dal basso la globalizzazione dei diritti. (All. A e B).

Il consiglio Provinciale, pertanto, da mandato alla Giunta e alla Commissione Affari Istituzionali per procedere alla modifica dello Statuto e ai conseguenti provvedimenti, compresa la possibilità di regolamentare le procedure per l’accesso al voto degli immigrati regolarmente residenti in provincia di Cremona.

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