15 Settembre, 2002
59a Fiera Internazionale del Bovino – “Stati Generali del Latte”
I rappresentanti della filiera, la Regione, il Governo allo stesso tavolo
In una provincia in cui una considerevole parte della ricchezza prodotta (e
distribuita) proviene dall’agricoltura e dall’industria di trasformazione
dei prodotti agricoli, una “tavola rotonda” di altissimo livello che
riunisce i rappresentanti di tutti i nodi della filiera lattiero-casearia
riguarda anche tutti quanti i non addetti ai lavori e sottolinea la necessità
di compiere uno sforzo di approfondimento su esigenze, difficoltà, successi di
questo settore.
È da un insospettabile “pulpito” - parla l’assessore regionale
Beccalossi - che viene ricordato alla platea come siano l’ormai 450 milioni di
cittadini europei a sostenere l’onere economico del sostegno ai produttori di
latte: l’Europa allargata è una sfida come è anche un’opportunità; l’Europa
è anche l’allargata cornice di responsabilità e di dovere per lo “stare
nelle regole”.
È un mondo globalizzato in cui, dai più piccoli allevatori alla grande
industria, gli imprenditori del settore agro-alimetantare devono confrontarsi ma
proprio questo settore si realizza al meglio in una “globalità” coniugata
alla “distintività”: ovvero alla capacità di valorizzare la tipicità
delle produzioni, il loro legame con il territorio. (Ma il “territorio”,
oltre ad essere un dato geografico, è fatto anche di storia, storia sociale,
economica, politica, culturale… Ma si andrebbe troppo lontano dall’argomento
di questa mattina seguendo questo filo. Oppure no…) Il prodotto D.O.P. non è
più “di nicchia”; la tracciabilità dei prodotti alimentari, se da una
parte è una esigenza fortemente rivendicata dai consumatori, dall’altra è -
o deve essere - una opportunità anche per il mondo produttivo sia per ragioni
identitarie che per incidere nella lettura e nel “governo” della formazione
del valore. Esigenze dei consumatori ed esigenze molto concrete dei produttori,
per una volta, vanno a braccetto.
Una iniziativa che vede la presenza di tutti i rappresentanti delle
associazioni del mondo produttivo (grande assente la Coldiretti), il Comune, la
Provincia, deputati, consiglieri regionali, rappresentanti di partiti di ogni
colore e altre autorità ancora, si prospetta forse come occasione troppo
formale per suscitare reale interesse in chi sta sul campo alzandosi di buon
ora. “Stati generali del Latte” è stata una occasione davvero sentita da
parte di tantissimi imprenditori che gremivano la sala. Anche con qualche “intemperante”
intervento fuori programma proveniente dalle loro file. Quest’anno niente uova
lanciate all’assessore regionale Beccalossi; nessuna contestazione palesata
nei confronti del ministro Alemanno. Il quale, attraversando la Fiera in una
marcia forzata a causa dello slittamento dei tempi del dibattito, a fatica trova
il tempo per fermarsi ad assaggiare un pezzo di formaggio. Un vero peccato.
M.T.
 
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