15 Settembre, 2002
Lettera di Claudio Arcari, segretario Cgil-Scuola di Cremona
capisco che, dopo la non certo brillante esibizione a “Porta a porta” del proprio Segretario Nazionale, Fedele Ricciato, impropriamente definito da Vespa il Segretario del più rappresentativo sindacato scuola italiano (peccato che non lo sia affatto!) ...
Egregio Direttore
capisco che, dopo la non certo brillante esibizione a “Porta a porta” del proprio Segretario Nazionale, Fedele Ricciato, impropriamente definito da Vespa il Segretario del più rappresentativo sindacato scuola italiano (peccato che non lo sia affatto!), la Segretaria dello Snals locale debba correre ai ripari per spiegare ai propri iscritti la posizione del suo sindacato rispetto alla riforma Moratti, ma che questo suo intento si debba necessariamente tramutare in un attacco alle posizioni della Cgil o di altri sindacati, tirando addirittura in ballo “ le sottolineature populiste” e gli “scioperanti dai capelli bianchi”, mi sembra francamente eccessivo ed irrispettoso nei confronti di chi, anche il 26 marzo prossimo, deciderà, democraticamente, di scioperare per contrastare una riforma non condivisa che crea preoccupazione ed incertezza.
Ma questa forma di rispetto non sembra interessare allo Snals,visto che il 26 Marzo pare proprio che non aderirà allo sciopero, contrariamente a quanto farà la Gilda(l’altro sindacato autonomo della scuola).
Nella scuola, in ogni caso, il problema del consenso esiste e chi vuole avviare una riforma se lo deve porre. Sino a qualche settimana fa la Ministra Moratti non si era molto preoccupata di dare un’ immagine di sè paragonabile a quella di un decisore non molto aperto a recepire le istanze e i suggerimenti degli altri. Poi, ecco una piccola svolta “dialogante” il 6 Marzo scorso, con un ‘intervista sul Corriere della sera, ma fuori tempo massimo e dopo la pubblicazione del decreto e della sua circolare applicativa.
Consentitemi, allora, di fare alcune domande: perché non è stato fatta prima? Perché non è stata avviata per tempo una diversa relazione con “l’opposizione perenne” e con il mondo sindacale che , piaccia o no, rappresenta (Cgil, Cisl e Uil) a livello nazionale quasi il 70% degli insegnanti che saranno i protagonisti principali della riforma ? Davvero chi difende la scuola pubblica difende qualcosa di vecchio? Davvero si è convinti che quelli che vengono bollati come “oppositori perenni” non abbiano nulla da proporre?
Rispondo a questa ultima domanda scrivendo, semplificando al massimo per brevità,che di fronte ad un’imposizione di un modello scolastico di tipo anglosassone all’italiana( quello di questo governo), chi la pensa come me non si sente affatto in difficoltà ed infatti “rilancia” proponendo, in alternativa, un modello di politica scolastica come quello dei paesi scandinavi.
Sappia, quindi, egregio Direttore, che “noi” insegnanti e sindacalisti “della opposizione perenne” siamo per difendere la scuola pubblica nella sua storia e nel suo vissuto e siamo per migliorarla.
Lavoriamo tutti i giorni per questo, come possono testimoniare i rappresentati dell'Amministrazione anche a livello locale.
Crediamo che se ci saranno in questo paese forze politiche e governi che vogliono interloquire con gli insegnanti, rispettandoli, troveranno, come è accaduto in Finlandia,ascolto, disponibilità e voglia di migliorare da parte del mondo della scuola.
Rispettateci, ascoltateci, dateci uno stipendio adeguato, permetteteci di lavorare meglio.
Per parte nostra, ciò che vogliamo fare è una scuola buona, adeguata alla società della conoscenza. Questo è il nostro lavoro.
Claudio Arcari - Segretario generale della Cgil scuola di Cremona  
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