15 Settembre, 2002
Appello DS aL Parlamento: "Bocciate la legge sull'esercito di Salò"
Mozione in Consiglio Provinciale
"Mettere sullo stesso piano le bande di armati che a diverso segno
operarono nella Repubblica sociale italiana quale supporto logistico e militare
al disegno stragi sta dell'esercito tedesco e delle SS in Italia con chi si
opponeva, nel nome degli ideali di giustizia e libertà, alla barbarie
nazifascista significa riscrivere in modo distorto ed antistorico tutto l'arco
dei sessanta anni che ci dividono da quei tempi". Così
si esprime la mozione al Consiglio Provinciale presentata dal gruppo dei
Democratici di Sinistra - Cesare Mainardi, Cristina Manfredini e Pier Attilio
Superti - in merito al disegno di legge, proposito da alcuni esponenti di
Alleanza Nazionale, per l'equiparazione al rango di cobelligeranti "i
militari" del cosiddetto esercito di Salò. La mozione si indirizza al
Parlamento, al Presidente della Repubblica, al Ministro degli Esteri, Gianfranco
Fini, affinché si adoperino per bocciare la proposta.
Il testo integrale della mozione.
Sta per andare in discussione al Senato un disegno di legge proposto da alcuni
esponenti d'Alleanzao Nazionale che vorrebbe equiparare al rango di
cobelligeranti i "militari" del cosiddetto Esercito di Salò.
Tale proposta, come scrive in una nota la Confederazione Italiana fra le
Associazioni Combattentistiche e Partigiane (ANPI, FIAP, ANED, ANPIA), è
particolarmente subdola non solo per l'offesa che rivolge direttamente a tutti
coloro che allora scelsero la via del riscatto nazionale, della difesa armata,
della democrazia e della libertà in Italia o che furono, a diverso titolo,
deportati nel campi di concentramento e di sterminio, ma soprattutto perché
tende a minare le radici stesse della nostra vita repubblicana. Mettere sullo
stesso piano le bande di armati che a diverso segno operarono nella Repubblica
sociale italiana quale supporto logistico e militare al disegno stragi sta
dell'esercito tedesco e delle SS in Italia con chi si opponeva, nel nome degli
ideali di giustizia e libertà, alla barbarie nazifascista significa riscrivere
in modo distorto ed antistorico tutto l'arco dei sessanta anni che ci dividono
da quei tempi.
Bisogna ricordare che là Costituzione Italiana è stata promulgata sotto la
spinta degli ideali che la Resistenza rese pratica politica, militare ed etica.
Valori quali democrazia, libertà e antifascismo scorrono nello spirito della
nostra Carta Costituzionale.
Non si può, poi, accettare che siano messi sullo stesso piano i persecutori e
coloro che ne furono le vittime.
Tra la vittima ed il carnefice vi è un differenza abissale. Insuperabile.
Per tali motivi il Consiglio Provinciale di Cremona
chiede
al Parlamento Italiano di non votare e comunque di respingere il disegno di
legge in questione;
chiede
al Presidente della Repubblica di esercitare tutti i suoi poteri per evitare di
promulgare una legge che rappresenterebbe una vergogna per il nostro paese;
chiede
al Ministro degli Esteri Fini di riflettere sulle conseguenze che siffatta legge
avrebbe sulla credibilità del processo, da lui stesso avviato, di rottura con
il regime fascista e quindi di intervenire perché la proposta sia bocciata.
I consiglieri provinciali
Cesare Mainardi (Ds)
Cristina Manfredini (Ds)
Pier Attilio Superti (Ds)
Prot. n. 39318 21 febbraio 2005
 
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