15 Settembre, 2002
Documento sul Tavolo del latte
Elaborato dalla Commissione Agricoltura della Provincia di Cremona
Insoddisfazione per la mancata operatività del Tavolo provinciale del latte richiesta di trasformarlo in una Consulta. L’orientamento della commissione Attività produttive e Agricoltura del consiglio provinciale viene esplicitato in un ordine del giorno che verrà discusso e votato nel prossimo consiglio provinciale. Il documento è redatto e presentato dal presidente della commissione Pierluigi Tamagni, ma è stato condiviso dai componenti della commissione stessa.
Nelle premesse, l’ordine del giorno ricorda la relazione dell’assessore Giorgio Toscani, che aveva rilevato l’inefficace lavoro del Tavolo del latte a causa dello scarso interesse di Assolate che ha disertato le diverse riunioni convocate. Data l’importanza che la filiera lattiero casearia ha nell’economia del territorio, dove si produce il 10% del latte italiano, e vista la criticità del processo di formazione del prezzo del latte alla stalla, la commissione ritiene indispensabile il ruolo della Provincia nell’ambito della politica del latte, soprattutto in rapporto alle attuali e future scelte regionali, nazionali e comunitarie.
Premesso tutto questo, la commissione prende atto che è venuto meno lo scopo prioritario del Tavolo istituito, ma, oltre ad esprimere l’insoddisfazione per il suo mancato funzionamento, ribadisce la necessità di un momento di confronto provinciale sulle politiche del latte, chiede di trasformare il Tavolo in Consulta, dà mandato all’assessore di portare all’attenzione della Consulta la valutazione dell’opportunità di istituire anche nella nostra provincia una “Borsa del latte”, prendendo spunto dall’esperienza della provincia di Lodi.
Infine il documento della commissione fa appello alle responsabilità delle associazioni e dei singoli componenti “affinché la partecipazione alla Consulta diventi un incontro attivo e costruttivo con l’obiettivo di proporre una politica agricola condivisa, nell’interesse di tutti gli imprenditori agricoli del territorio”.
 
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