Si indicano, di seguito, i principali motivi per i quali, in piena sintonia
con la TFA (Task Force Argentina), consideriamo inaccettabile, la proposta
UNILATERALE di concambio dei titoli obbligazionari, avanzata dal Governo
Argentino.
Tale offerta:
- non rispetta i criteri di equità tra creditori;
- non garantisce ai risparmiatori la certezza del conseguimento del titolo
scelto (l’entità massima prevista per l’opzione “par bonds” non è
infatti sufficiente a garantire lo scambio di tutti i titoli esistenti;
pertanto, chi aderisse all’offerta per i titoli “alla pari” molto
probabilmente sarà costretto a ricevere, almeno in parte, titoli “a sconto”);
- prevede termini di durata molto lunghi (35 anni per i “par bonds” e 30
anni per i “discount bonds”) con inizio dei rimborsi in linea capitale solo
dopo 25 anni per i par bonds e solo dopo 20 anni per i discount bonds;
- esclude gli interessi già scaduti e non pagati dalla data di default (31
dicembre 2001 fino al 31 dicembre 2003);
- non rispetta e non rispecchia le effettive capacità di rimborso del Paese.
Come da valutazioni espresse dalla Bear Stearns e da altri analisti finanziari
internazionali, la TFA ritiene che l’Argentina;
- considerato il migliore andamento economico del Paese (le riserve valutarie
hanno raggiunto i 20 miliardi di dollari USA; il PIL è oltre l’8%; gli
introiti fiscali sono aumentati di oltre il 30%) – può migliorare la sua
offerta unilaterale ma non ha alcuna volontà di farlo;
- chi aderirà all’offerta dovrà rinunciare a qualsiasi azione, pendente o
futura, relativa ai titoli esistenti nei confronti della Repubblica Argentina e,
di fatto, otterrà dei titoli non garantiti ed a lunghissima scadenza;
- esiste la possibilità che i creditori non aderenti all’offerta possano
avviare iniziative per far pignorare o sequestrare i flussi finanziari destinati
ai nuovi titoli – (rispetto a questa ipotesi è opportuno prendere contatti
con le sedi di Federconsumatori);
- chi non aderirà all’offerta non perderà i diritti derivanti dai titoli
esistenti (secondo dichiarazioni della TFA e dell’ABI);
Si ritiene che un’attenta lettura del prospetto indurrà gli
obbligazionisti a non aderire!
Chiediamo a tutti gli obbligazionisti di restare in contatto con la
Federconsumatori di Cremona telefonando allo 0372 448704 il lunedì,il
mercoledì o il giovedì dalle ore 9 alle 12, allo scopo di esercitare tutte le
pressioni possibili per far passare le due leggi oggi all’esame del Parlamento
(legge sulla Tutela del Risparmio e legge sull’Azione Collettiva), anche
perché resta aperta la partita della responsabilità delle banche, le quali
hanno venduto tali titoli ai singoli risparmiatori, in violazione del
Regolamento CONSOB e del T.U. in materia finanziaria.