15 Settembre, 2002
Approvati dalla Regione gli standard per i servizi a disabili e minori
I Comuni in prima linea per una serie di servizi prioritari alle famiglie
Due importanti provvedimenti sono stati assunti dalla Regione Lombardia prima
della pausa imposta dalla ormai prossima scadenza elettorale di aprile. La
Giunta ha infatti approvato la delibera relativa agli standard dei servizi per
disabili, per minori, per l’infanzia, nonché dei requisiti minimi strutturali
e organizzativi per l’autorizzazione al funzionamento dei servizi sociali di
accoglienza residenziale per minori e disabili.
“Si tratta di provvedimenti particolarmente attesi – evidenzia
Giacomo Bazzoni, presidente del Dipartimento Politiche Sociali e Welfare – che
sono il frutto anche di un intenso lavoro preparatorio che la Regione ha voluto
con il Tavolo del terzo settore e con Anci Lombardia. Appare così in modo
sempre più evidente che i comuni della Lombardia hanno raccolto la sfida della
Legge Turco. Siamo sempre più interfaccia da un lato della Regione e dall’altro
siamo al centro della programmazione socio-assistenziale anche attraverso una
più intensa relazione con il territorio, terzo settore, il privato sociale, il
volontariato, la Caritas, le Parrocchie. I dati lombardi parlano da soli. Dopo
la stangata della finanziaria emerge ancora più chiaro il forte impegno dei
comuni che, da un lato, rispondono per oltre l’80% alle esigenze di bilancio
mediante entrate proprie e dall’altro forniscono risposte sempre più
qualificate nel settore del servizio sociale, con una spesa pro-capite superiore
di ben sei volte alla media nazionale”.
“In questo quadro di impegno complessivo – sottolinea ancora Giacomo
Bazzoni – Anci Lombardia non può che esprimere apprezzamento per le
iniziative assunte dalla Regione, che è stata certamente tra le prime e tra le
più disponibili al confronto con i Comuni sulle politiche del Welfare. Il
rapporto con la Regione Lombardia si è fatto insomma intenso e aperto. E la
stessa richiesta di realizzare una sola rete di protezione sociale unificando il
sistema delle Assi, con quello dei comuni, ha trovato positivo riscontro tenendo
conto della necessità di ridurre le spese di sistema onde sviluppare sempre
più nuovi servizi alla persona. Quello che non può venir meno, e che anzi deve
crescere, è l’apporto nazionale al welfare. Invece abbiamo assistito con le
ultime Finanziarie a raffiche di tagli che hanno portato ad una riduzione di 1/3
dei fondi complessivi per il settore, mentre non è stata raggiunta la
necessaria intesa con il Governo sui Lea e Liveas, onde garantire i livelli
essenziali di assistenza alla popolazione”.
“Come Anci Lombardia esprimiamo dunque due diversi livelli di giudizio
– conclude il responsabile del Dipartimento – nella consapevolezza che
con i nuovi eletti in Regione intendiamo da subito, non appena saranno
insediati, riaprire il confronto sulle nuove esigenze segnalate dai Comuni.
Sulle Politiche Sociali intendiamo anche realizzare, in collaborazione con
ANCITEL Lombardia, una serie di convegni su alcune tematiche definite “urgenti”
per meglio delineare una rete di sostegno alle Amministrazioni Comunali e alle
famiglie che ogni giorno vivono questi importanti e non prorogabili problemi”.
 
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