Smog: no all’aumento delle accise sulla benzina per combattere l’inquinamento!
Intesaconsumatori critica Matteoli e impugna il provvedimento
Se si vuole davvero combattere l’inquinamento, chiedere un doveroso
contributo alle compagnie di assicurazioni che continuano a lucrare sulla pelle
degli automobilisti, incassando ratei di premi anche quando non circolano!
Intesaconsumatori critica fortemente la decisione del Ministro dell’Ambiente
Matteoli di varare un decreto che aumenterà le accise per gasolio e benzina
(rispettivamente 0,1 e 0,05), per ottenere 350 milioni di euro finalizzati alla
sostituzione degli autobus inquinanti.
Al Ministro Matteoli Intesaconsumatori rammenta che dal 1935 al 2004,
ben 10 tasse, spesso introdotte come “una tantum”, sono diventate “una
sempre”.
Le accise sulla benzina hanno ciclicamente finanziato guerre, alluvioni,
terremoti, disastri, frane, smottamenti, missioni militari e perfino i rinnovi
dei contratti di lavoro. Iniziò Mussolini ad introdurre 1,90 lire al litro
sulla benzina, per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia nel 1935;
i Governi di tutti i colori politici che si sono succeduti proseguirono l’opera
di finanziamento facile, con la crisi della chiusura del canale di Suez nel
1956; il disastro del Vaiont nel 1963; l’alluvione di Firenze nel 1966; il
terremoto del Belice (dove dopo 38 anni ci sono ancora baracche) nel 1968; il
terremoto del Friuli del 1976; quello dell’Irpinia del 1980; le missioni
militari in Libano (1983) ed in Bosnia (1996); il rinnovo del contratto degli
auotoferrotranvieri del 2004, per un gravame complessivo di 485,90 lire, ossia
un quarto di euro di una tantum !
Gli avvenimenti che hanno determinato un aumento delle accise (imposte) sulla
benzin:
1) 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
2) 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
3) 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
4) 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
5) 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
6) 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
7) 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
8) 205 lire per la missione in Libano del 1983;
9) 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
10) 39 lire (0,20 centesimi di euro) per il rinnovo del contratto degli
autoferrotranviari del 2004.
ADOC, ADUSEBF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI impugneranno nelle sedi opportune
il provvedimento del Ministro dell’Ambiente, e suggeriscono a Matteoli di
chiedere i finanziamenti necessari a combattere l’inquinamento ai petrolieri
(che continuano a speculare sui prezzi dei carburanti manovrando i listini a
loro piacimento) e soprattutto alle compagnie di assicurazioni, che oltre a
lucrare sulla patente a punti, fanno affari d’oro con le ordinanze di blocco
del traffico delle grandi città, continuando ad incassare ratei di premi
assicurativi, anche quando non ne avrebbero diritto.
Questo anche per una inversione di tendenza rispetto a monopoli, oligopoli e
cartelli, che vengono sempre risparmiati, mentre al contrario, i cittadini
consumatori vengono sempre tartassati.